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Consiglio UE, via al summit tra i 27 leader: in ballo le nomine europee

Giorno decisivo, forse. Certamente giorno lungo quello che attende l’Europa e il Consiglio UE. Giovedì 27 giugno infatti i 27 leader politici che rappresentano il continente si ritrovano a Bruxelles per delineare nomine e nuovo assetto europeo.

I vari capi di Stato europei si stanno ritrovando in queste ore nella capitale del Belgio per dare vita ad un summit internazionale volto a disegnare il futuro quadro dell’Europa. In discussione tra il pomeriggio e la serata di giovedì 27 giugno 2024 ci sono infatti le nomine UE.

Da capire quale sarà la posizione tenuta da Giorgia Meloni, e di conseguenza dall’Italia. Gli ultimi disaccordi con Scholz e Macron, sommati ai contatti non così proficui con l’amico Orban, potrebbero infatti portare il Bel Paese nelle retrovie continentali.

La sensazione generale è che le figure di Von der Leyen, Costa e Kallas, possano andare verso la conferma. Interessante sarà però in tal senso capire quale punto di vista esprimerà la premier italiana circa questi profili.

Consiglio UE, via al summit tra i 27 leader: in ballo le nomine europee
Consiglio UE, via al summit tra i 27 leader: in ballo le nomine europee

Euro summit in scena il 27 giugno: si delineano i confini del Consiglio UE. Questa la situazione

È pronta a cominciare la partita delle nomine UE. Giovedì 27 giugno i leader europei si ritrovano a Bruxelles per disegnare insieme (almeno per provare a farlo) il nuovo assetto continentale. La selezione delle figure che andranno ad occupare i posti di vertice del Parlamento europeo e i vari commissariati potrebbe trovare compimento già nelle ore serali.

I 27 capi di Stato del Vecchio Continente avrebbero già delineato i principali profili che occuperanno i vertici d’Europa. Le nomine UE, anche dette “top jobs”, verranno decise o almeno individuate durante l’euro summit in terra belga.

Quello prestabilito è un vero e proprio pacchetto di nomi che annovera i profili di Ursula Von der Leyen, Antonio Costa e Kaja Kallas. Le tre figure dovrebbero rispettivamente andare ad occupare le poltrone della presidenza della Commissione Europea, del vertice del Consiglio Europeo e dell’Alto Rappresentante.

Su tali nomi sono apparentemente d’accordo tutti i Paesi europei, eccezion fatta per Italia, Slovacchia e Ungheria. Il veto portato dai leader di queste Nazioni è in particolar modo orientato verso la figura del portoghese Costa. Particolarmente freddo su tale nome lo è stato ad esempio pochi minuti fa anche il vicepremier italiano Antonio Tajani.

L’accordo potrebbe trovarsi dietro conferma di alcune nomine, ovvero arrivando ad ottenere uno o più commissariati fondamentali. Questo almeno sembra essere sin dalla vigilia l’obbiettivo chiave di Giorgia Meloni. Il gioco è chiaramente rischioso e spinge verso un isolamento continentale alquanto pericoloso.

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Consiglio UE, nomine anche senza Italia: come funziona la scelta dei vertici dell’Unione Europea

Nessuna decisione senza Meloni, non c’è Europa senza Italia

Queste le dichiarazioni di Donald Tusk, primo ministro della Polonia. Parole di distensione verso la premier Giorgia Meloni e il Bel Paese, e gesto di pace indirizzato verso Roma. Lo stesso leader aveva pochi giorni fa chiuso le porte e fatto fronte comune con Parigi e Berlino, escludendo l’Italia.

Il rischio di collocare la penisola verso lo sfondo dell’Europa rimane alto però, viste le posizioni distanti in merito a diversi aspetti continentali. Tale esclusione però potrebbe comportare effetti negativi anche entro i confini nazionali, e pure da un punto di vista sociale ed economico.

Peraltro quanto verrà stabilito il 27 giugno 2024 nell’euro summit sarà in ogni caso soggetto al regolamento europeo circa le nomine. Per l’elezione della presidenza della Commissione Europea così come per quella del Consiglio europeo infatti occorre raggiungere la cifra di 15 Stati membri dell’Unione concordi tra loro, per un totale di almeno il 65% della popolazione continentale.

Tali numeri potrebbero perciò essere raggiunti e superati anche tenendo ai margini i così detti Paesi autoesclusi. Le voci di Italia, Ungheria e Slovacchia, potrebbero perciò non essere così determinanti per la composizione degli organici europei.

Consiglio UE, via al summit tra i 27 leader: in ballo le nomine europee
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Conclusione: Consiglio UE, c’è il via al summit continentale tra i 27 leader. Si va verso la selezione delle nomine europee

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