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Un porto a Gaza in 30 giorni: ecco il piano degli Stati Uniti

Joe Biden e gli Stati Uniti hanno un piano di pace per il Medio Oriente: costruire un porto a Gaza in appena 30 giorni. Un mese di tempo dunque per creare da zero una struttura portuale in grado di gestire il rifornimento e la distribuzione capillare di risorse e aiuti umanitari ad una popolazione sempre più allo stremo.

Un progetto di sostegno e solidarietà fortemente voluto dal 46°presidente a stelle e strisce Joe Biden, che avrebbe ideato insieme al Pentagono quella che è stata definita “un’operazione d’emergenza”. Il porto dovrebbe essere temporaneo e servire proprio nell’attuale fase contingente.

Se in Medio Oriente tale idea infrastrutturale potrebbe rappresentare uno strumento utile alla ricostruzione e alla ripartenza, negli Stati Uniti è già stata indicata da molti come una mossa politica dello stesso Biden. Sempre più grande infatti si allarga sulla Casa Bianca l’ombra di Donald Trump e la spinta alla pace promossa dall’attuale leader viene interpretata da tanti americani come il contrappeso perfetto all’incremento fiscale promesso, oltre che il possibile e principale mezzo di rilancio in ottica elettorale.

Un porto a Gaza in 30 giorni: ecco il piano degli Stati Uniti
Un porto a Gaza in 30 giorni: ecco il piano degli Stati Uniti

Gli Stati Uniti verso il primo passo della ricostruzione: via alla creazione di un porto a Gaza

Sarebbe un primo passo fondamentale e di enorme importanza. L’idea nasce negli Stati Uniti e presuppone la costruzione in appena 30 giorni di un porto a Gaza. Si tratterebbe di una struttura temporanea volta a controllare e distribuire l’afflusso di risorse e aiuti umanitari destinati alla popolazione dell’area più calda della Striscia.

L’enorme difficoltà che ormai da mesi vive la gente di Gaza e dintorni, abbinata all’impossibilità molto spesso di giungere nelle zone più compromesse con camion e mezzi di soccorso, ha spinto il Pentagono e il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, a varare tale piano d’emergenza.

Il porto secondo progetto verrebbe realizzato in appena un mese in una specifica posizione selezionata e dovrebbe fungere da vero e proprio canale di rifornimento per distribuire cibo, medicinali e oggetti di prima necessità ad uomini, donne e bambini isolati all’interno della Striscia di Gaza.

Tale disegno infrastrutturale dovrebbe far parte di un piano più ampio di aiuto e solidarietà che gli Stati Uniti, al pari di altre entità come Qatar, Unione Europea e Paesi Arabi, stanno cercando di delineare ormai da diverse settimane. Al momento purtroppo ancora senza successo.

Un porto a Gaza in 30 giorni: ecco il piano degli Stati Uniti
Un porto a Gaza in 30 giorni: ecco il piano degli Stati Uniti

Biden e il porto a Gaza: mossa politica interna secondo alcuni

L’obbiettivo degli Stati Uniti e delle altre Nazioni è da tempo quello di puntare ad un cessate il fuoco nell’area di Gaza, e alla immediata liberazione degli ostaggi ancora nelle mani dei guerriglieri di Hamas. Il piano d’emergenza annunciato dal leader americano Joe Biden e delineato dal Pentagono punta proprio in questa direzione.

Oltre oceano però l’annuncio relativo alla creazione del porto a Gaza fatto pubblicamente dal presidente statunitense, è stato interpretato da molti anche come una chiara mossa politica interna. Il numero uno a stelle e strisce infatti ha dato l’annuncio a margine della conferma del prossimo rialzo delle tasse per molte categorie di cittadini americani.

Sono così circolate opinioni contrastanti circa tale procedura d’emergenza a Gaza. In tanti ne hanno visto un senso implicito, o perlomeno secondario, volto anche a indorare una più amara pillola interna. I grandi ricchi e le compagnie americane si sentono in particolar modo toccate nel vivo dal nuovo programma fiscale pensato dall’amministrazione Biden.

A ciò si somma pure la crescente ostilità di molti gruppi americani verso la politica filo-israeliana mantenuta dal presidente sul fronte estero, e invece l’opposta proclamazione di riduzione sostanziale delle tasse promossa dall’avversario Trump sul fronte interno.

Anche per fronteggiare un tycoon in forte risalita dopo la vittoria alle Primarie Repubblicane del SuperTuesday, Biden avrebbe presentato tale piano ideato per sostenere Gaza e nel frattempo volto a rilanciare la propria immagine pubblica, ultimamente decisamente compromessa.

Lo stesso Biden ha peraltro sottolineato i risultati economici positivi raggiunti sotto la sua guida politica, parlando di una significativa riduzione della disoccupazione e di un incremento dell’intero settore produttivo americano. Per contro proprio l’impegno indirizzato alla pace nella Striscia di Gaza potrebbe rappresentare un volano anche all’interno dei 50 Stati.

L’iniziativa infrastrutturale oltre a regalare a Gaza un porto e un accesso al mare, ad oggi inesistente, potrebbe infatti permettere allo stesso presidente degli Stati Uniti di riavvicinare quegli elettori scontenti dei suoi ultimi interventi politici interni ed internazionali.

Un porto a Gaza in 30 giorni: ecco il piano degli Stati Uniti
Un porto a Gaza in 30 giorni: ecco il piano degli Stati Uniti

Conclusione: via alla costruzione di un porto a Gaza in appena 30 giorni. Questo il piano degli Stati Uniti volto ad agevolare il rifornimento di aiuti umanitari nell’area della Striscia

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