Woody Allen a Venezia80: pochi applausi, tanta contestazione
Non è di certo stata un’accoglienza da ricordare quella riservata a Venezia al regista Woody Allen. Alla 80esima mostra del Cinema di Venezia ad attendere lo sceneggiatore statunitense c’era infatti un gruppo di contestatrici.
Giunto sul red carpet della laguna veneziana con il suo 50esimo film, la commedia fuori concorso dal titolo Coup de Chance, Allen è stato accolto da una serie di attacchi e contestazioni. Pochi gli applausi per il classe’35, che invece è stato accompagnato da grida dal contenuto piuttosto forte e decisamente poco fraintendibile.
“Spegnete i riflettori sugli stupratori”. Questa una delle frasi urlate all’indirizzo di Woody Allen, appena sbarcato a Venezia 80. Dunque polemiche ed esplicite accuse sono state rivolte nei pressi del Palazzo del Cinema al regista newyorkese, che ha tirato dritto insieme alla moglie Soon-Yi Previn.
Il piccolo ma rumoroso gruppo dedito alla contestazione è stato prontamente fermato e allontanato dalla sicurezza. Composto principalmente da donne, erano comunque presenti anche alcuni individui di sesso maschile, il gruppetto ha protestato a seno nudo, condannando il patriarcato e denunciando la cultura dello stupro.
Woody Allen accolto da un gruppo di contestatrici: “stupratore”, l’accusa urlata al regista
Arrivo sul red carpet da dimenticare per il regista statunitense Woody Allen. Giunto a Venezia, all’80esimo festival del Cinema, in compagnia della moglie Soon-Yi Previn, il quattro volte premio Oscar è stato infatti accolto da un nutrito gruppo di contestazione.
Al di là delle transenne un manipolo di donne, tra loro anche qualche uomo, hanno gridato contro Allen accusandolo di essere uno stupratore. Dopo aver inscenato un flash mob e ed essersi esibite a seno scoperto le manifestanti sono state allontanate dagli addetti alla sicurezza.
Spegnete i riflettori sugli stupratori. Il patriarcato non lo vogliamo
Queste alcune delle frasi rivolte allo sceneggiatore e regista newyorkese che a Venezia presenta il suo 50esimo film: si tratta di una commedia fuori concorso intitolata Coup de Chance. Oltre ad Allen nel mirino delle manifestanti ci sarebbero finiti anche Luc Besson e Roman Polanski.
I tre assi del grande schermo sono infatti stati coinvolti loro malgrado in alcune spiacevoli vicende penali di abusi e violenze sessuali. La loro presenza al festival non è perciò andata giù ad alcuni gruppi, come quello presente all’arrivo di Allen. Urla e grida sono state lanciate anche all’indirizzo della stessa Mostra, ritenuta vicina a tali individui e così legittimante tali atti criminali.
Volantino e minacce: Woody Allen bersaglio della contestazione veneziana
Prima di essere allontanati dagli addetti alla sicurezza i contestatori presenti dietro le transenne alla mostra del Cinema di Venezia hanno indirizzato verso Woody Allen una serie di grida con le quali il regista classe ’35 veniva accusato di essere uno stupratore.
Non bastasse tale burrascoso ingresso, il piccolo gruppo ha diffuso un volantino in cui comparivano i tre film di Polanski, Besson e appunto Allen, come altrettanti prodotti di tre individui ritenuti molestatori. I tre registi sono stati interessati da procedimenti penali per casi di abusi e violenze sessuali.
Quest’anno la Biennale del cinema di Venezia ha scelto di dare spazio a registi coinvolti in vicende di violenze sessuali contro donne, anche minorenni
Questa una delle frasi forti con cui si apriva il volantino stampato dai manifestanti. Chiara appare l’accusa e la condanna ferma anche nei confronti della stessa organizzazione, disposta a tollerare e difendere l’operato degli artisti in quanto considerati geni superiori e dunque non giudicabili.
Il direttore della Mostra veneziana Alberto Barbera si è prontamente mosso per rivolgere scuse ufficiali ad Allen e alla moglie, ma intanto l’ondata di polemiche non si placa e il rischio di nuove pesanti contestazioni anche nelle prossime ore cresce sempre più.
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