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Viktor Orban vince di nuovo le elezioni in Ungheria: cresce il sospetto dei brogli elettorali

Orban di nuovo presidente in Ungheria

Viktor Orban vince di nuovo le elezioni in Ungheria. Con il 53% dei voti, contro il 35% per l’opposizione guidata da Peter Marki-Zay, il premier ha ottenuto il suo quarto mandato di seguito. Il suo partito, Fidesz, ha raggiunto la maggioranza dei due terzi in Parlamento per la terza volta.

Orbán questa volta si era proposto come uomo della pace, facendo leva sulla paura della guerra in Ucraina. Proprio lui che, ieri sera, di fronte alla schiacciante vittoria ha esultato: «Abbiamo vinto contro tutti!».

Intanto, emergono i dubbi su alcuni possibili brogli elettorali.

Orban stravince in Ungheria, ma è sempre più isolato

Nonostante l’isolamento di Orbán sempre più evidente a livello europeo e internazionale, considerata soprattutto la sua vicinanza a Putin e la sua posizione neutrale nei confronti della guerra in Ucraina, è riuscito a imporsi su una coalizione di sei partiti. Per la prima volta si era creata un’opposizione così forte per tentare di sconfiggere il primo ministro, da oltre 10 anni a capo di un governo sempre più autoritario.

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L’affluenza alle urne si è attestata al 68%, in leggero calo rispetto alle elezioni di quattro anni fa. Orbán ha sottolineato che questa vittoria è «un chiaro segnale a Bruxelles». Infatti, ha affermato: «Questa nostra quarta vittoria consecutiva è la più importante, perché abbiamo conquistato il potere contro un’opposizione alleata. Ma noi abbiamo vinto lo stesso».

Poi, il presidente ungherese ha stilato un elenco di suoi nemici e avversarsi. «Abbiamo vinto – ha detto – anche a livello internazionale contro il globalismo. Contro l’impero Soros, i media mainstream europei e anche contro il presidente ucraino Zelensky. Fidesz rappresenta il futuro dell’Europa. Prima l’Ungheria!». Una conclusione sa quasi di discorso trumpiano sulle note del motto “America first”.

Ungheria: Orban conquista le elezioni ma si sospettano brogli

Sulle elezioni, tuttavia, cresce sempre di più il sospetto dei brogli. L’ong Hungarian Civil Liberties Union, infatti, ha segnalato alcune irregolarità. Tra queste, l’organizzazione da parte del governo di alcuni autobus per portare la gente a votare. Non solo. Alcuni giorni fa diversi giornalisti avevano trovato schede elettorali bruciate in Romania, in una regione abitata da una minoranza ungherese.

In più, da tenere conto è anche la propaganda menzognera condotta dallo stesso Orbán. Infatti, ha convinto i cittadini che se l’opposizione fosse salita al potere, avrebbe sicuramente trascinato l’Ungheria in guerra.

Altro elemento da considerare: la legge elettorale che rende quasi impossibile battere Orbán. Infatti, per raggiungere la maggioranza dei seggi, l’opposizione avrebbe dovuto superare di 5/6 punti il partito Fidesz. Inoltre, Orbán ha di gran lunga sfruttato la stampa, che lui stesso controlla come pochi altri governi in tutta Europa. Infatti, uno degli strumenti che l’avrebbe portato alla vittoria è proprio il progressivo azzeramento della stampa libera.

 

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Editor: Susanna Bosio

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