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Riecco Roberto Vannacci: nuovo incarico per il generale

Dopo qualche mese in panchina, lontano da riflettori e polemiche riecco Roberto Vannacci. Il generale fortemente discusso per le molteplici dichiarazioni contenute nel suo libro e che hanno come bersaglio femministe, migranti, gay e ambientalisti, è pronto a tornare al lavoro, con un nuovo incarico affidatogli dall’Esercito a Roma.

A disposizione ma di fatto in standby. Questa fino a poche ore fa era la situazione in cui viveva il generale Roberto Vannacci. Il militare da alcune settimane è stato destituito dalla guida dell’Istituto Geografico Militare presso cui prestava servizio, e ai suoi danni è stata aperta (peraltro è tutt’ora in piedi) un’indagine disciplinare.

Motivo primo dello scandalo che esplose, con eccezionale coda di polemiche politiche che coinvolsero praticamente tutti gli schieramenti e i colori in Parlamento, furono le dichiarazioni piuttosto discutibili che Vannacci si lasciò scappare tra le pagine del suo libro, bollate da più parti come vere e proprie farneticazioni.

Ora a distanza di circa tre mesi dalla prima detonazione del caso Vannacci riecco che il nome del generale torna in auge e infiamma una nuova polemica. Oggetto del contendere è la nomina del generale spezzino per un ruolo di staff all’interno dello Stato maggiore del Comando delle forze terrestri. Ancora una volta tante le voci politiche che si sono levate per commentare la notizia: dal ministro Crosetto a Conte, passando per Salvini.

Riecco Roberto Vannacci: nuovo incarico per il generale
Riecco Roberto Vannacci: nuovo incarico per il generale

Dopo tre mesi un nuovo incarico nell’Esercito: riecco Roberto Vannacci

Della serie a volte ritornano. Detto popolare quanto mai azzeccato per la situazione che si sta delineando tra Roma e Firenze, e che vede il ritorno in una posizione di comando del discusso generale Roberto Vannacci, a distanza di tre mesi circa dalla dilagante e mediatica polemica che l’aveva travolto.

L’intera macchina politica italiana era infatti stata paralizzata per giorni intorno alle idee e alle prese di posizione espresse dal militare a proposito di migranti, gay, ambientalisti e femministe, all’interno del proprio libro autografo. Tante frasi piuttosto discusse e pareri, personali certo, ma quantomeno espressi in maniera un po’ troppo aggressiva e sconsiderata.

Tutto ciò aveva condotto allo stop forzato e al conseguente allontanamento di Roberto Vannacci dall’Istituto Geografico Militare presso cui il soldato prestava servizio, e all’immediata apertura di un procedimento a suo carico. Una sorta di sostituzione per il generale classe ’68 che di fatto era stato messo in panchina. Fino ad oggi almeno.

Ad appena tre mesi da allora infatti, e con il procedimento disciplinare ancora aperto, riecco Roberto Vannacci. Al generale è stato proposto il ruolo di Capo di stato maggiore del Comando delle forze terrestri. Si tratta di un incarico di staff svolto a Roma, per cui lo spezzino dovrà rispondere direttamente ai colleghi e comandanti Salvatore Camporeale e Angelo Michele Ristuccia.

Al di là però di responsabilità ed autonomie di cui potrà effettivamente godere Vannacci nel suo nuovo incarico nella capitale, a far discutere è la decisione di ricorrere proprio al profilo del discusso e “panchinato” generale per tale ruolo. In tanti sembrano intravedere dietro questa scelta una macchinazione politica volta a ben altre finalità.

Riecco Roberto Vannacci: nuovo incarico per il generale
Riecco Roberto Vannacci: nuovo incarico per il generale

Riecco Roberto Vannacci: immediata la polemica politica per il nuovo incarico del generale

Un vero e proprio ritorno dopo tre mesi di sospensione per il generale Roberto Vannacci. L’Esercito ha infatti scelto proprio l’esperto militare ligure come nuovo Capo di stato maggiore del Comando delle forze terrestri a Roma.

Tale decisione ha inevitabilmente scatenato un’ondata di reazioni mediatiche e politiche piuttosto veementi. Lo stesso parà ha accolto con grande favore questo ruolo di staff nel capoluogo laziale, definendolo un “incarico prestigioso”.

Giustificatorio almeno a tratti invece il tono con cui il ministro della Difesa Guido Crosetto ha commentato la notizia. Le parole del politico di Cuneo sono in particolare rivolte ai detrattori e alle forze dell’opposizione che si sono immediatamente levate per protestare contro questa nomina.

Vannacci non è stato promosso. Il generale non avrà né funzioni di comando né visibilità e proiezione esterna

Queste le parole con cui Crosetto prova a placare la bufera che la ricomparsa del generale Vannacci ha immediatamente sollevato da più parti della politica italiana. Particolarmente piccata la voce del leader del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte, che così si è espresso:

Vannacci è stato promosso, il mondo di Meloni va proprio al contrario

Parole che, parafrasando il titolo del volume scritto dal generale, sentenziano l’indignazione delle opposizioni. Di tenore ben diverso invece il commento del leader della Lega Matteo Salvini, che da Firenze, e più precisamente dal convegno delle destre europee, lancia un auspicio di buon lavoro:

Complimenti e buon lavoro a un leale e coraggioso servitore dell’Italia e degli italiani

Difficile comprendere quali siano concretamente gli obbiettivi ultimi di questa nuova opportunità offerta a Roberto Vannacci. La poltrona romana, seppur in una posizione subalterna e di sfondo, potrebbe infatti garantire al discusso generale quell’hype necessario per proporre la propria candidatura in vista delle Europee del prossimo anno, nelle liste della stessa Lega.

Più nell’immediato intanto ecco un nuovo balzo nelle classifiche per quanto concerne il libro del militare. Il volume torna tra i più ricercati sul web e le recentissime polemiche sembrano non far altro che far lievitare l’appeal mediatico di Vannacci.

Riecco Roberto Vannacci: nuovo incarico per il generale
Riecco Roberto Vannacci: nuovo incarico per il generale

Conclusione: riecco Roberto Vannacci: un nuovo incarico affidato dall’Esercito italiano al discusso generale

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