Accordo tra Calenda e Letta: la vittoria del centrodestra alle elezioni non è più così scontata
Calenda e Letta insieme possono portare alla sconfitta del centrodestra alle elezioni?
Che il patto tra Calenda e Letta per le elezioni abbia messo in agitazione il centrodestra è sicuro. Forza Italia si è espressa sulla nuova coalizione di centrosinistra definendola una “cozzaglia“. Ma sono anche Renzi e Conte ad allinearsi contro l’alleanza.
Eppure, anche se Giorgia Meloni resta la favorita nei sondaggi per il voto del 25 settembre, il centrosinistra in qualche modo si è dato la possibilità di riuscire a fermarla. Il patto tra PD e Azione non avrà forse la forza di ribaltare l’esito delle elezioni, ma porterà “se non a vincere, quantomeno a vanificare la vittoria degli altri“, questo è il convincimento. Dunque, l’obiettivo più raggiungibile è di non far arrivare il centrodestra alla maggioranza in Senato.
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L’accordo elettorale firmato oggi con il Pd riapre la partita elettorale. Tutti i punti che avevamo chiesto a Letta sono stati recepiti. I voti di @Azione_it non andranno a chi ha sfiduciato Draghi e non ci saranno nuove tasse. Gli amici di Orban e Putin devono essere sconfitti. pic.twitter.com/0kOO6Jcm1j
— Carlo Calenda (@CarloCalenda) August 2, 2022
Calenda e Letta: l’alleanza contro il centrodestra alle elezioni
Fino all’ultimo, in realtà, Letta e Calenda sono rimasti a un passo dalla rottura. Sia pubblicamente, con continui avvisi ed ultimatum, sia riservatamente, tra provocazioni e bozze di un possibile accordo. Poi, alla fine, la soluzione si è trovata, e in conferenza stampa Calenda ha sottolineato: “Da mercoledì niente più polemiche e niente prepartita. Da mercoledì porteremo a casa la vittoria“.
Forse un eccesso di ottimismo, o forse una reale possibilità, ma come ha spiegato il presidente di +Europa Riccardo Magi, “sarebbe stato impressionante passare una campagna elettorale ad attaccarci tra noi e il PD, lasciando a Giorgia Meloni la parte della statista che pensa al Paese”.
Ma l’obiettivo della nuova alleanza non è irraggiungibile. Il centrosinistra così potrebbe crescere del 3/4%, arrivando a toccare il 37% e vincere in quei collegi che sarebbero rimasti in bilico in caso di rottura con Azione. L’intesa raggiunta sui 70-30 dei collegi uninominali porterà alla federazione Azione/+Europa 10/15 seggi, e al PD tra i 35 e i 40.
In più, l’accordo Calenda-Letta garantisce al PD di proseguire sul dualismo “O con noi o con Meloni” già indicato come la vera sfida di queste elezioni. “La dinamica è chiara. Ricordate il 2013 e il 2018? Tanti elettori decidono negli ultimi dieci giorni. E noi daremo il massimo”, ha detto Calenda.
Sinistra Italiana e Renzi contro l’alleanza tra Calenda e Letta
Intanto, però, c’è chi rimane più scettico di fronte all’alleanza del centrosinistra. Matteo Renzi ritiene che con questo accordo a festeggiare siano Lega e Forza Italia. Questo perché ora il Terzo Polo perde la sua capacità attrattiva verso gli elettori del centrodestra che non approvano l’avvicinamento al populismo. Così, il leader di Italia Viva è sempre più convinto di correre da solo per le elezioni.
Poi, c’è il numero uno di Sinistra Italiana, Nicola Frantoianni, che torna a ripensare all’alleanza con il Movimento 5 Stelle insieme ai Verdi. Inoltre, punta il dito su alcuni temi del programma dell’alleanza Calenda-Letta, come il rigassificatore di Piombino e l’agenda Draghi. “Se questo è il programma della coalizione – dice – allora arrivederci e grazie“.
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Editor: Susanna Bosio
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