Vittorio Sgarbi dà le dimissioni, poi attacca il ministro Sangiuliano
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Vittorio Sgarbi dà le dimissioni, poi attacca il ministro Sangiuliano

Il sottosegretario alla cultura Vittorio Sgarbi dà le dimissioni. Tanti i “guai” in cui il critico d’arte si è ritrovato coinvolto negli ultimi mesi ed ecco dunque la decisione di lasciare il proprio ruolo istituzionale. Non mancano però allo stesso tempo attacchi a chi ha puntato il dito contro di lui. Su tutti bersaglio principale del ferrarese diventa il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano.

Prima le accuse di compensi gonfiati e illegali, poi le voci circa una possibile evasione fiscale, e infine l’ormai nota vicenda del quadro rubato e contraffatto. L’inchiesta circa il dipinto seicentesco di Rutilio Manetti esposto a Lucca da Vittorio Sgarbi prosegue e vede proprio il critico quale principale figura coinvolta.

Sgarbi ha pubblicamente annunciato il suo addio alla poltrona parlamentare durante un evento svolto a Milano nella giornata di venerdì 2 febbraio 2024. Nelle prossime ore, stando a quanto riferito dallo stesso saggista, la comunicazione verrà riportata al Governo e prenderà così i crismi dell’ufficialità.

Vittorio Sgarbi dà le dimissioni, poi attacca il ministro Sangiuliano
Vittorio Sgarbi dà le dimissioni, poi attacca il ministro Sangiuliano

Vittorio Sgarbi dà le dimissioni: ai suoi danni ci sarebbe stata persecuzione mediatica

Mi dimetto con effetto immediato da sottosegretario del Governo e lo comunicherò nelle prossime ore a Giorgia Meloni

Queste le parole pronunciate da Vittorio Sgarbi in occasione di un evento organizzato a Milano dal giornalista Nicola Porro, e presso il quale il critico ferrarese ha preso parola. Dimissioni immediate e parrebbe senza ripensamenti, con il ruolo di sottosegretario alla cultura che verrà così presto abbandonato dal critico emiliano.

Sgarbi è di fatto al centro di una serie di veementi polemiche mediatiche e politiche ormai da mesi. La prima bufera ad averlo travolto è stata quella relativa ai compensi gonfiati che avrebbe ottenuto in maniera illecita, con annessa accusa di evasione fiscale ai suoi danni.

In seconda battuta è poi scoppiato il caso internazionale ed estremamente mediatico del quadro seicentesco di Rutilio Manetti rubato e contraffatto. Vittorio Sgarbi secondo le prime ricostruzioni degli inquirenti potrebbe infatti aver esposto nel 2021 in una galleria di Lucca un dipinto rubato circa 10 anni prima.

Sono stato oggetto di una persecuzione mediatica su questioni inesistenti o su questa supposta incompatibilità

Queste ancora le parole usate da Sgarbi a proposito della, a suo dire, gogna mediatica subita nelle ultime settimane. Particolarmente accanita secondo l’ormai ex sottosegretario sarebbe stata la posizione dei giornalisti del programma televisivo Report, il primo a tirar fuori la vicenda del quadro trafugato.

Vittorio Sgarbi dà le dimissioni, poi attacca il ministro Sangiuliano
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Dopo le dimissioni Vittorio Sgarbi passa all’attacco: nel mirino il ministro Gennaro Sangiuliano

Come ormai si conviene al personaggio poca è stata la pacatezza impiegata da Vittorio Sgarbi per attaccare coloro che, a suo dire, l’avrebbero costretto a tale persecuzione pubblica. Dopo la conferma delle dimissioni da sottosegretario parlamentare, il critico d’arte è infatti passato al contrattacco.

Bersaglio primo del ferrarese è stato Gennaro Sangiuliano, ministro della Cultura. Il politico napoletano secondo Sgarbi sarebbe reo di aver diffuso lettere e segnalazioni false. Il giornalista avrebbe in particolare indicato il letterato classe ’52 all’Antitrust.

Vittorio Sgarbi dà le dimissioni, poi attacca il ministro Sangiuliano
Vittorio Sgarbi dà le dimissioni, poi attacca il ministro Sangiuliano

Il ministro Gennaro Sangiuliano non l’ho sentito, non ci parliamo dal 23 ottobre quando mi ha dato la delega per andare a occuparmi della Garisenda. Non potevo sentire una persona che riceve una lettera anonima e la manda all’Antitrust. Le lettere anonime si buttano via, gli uomini che hanno dignità non accolgono lettere anonime

Così lo stesso Vittorio Sgarbi a proposito dell’ormai ex collega politico Sangiuliano. Tra i due era in corso da mesi un botta e risposta piuttosto acceso. Il ministro aveva inviato le segnalazioni circa i compensi irregolari ottenuti dal sottosegretario nello svolgere le proprie mansioni istituzionali.

Un passo indietro invece circa i pesanti insulti personali rivolti ai giornalisti di Report che lo avevano intercettato qualche settimana fa in occasione della realizzazione del servizio sul quadro rubato. Nell’occasione uno Sgarbi visibilmente stizzito aveva ingiuriato gli inviati di Rai 3, imprecando contro di loro e augurando loro persino la morte.

Ritiro il mio augurio di morte, mi scuso di averlo pensato e non sono più neanche un sottosegretario. D’ora in avanti augurerò la morte senza essere responsabile di essere sottosegretario. Mi scuso con i giornalisti che si sentono in pericolo di morte, perché ho detto: vorrei che tu morissi. Mi scuso, perché chi l’ha interpretato in una trasmissione che è stata particolarmente cruda, ma che era sostanzialmente una trasmissione con un’intervista non autorizzata, non voluta

Queste le parole con cui Vittorio Sgarbi ha provato a fare marcia indietro rispetto ad urla ed insulti con cui aveva accolto i giornalisti di Report. Nessun dubbio invece sulla volontà di ricorrere al Tar, per poter sostenere la propria posizione e rispondere alle tante accuse mossegli da più parti.

Vittorio Sgarbi dà le dimissioni, poi attacca il ministro Sangiuliano
Vittorio Sgarbi dà le dimissioni, poi attacca il ministro Sangiuliano

Conclusione: Vittorio Sgarbi dà le dimissioni da sottosegretario alla cultura e poi attacca il ministro Gennaro Sangiuliano

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