Dopo l’attentato a Mosca, ora la Nato teme un attacco di Putin
L’attentato a Mosca dello scorso venerdì può avere delle conseguenze imprevedibili. La Nato teme un attacco diretto da parte delle forze russe. Un atto così sanguinoso ha avuto due conseguenze: prima di tutto, ha ricompattato tutta la popolazione russa attorno a Putin. In secondo luogo, ha di fatto dato al Presidente russo appena riconfermato alle elezioni-farsa l’alibi per intensificare il conflitto in Ucraina.
Gli alleati occidentali però, dopo le dichiarazioni di alcuni stretti collaboratori dello Zar, temono che la Russia possa sferrare un attacco anche alla Nato. E l’Alleanza atlantica prepara truppe da inviare ai confini…
La Nato teme un attacco diretto da Putin: i nuovi piani della Russia dopo l’attentato a Mosca
L’attacco di venerdì sera presso la Crocus City Hall ha avuto un’enorme risonanza in tutto il mondo. Era da diversi anni che in territorio russo non accadeva un eccidio con così tante vittime. Si deve risalire alla strage di Beslan, quando il primo giorno di scuola di venti anni esatti fa un commando di terroristi ceceni invase una scuola elementare sequestrando tutti gli studenti all’interno con i relativi insegnanti.
L’esito di quella vicenda passò alla storia come uno degli atti più violenti. La reazione di un allora giovane presidente Vladimir Putin fu spietata e costò per contro tante vite. La Cecenia ha sperimentato cosa voglia dire il pugno di ferro di Putin e della Russia quando essa viene attaccata.
Sebbene la frangia caucasica dell’ISIS abbia rivendicato l’attentato messo in atto lo scorso venerdì sera, il governo di Mosca resta convinto che Kiev sia il mandante di questo massacro. A nulla sono valsi i comunicati di estraneità ai fatti da parte del governo ucraino, che anzi ha espresso solidarietà alle vittime. Ora la Nato teme un attacco più massiccio al Paese ex sovietico.
Secondo le utlime notizie, le intelligence coordinate dell’Alleanza Atlantica hanno recepito alcune indiscrezioni inquietanti, ossia che le forze armate russe stiano in realtà progettando un attacco ancor più massiccio nei confronti dell’Ucraina, per mettere alla prova anche la stessa Nato. L’intento di Putin di rendere responsabile Zelensky dell’attentato di venerdì contiene in sé anche quello di condizionare le opioni pubbliche europee.
I russi sanno bene infatti che una buona fetta di cittadini europei non ha mai voluto inviare armi a Kiev, in quanto avrebbero prolungato la violenza ed i lutti da entrambi gli schieramenti. Le parole di Papa Francesco nelle scorse settimane hanno fatto il resto. Lo Zar, che aveva promesso al proprio popolo di concludere la cosiddetta “Operazione militare speciale” in pochi giorni, ha ormai superato i due anni di vita.
La Nato teme un attacco dalla Russia: l’Alleanza Atlantica rinforza le difese ai confini con Polonia e Stati Baltici
La Nato teme un attacco sempre più inevitabile da parte di Mosca. L’alleanza fra gli Stati Europei e USA e Canada, infatti, teme di arrivare a quello che da febbraio 2022 si sta tentando di evitare il più possibile: ossia il coinvolgimento diretto della stessa alleanza militare nel conflitto in Ucraina.
Da tempo la Nato aveva deciso di rafforzare i confini orientali mediante lo spostamento di truppe in particolare in Polonia, Romania e Bulgaria. Ci potrebbe essere una accelerazione e una intensificazione. Di recente, in particolar modo la scorsa settimana, si è conclusa la “Steadfast Defender 2024” e si basava proprio sull’eventualità di un attacco da Est.
Conclusioni la Nato teme un attacco diretto da parte della Russia dopo gli ultimi attentati
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