Turchia-Svezia: Erdogan detta 5 punti per l'accordo
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Turchia-Svezia: Erdogan detta 5 punti per l’accordo

Via libera all’ingresso della Svezia nella Nato. Questo è quanto ha sancito il summit dell’alleanza atlantica a Vilnius, in Lituania, dove il presidente della Turchia Recep Erdogan ha lasciato cadere il veto circa l’adesione di Stoccolma e ha raggiunto un accordo con il primo ministro scandinavo Ulf Kristersson.

Se fino a poche settimane fa il numero uno di Ankara pareva del tutto contrario ad aprire le porte Nato alla Svezia, nella tarda serata di lunedì 10 luglio la decisione è mutata. E dall’incontro internazionale di Vilnius, dove è attesa anche la premier italiana Giorgia Meloni, è giunta la fumata bianca.

In attesa di avere notizie più chiare in merito, la domanda che si solleva da più parti è quali siano gli accordi che hanno indotto Erdogan a questo cambio di passo, e quali scenari si siano disegnati per arrivare all’accordo tra Stoccolma e Ankara.

Accordo Stoccolma-Ankara: la Svezia è il 32° membro della Nato

La Svezia entra a far parte della Nato. A rendere effettivo questo passaggio è la conferma da parte del presidente della Turchia Recep Erdogan, che ha fatto cadere il veto su Stoccolma e garantito così l’accordo tra le parti.

A Vilnius, capitale della Lituania, in occasione dell’incontro internazionale Nato che vede coinvolti quasi tutti i principali leader politici mondiali, è stato ratificato il via libera alla Svezia del primo ministro Ulf Kristersson per entrare a far parte dell’Organizzazione del Trattato dell’Atlantico.

Turchia-Svezia: Erdogan detta 5 punti per l'accordo
Turchia-Svezia: Erdogan detta 5 punti per l’accordo

L’accordo sarebbe giunto ad un tavolo tripartito composto dal numero uno scandinavo, dal presidente turco Erdogan, grande ostacolo sin qui alla trattativa, e al segretario generale della Nato Jens Stoltenberg. La nuova strategia adottata da parte di Ankara ha lasciato tanti dubbi agli esperti, che non ritengono sufficiente l’alibi della lunga mediazione internazionale per tale cambio di rotta più o meno improvviso.

Più probabile che dietro il sì turco all’entrata nell’alleanza intergovernativa internazionale della Svezia vi siano accordi e concessioni che altri attori avrebbero garantito ad Erdogan, in cambio del suo benestare. Unione Europea e Stati Uniti in particolare sarebbero i principali interlocutori in tal senso.

Via libera di Erdogan: i 5 punti dell’accordo

Il presidente turco Recep Erdogan ha aperto all’ingresso della Svezia nella Nato, e ha confermato nella serata di lunedì 10 luglio che procederà con rapidità per la trasmissione di tutte le carte necessarie a confermare tale atto istituzionale.

Il netto cambio di posizione che ha spinto il numero uno di Ankara a dare la propria approvazione all’accordo discusso ormai da tempo, potrebbe però dipendere da una serie di punti di contatto trovati tra le varie parti in gioco.

Il primo passo dell’accordo prevedrebbe che la Nato crei un Coordinatore espressamente pensato per la lotta al terrorismo, intensificata e sviluppata in direzione di una maggiore cooperazione tra i Paesi. In questo senso la Svezia si è già impegnata a rimuovere le limitazioni circa l’esportazione di armi dirette in Turchia.

Secondo determinante aspetto che ha avvicinato le parti porterebbe verso l’appoggio di Stoccolma all’ingresso di Ankara nell’Unione Europea. In qualità di Stato membro la nazione del primo ministro Kristersson potrebbe accelerare un iter piuttosto lungo e ricco di ostacoli.

Del resto la Turchia si era candidata per l’ingresso nell’UE già nel lontano 1999, andando però incontro a rallentamenti nei negoziati nel 2018, quando Erdogan fu ritenuto responsabile, per usare le parole dello stesso Consiglio UE, di una “regressione in materia di democrazia, Stato di diritto e diritti fondamentali”.

Turchia-Svezia: Erdogan detta 5 punti per l'accordo
Turchia-Svezia: Erdogan detta 5 punti per l’accordo

Lo stesso presidente turco aveva dato adito a numerose polemiche nei giorni scorsi quando aveva così parlato circa la possibilità di un accordo per l’ingresso svedese nella Nato:

Apriamo la strada per la Turchia nell’Unione Europea e noi daremo il via libera all’ingresso della Svezia nella Nato, come abbiamo fatto con la Finlandia

Nonostante dal Consiglio Europeo l’imposizione di Erdogan non sia molto piaciuta, il presidente Charles Michel a mezzo Twitter aveva provato a stemperare gli animi indicando la via della cooperazione. Terzo punto dell’accordo potrebbe perciò proprio essere una promessa dell’Unione Europea a riaprire i negoziati in favore di Ankara, con un’attenzione particolare per revisione dell’Unione doganale e liberalizzazione dei visti.

Quarto fattore forse decisivo per spingere Erdogan al sì potrebbe essere un complesso e ampio accordo economico futuribile tra Svezia e Turchia. La cooperazione economica tra i due Paesi passerebbe attraverso un Comitato economico-commerciale congiunto definito JETCO. Si tratterebbe di un’opportunità bilaterale di crescita e scambio.

Quinto ed ultimo punto avrebbe come attore co-protagonista gli Stati Uniti. Oggetto del vincolo potrebbe essere la vendita americana dei nuovi caccia F-16 alla Turchia di Erdogan, da diverso tempo in pressing per avere una corsia preferenziale circa tale prodotto bellico.

L’ipotesi messa sul tavolo da alcuni osservatori di logiche internazionali condurrebbe di fatto ad un accordo preventivo di vendita degli aerei allo stato turco in cambio proprio del sì garantito all’ingresso svedese nella Nato da parte di Erdogan.

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