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Emergenza idrica: verso il razionamento dell’acqua, ecco cosa fare

Razionamento dell’acqua: cosa si rischia con l’emergenza idrica e cosa bisogna fare

In Italia è insorta un’emergenza idrica senza precedenti che potrebbe portare ad un vero e proprio razionamento dell’acqua: cosa fare in questo caso? Su tutto il Paese le amministrazioni locali stanno cominciando a vietare altri usi dell’acqua diversi da quello alimentare, domestico e igienico.

Ma cosa richiamo di fronte a questa crisi? E quali saranno le prossime mosse per contrastarla?

Emergenza idrica: cosa fare in caso di razionamento dell’acqua

Il governo Draghi, insieme alla Protezione Civile, è al lavoro per varare un decreto che probabilmente entrerà in vigore a luglio. Sono quattro le prime regioni pronte ad accedere allo stato di emergenza a causa della siccità: Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna e Umbria. Ma sono fortemente a rischio anche Lazio e Veneto.

Causa principale della situazione attuale è il caldo record che ha preso tutti alla sprovvista in quest’ultimo mese. Il bollettino delle prossime settimane indica ancora continue ondate di calore in molte regioni italiane.

Per il momento, i provvedimenti per far fronte alla siccità cambiano di regione in regione. Ma l’idea è quella di individuare un quadro comune che punti a definire gli interventi più utili da adottare. Tra questi, un possibile razionamento dell’acqua e una preferenza per quelli che sono i fabbisogni primari. Un esempio è l’embargo dell’acqua ludica, utilizzata nei parchi divertimento ma anche nelle piscine e nelle fontane.

Cosa fare contro l’emergenza idrica

La crisi idrica richiede l’impegno di tutti i cittadini per essere affrontata. Esistono alcuni piccoli accorgimenti da poter adottare per dare il proprio contributo a migliore la situazione attuale.

Innanzitutto, il buon vecchio consiglio di chiudere l’acqua del rubinetto quando ci si lava i denti o il viso. Un piccolo cambiamento che potrebbe evitare lo spreco di 6 litri di acqua in una giornata. Non solo. Il consiglio è anche quello di accorciare la durata della doccia, e utilizzare lavatrice e lavastoviglie in modo più efficiente e organizzato.

Pensiamo che per risparmiare acqua servano solo questi accorgimenti a livello casalingo. Eppure, non è così. Infatti, la situazione può essere migliorata anche, e soprattutto, grazie a piccoli cambiamenti dal punto di vista alimentare. La produzione di un solo chilo di carne richiede circa 15 mila litri di acqua. Dunque, se vogliamo mettere in atto una vera azione di cambiamento dovremo ridurre il nostro consumo di carne e altri prodotti animali.

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Emergenza idrica: le regioni verso il razionamento dell’acqua

Tra le regioni più in difficoltà ci sono la Lombardia e il Lazo. Attilio Fontana ha assicurato che al momento la situazione è ancora sotto controllo. “Suggeriamo di evitare sprechi e ridurre l’indispensabile utilizzo dell’acqua”, ha spiegato.

Discorso diverso per Nicola Zingaretti, presidente della regione Lazio, che ha già proclamato lo stato di calamità naturale su tutto il territorio fino al 30 novembre 2022.

 

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Editor: Susanna Bosio

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