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Giulia Schiff, una storia di grande determinazione: da ex pilota dell’Aeronautica a legionaria in Ucraina

Giulia Schiff: da vittima di mobbing alla guerra in Ucraina

La storia di Giulia Schiff, ex pilota dell’Aeronautica militare italiana e ora volontaria delle Forze Speciali nella guerra in Ucraina, è un vero esempio di coraggio e determinazione. 23 anni e stoffa da vendere, nel 2018 è stata espulsa dall’Aeronautica dopo una lunga battaglia legale conclusa con il respingimento del suo ricorso, che ha anche posto fine alla sua carriera da pilota.

Eppure, Giulia si era rivolta agli avvocati per essere rimasta vittima di mobbing e nonnismo durante il cosiddetto “battesimo di volo”. Oggi ha deciso di non rinunciare al suo sogno di aiutare il prossimo.

La sua storia verrà raccontata in un reportage del programma Le Iene, la cui prima parte andrà in onda mercoledì 23 marzo su Italia 1.

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Giulia Schiff: la partenza per il fronte

A pochi giorni dallo scoppio della guerra in Ucraina, Giulia Schiff, classe 1999, aveva deciso di partire da sola per il fronte. Oggi, un mese dopo, si trova arruolata come volontaria all’interno della International Legion of Territorial Defense of Ukraine. Si tratta di un’unità militare speciale creata da Volodymyr Zelensky per difendere l’Ucraina dall’invasione russa.

Una volta giunta a Kiev, grazie ad alcuni contatti sul posto, è riuscita ad entrare nella legione, divenendone quasi la mascotte in quanto unica donna del gruppo. Dopo il primo addestramento, che non ha previsto tuttavia il volo, la giovane è stata impegnata fin da subito nelle prime missioni intorno a Kiev. Per questioni di sicurezza, non è dato sapere il luogo esatto in cui si trova.

«Sono nata per questo»

Nel suo impegno militare al fronte, Giulia si impegna nella realizzazione del reportage, inviando i video direttamente dal campo di guerra alla giornalista de Le Iene Roberta Rei. Tra le due era nato un rapporto di amicizia già ai tempi della sua espulsione dall’Aeronautica militare dopo la causa giudiziaria.

«L’ho fatto perché sono nata per questo, per aiutare i nostri fratelli ucraini e per evitare che la guerra giunga fino a noi», avrebbe così spiegato la sua partenza per il fronte. Alcune tracce della sua “missione” in Ucraina sono presenti sui suoi profili social, da Instagram a Facebook, dove pubblica alcune foto in divisa. Secondo quanto rivelato dalla giornalista Rei, Giulia non sarebbe intenzionata a rientrare in Italia fino alla fine della guerra.

 

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Giulia Schiff e il caso di nonnismo all’Aeronautica

Il caso di nonnismo legato a Giulia Schiff è diventato di dominio pubblico in questi anni, come esempio di intimidazione e violenza esercitate nell’ambiente militare. Nel 2018, infatti, venne diffuso un video che riprendeva il suo “battesimo del volo“, una sorta di rito di iniziazione.

Nel video si vede la ragazza, allora diciannovenne, che viene sollevata da terra e tenuta ferma con la forza per le gambe e le braccia. Dopo di che, viene colpita brutalmente sul fondoschiena da quelle che il suo legale definisce “cento frustate”. In seguito, le viene fatta urtare la testa contro una semiala e poi viene gettata in piscina.

Il rito, tra le urla e i pianti della giovane, si conclude infine con una stretta di mano e un bacio su entrambe le guance.

 

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Editor: Susanna Bosio

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