russia grano
News

La Russia prova a vendere il grano rubato all’Ucraina in Africa

Gli USA hanno avvertito 14 Paesi, di cui la maggior parte in Africa, che la Russia proverà a vendergli il grano rubato all’Ucraina.

La Russia ha distrutto e saccheggiato la produzione di grano dell’Ucraina che equivaleva a un decimo dell’export mondiale. L’aumento dei prezzi è solo una conseguenza di questa scelleratezza: molti paesi al mondo, tra cui molti africani che già ora stanno facendo la fame, dipendono dal grano russo e ucraino. Ora la Russia usa quel grano rubato per fini economici e geopolitici.

Il grano rubato dalla Russia

Secondo Kyiv, la Russia dall’inizio della guerra in febbraio ha rubato circa 500 mila tonnellate di grano per un valore di circa 100 milioni di dollari e l’ha trasportato da Sebastopoli in Egitto (che ha rifiutato il carico) e poi in Siria. Ora, quel grano è stato inviato verso paesi che veramente ne hanno bisogno. Il corno d’Africa, per esempio, sta già avendo le prime morti a causa di una terribile carestia causata sì dalla siccità, ma anche dall’inflazione e dal mancato sblocco dei porti ucraini. La Somalia, vessata da questa terribile carestia, importa il 60% del proprio fabbisogno di grano dall’Ucraina, che però ora è bloccato. Russia e Ucraina, inoltre, garantiscono il 40% del fabbisogno di cereali per tutto il continente africano.

Parallelamente, via terra con decine di camion è stato prelevato dai silos ucraini circa 1,4 milioni di tonnellate di grano per essere portato direttamente in Russia.

Gli avvertimenti USA

Due diplomatici usa hanno avvertito 14 Paesi che il grano che riceveranno è stato rubato mettendoli davanti a un dilemma. Da una parte c’è il rischio di scontentare un potente alleato occidentale, dall’altra c’è il reale bisogno di quel grano anche se acquisito illegalmente e frutto di crimini di guerra.  Inoltre, il Cremlino ha promesso di venderlo con un grosso sconto per comprare, di fatto, il favore di quei Paesi. Ma come afferma il direttore del HORN International Institute for Strategic Studies, Hassan Khannenje, gli stati africani non si troveranno davanti nessun dilemma: “Questo non è un dilemma. Agli africani non importa da dove prendono il cibo, e se qualcuno ha intenzione di moralizzare su questo, si sbaglia”. “Il bisogno di cibo è così grave”, ha aggiunto, “che non è qualcosa su cui si deve discutere”.  Secondo l’Ucraina l’unico vero modo per aiutare l’Africa, riducendo i prezzi delle materie prime e dei carburanti, è porre fine alla guerra.

Putin ha scelto questa via per convertire parte dei Paesi affamati africani dalla sua parte, visto che gli manca supporto internazionale. Molti di essi si sono espressi neutrali sulla guerra, come la Tanzania, ma hanno adottato un atteggiamento ambiguo dettato sia da reali necessità che dal fatto che si sentono intrappolati in un situazione stile guerra fredda. “Se l’Occidente può fornire alternative, i paesi lo ascolteranno”, ha aggiunto Khannenje . “Ma essere isterici al riguardo non farà altro che spingerli ulteriormente tra le braccia della Russia”.

 

 

Leggi anche:

L’annunciata carestia in Somalia sta già facendo le prime vittime

Lavrov costretto ad annullare il viaggio in Serbia: tre Paesi Nato chiudono lo spazio aereo alla Russia

La Russia “adotta” i figli dei profughi dell’Ucraina

 

Editor: Lorenzo Bossola

Vuoi ricevere Mam-e direttamente nella tua casella di posta? Iscriviti alla Newsletter, ti manderemo un’email a settimana con il meglio del nostro Magazine.

CLICCA QUI PER SAPERNE DI PIÙ!