Terza giornata della Milano Fashion Week 2023
Anche giovedì 23 febbraio, terza giornata della Milano Fashion Week 2023, è stata una giornata intensa per chi ha frequentato la città.
Le sfilate
La giornata è iniziata presto. Alle 09:30, in Via Enrico Besana 12, c’è stata la sfilata di MaxMara, che ha puntato tutto su un’eleganza rilassata, fatta di cappotti oversize le cui linee si uniscono direttamente a quelle dei cappucci. A rappresentare l’ispirazione, provenuta dall’intellettuale del XVIII secolo Émilie du Châtelet, sono stati elementi di una moda apparentemente datata, come corsetti, sottovesti e gonne panier, che si sono mescolati a elementi più moderni. A dare unitarietà al tutto è stato il colore cammello, elemento distintivo del marchio.
Alle 14:00, in Via Lorenzini 14, a sfilare è Prada, che ha di recente nominato come suo nuovo AD Andrea Guerra. La casa di moda milanese ha presentato una collezione composta prevalentemente di capi essenziali, dalle linee minimaliste e pulite, che hanno funto da valido punto d’appoggio per sviluppare un contrasto con gonne bianche dalle fantasie floreali, che mostrano come unire l’ordinario allo straordinario. Lo scopo della linea è quello di portare la bellezza in ogni singolo giorno: Miuccia Prada ha infatti dichiarato che «La realtà è ricca. La vita reale è molto più ricca di qualsiasi fantasia ed è quindi più importante. Per me, il vero significato di ciò che facciamo è dare importanza alla quotidianità, perché la vita di tutti i giorni merita cose belle e ogni singolo giorno vale».
In seguito, alle 15:00, in Via Valenza 2, è stata la volta di MM6, la linea di Maison Margiela lanciata nel 1997 e che reinterpreta il guardaroba contemporaneo rivoluzionando i codici sartoriali tradizionali ed usando trattamenti unici sui tessuti, al fine di creare un vestiario senza distinzioni di genere, ma che si distingue da qualsiasi altro. Anche ieri la maison è riuscita a sovvertire le regole tradizionali, concentrandosi sulle textures e sulle percezioni che creano. E a portarle in passerella sono elementi dallo stile pienamente urbano, in contrasto con blazer dal taglio sartoriale; e, ancora, elementi provenienti dall’abbigliamento sportivo in contrasto con elementi sensuali più orientati in direzione di un guardaroba serale.
Il pomeriggio è continuato, alle 17:00, in Via Bergognone 59, con la sfilata di Emporio Armani, che quest’anno, sotto il titolo di Il Circo della Vita, è stata dedicata alla circolarità del messaggio dello stilista e al benessere psicofisico. Sullo sfondo della passerella dominava una fotografia di Noemi Ditzler, proveniente da una campagna pubblicitaria d’archivio di 30 anni fa, che la vede sorridere di un sorriso trasmesso anche al volto delle ragazze che hanno sfilato. La scelta della modella tedesca è dovuta al suo costante impegno nello sviluppo di progetti dedicati alla salute mentale, soprattutto femminile. L’ispirazione proveniente dal teatro elisabettiano ha suggerito l’idea della circolarità, declinata nel segno della continuità che contraddistingue Armani e di quella quotidianità trasversale a tutte le età a cui si rivolge la collezione.
Infine, alle 18:00, in Via Calabiana 6, ha sfilato Blumarine, il cui gruppo EIH sta seriamente valutando la quotazione in borsa. Il marchio ha deciso di portare in passerella un revival degli anni 2000 e dello stile Y2K, espressi dalla presenza costante del cinturone, elemento latitante da diversi anni e ieri riproposto con carattere: borchiato e con tre fori. Elemento protagonista della passerella, lo si è visto abbinato ai capi più disparati, dai pantaloni cargo, ai bustier, agli abiti in maglia.
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Editor: Leonardo Santarelli
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