Missili su un convoglio umanitario a Zaporizhzhia: 23 morti
Missili russi su un convoglio umanitario a Zaporizhzhia: 23 morti
Sembra non esserci pace per la città di Zaporizhzhia. Questa mattina un convoglio umanitario è stato colpito da missili russi. Si parla di un totale di dodici attacchi. Le vittime ammonterebbero a 23 persone e 28 feriti, tutti civili, secondo quando riportato dal capo dell’amministrazione regionale militare Oleksandr Starukh. Video pubblicati sui social mostrano una scena con morti e feriti sulla strada. Oggi si terrà l’annessione ufficiale della regione dopo il referendum indetto dalla Russia.
Il convoglio trasportava persone che si spostano ogni giorno verso i territori occupati per consegnare medicine, sostenere i parenti e tornare indietro.
I referenda fasulli per l’annessione di alcune regioni alla Russia
L’attacco arriva in una giornata già di tensione per la regione. Proprio oggi, 30 settembre, il capo di Stato russo, Vladimir Putin, riconoscerà i referenda indetti dalla stessa Russia nelle regioni di Zaporizhzhia, città colpita dai missili, Kherson, Lugansk e Donetsk.
I referenda hanno suscitato un’onda di reazioni contrari nella comunità internazionale, a patire dall’Alto Rappresentante UE per la Politica Estera, Josep Borrell, che in un tweet ha affermato:
“Si tratta di una nuova violazione della sovranità e dell’integrità territoriale dell’Ucraina in un contesto di violazioni sistematiche dei diritti umani. Salutiamo il coraggio degli ucraini, che continuano a opporsi e a resistere all’invasione russa”
Anche il premier italiano uscente, Mario Draghi, ha affermato che l’Italia condanna Putin per l’imposizione di un referendum per l’annessione su regioni che appartengono all’Ucraina.
Dello stesso parere il presidente del Consiglio Europeo, Charles Michel, che sempre su Twitter condanna l’ingerenza della Russia affermando:
Sham referenda.
Sham results.
We recognize neither.
— Charles Michel (@CharlesMichel) September 27, 2022
Oltre al referendum per l’annessione all Russia fasullo, ciò che preoccupa è anche la situazione delicata della centrale nucleare di Zaporizhzhia. L’Agenzia dell’energia atomica, dopo la sua visita alla centrale, ha spento e raffreddato tutti e sei i reattori, ma ora che la regione rischia di passare definitivamente sotto il controllo russo, potrebbe riaffiorare la paura di una nuova crisi nucleare. Altri attacchi con missili potrebbero inoltre mettere ulteriormente a rischio la sicurezza della zona.
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