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fallimento o ulteriore passo verso il successo? Golden State Warriors e Real Madrid accumunate dallo stesso epilogo e con un nuovo mercato generazionale

In NBA i Golden State Warriors e in Champions League il Real Madrid si son fermati in semifinale da campioni in carica: fallimento o nuova opportunità?

Nello sport, per evitare il fallimento e per ottenere la gloria, non conta soltanto la dedizione e il talento, spesso è importante anche avere giocatori che sanno come vincere e una squadra dietro con la giusta cultura. L’esperienza e la cultura sportiva sono stati i motivi, oltre ovviamente a campioni del calibro di Curry e Benzema, grazie ai quali i GSW e il Real hanno trionfato l’anno scorso. Ma quest’anno non è bastato.

Il non fallimento della stagione scorsa

L’anno scorso ai blocchi di partenza, ne i GSW ne il Madrid erano favorite. Entrambe le squadre sembravano all’epilogo delle proprie dinastie, dinastie che avevano portato a tre anelli e quattro Champions League. E invece sorprendentemente entrambe le squadre, grazie all’esperienza, al talento e alla capacità di ringiovanire senza perdere competitività, hanno vinto: la prima 4-2 contro Boston, con Curry MVP delle finali mentre la seconda 1-0 in finale con il Liverpool, con Benzema pallone d’oro.

Questi due trionfi, in età avanzata, sembravano la ciliegina sulla torta delle due leggendarie dinastie. Ma quando si vince non si può non tentare il bis, perché la fame di vittoria non viene mai domata davvero.

La stagione attuale, fallimento o opportunità di nuovo successo?

Quest’anno le due squadre campionesse in carica non potevano che riprovarci. E l’hanno fatto. Dopo una stagione travagliata, con i Warriors arrivati sesti e con il Real perdente in Liga ai danni dei rivali, hanno tentato di vincere di nuovo grazie a esperienza, chimica di squadra e cultura sportiva. Ma stavolta non è bastato e si sono fermate alle semifinali di Conference e di Champions League, eliminate rispettivamente dai Lakers e dal Manchester, più giovani e fresche.
Quando si perde si tenta di screditare il lavoro fatto, e per entrambe le dinastie si parla di fallimento e di canto del cigno del ciclo vincente.

Conclusione sul concetto di fallimento

La verità è che, come detto da Giannis Antetokoumpo nel bellissimo discorso sul successo, non si può sempre vincere. Ma quando perdi, non significa che fallisci. È vero che i Dubs e i Blancos hanno nei loro migliori interpreti gente con diverse primavere alle spalle, ma se l’anno prima vinci e quello dopo arrivi comunque in semifinale, significa che innanzitutto non c’è tutto da buttare (anche perché i giovani promettenti ci sono già in rosa) e significa soprattutto che adesso avranno nuove opportunità di successo, perché due dinastie del genere non muoiono mai, soprattutto nel ricordo di ciò che son state.

E finché ci delizieranno con vittorie e spettacolo, dovremo godercele invece di sperare nella loro fine

I cambiamenti in questa off season calcistica e NBA

Steph Curry e i Golden State Warriors hanno deciso al Draft di puntare su Brandin Podziemski, giovane. Un giovane può crescere anche grazie a Chris Paul, nuovo acquisto dei californiani al posto di Jordan Poole, al centro di polemiche e problemi contrattuali, girato ai Washington. Anche a Madrid c’è stato un cambio generazionale importante: Karim “the Dream” Benzema, dopo una leggendaria carriera madridista, ha deciso di svernare in Arabia Saudita e al suo posto è arrivato un giovanissimo talento generazionale come Bellingham. Talento riconosce talento e il ciclo potrà continuare.

 

Autore: Tommaso Mauri

 

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