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Il massacro di Bucha, città in Ucraina: esecuzione di massa contro i civili, l’Olocausto del nuovo millennio

Ucraina: a Bucha il più grande massacro avvenuto dall’inizio della guerra

Le immagini parlano da sole. Nelle ultime ore arrivano sempre più testimonianze delle violenze messe in atto dall’esercito russo sui cittadini di Bucha, città ucraina nella periferia di Kiev. Da venerdì i Russi ne hanno perso il controllo, ma era ormai da settimane che venivano compiuti crimini atroci sui civili.

L’Olocausto del nuovo millennio“, ha sintetizzato il presidente del parlamento ucraino Ruslan Stefanchil. Si diffonde l’ipotesi di crimini di guerra commessi dalle truppe russe. Oggi si è recato in visita a Bucha lo stesso presidente ucraino Zelensky, che ha visitato anche l’ospedale cittadino.

Ucraina: le immagini dei massacri a Bucha

Le strade sono colme di cadaveri abbandonati: giacciono sui marciapiedi, tra le macerie delle case e tra i veicoli militari ormai distrutti. Alcuni corpi hanno le mani legate dietro la schiena. Altri, come quelli delle donne, sono stati schiacciati dai tank per nascondere le prove di stupri e abusi.

Alcuni giornalisti internazionali che sono entrati in questi giorni nella città parlano di fosse comuni scavate nei giardini delle case o della chiese. Ciò che è chiaro è che ci si trova di fronte a un’esecuzione sommaria. Il New York Times scrive che queste immagini sono “prove sempre più concrete del fatto che i civili siano stati uccisi di proposito e indiscriminatamente”.

A 40 giorni dall’inizio del conflitto, l’orrore della guerra sta mostrando il suo volto più spietato. Il governo di Kiev farà di tutto pur di denunciare questo genocidio al mondo intero. Tuttavia, come si addice alle regole della propaganda di Putin, Mosca cercherà di minimizzare l’evidenza, accusando l’Ucraina di cercare di bloccare i negoziati in corso.

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Bucha, massacro in Ucraina

Già alla fine di febbraio, Bucha era una delle prime cittadine fuori Kiev ad essere state conquistate dai Russi. Da lì, infatti, passa una delle strade principali che collega la capitale con i territori ucraini al confine con la Bielorussia, Paese che Putin sta usando come base per attaccare da nord. Controllare Bucha e Irpin sarebbe stato fondamentale per organizzare un attacco su Kiev, dove i Russi non sono comunque riusciti ad arrivare.

Da quando, pochi giorni fa, le truppe russe si sono ritirate, le autorità ucraine hanno denunciato l’uccisione di centinaia di civili. Il governo parla di esecuzioni di massa e di un massacro deliberato. Mosca per il momento nega, affermando che si tratta di fake news e foto fabbricate ad hoc dagli Stati Uniti nell’ambito di un complotto che punta ad incolpare la Russia.

Scoperto il colpevole dei massacri

Questa mattina, inoltre, alcuni media ucraini hanno diffuso importanti informazioni riguardanti l’identità del comandante russo responsabile del massacro a Bucha. Si tratterebbe del tenente colonnello Omurbekov Asanbekovich. A breve dovrebbero essere rilasciati maggiori dettagli su quello che si può definire come il massacro più grave avvenuto dall’inizio dell’invasione russa in Ucraina.

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Mosca: finta indignazione per il massacro a Bucha, in Ucraina

Infanto, Mosca ha chiesto una riunione d’emergenza del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite da svolgersi nella giornata di oggi. L’intenzione è quella di parlare delle accuse di crimini di guerra nella cittadina di Bucha. Dmitry Polyansky, vice rappresentante della Russia all’Onu, ha avanzato la richiesta alla luce delle “palesi provocazioni dei radicali ucraini”.

Samantha Power, ex ambasciatrice Usa all’Onu, ha scritto su Twitter che “la Russia sta attingendo allo stesso copione che aveva usato ad Aleppo e in Crimea”, cercando di “difendere l’indifendibile”. Una mossa progettata da Mosca per fingere indignazione di fronte alle accuse ricevute.

 

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Editor: Susanna Bosio

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