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Cresce la tensione Meloni-Salvini: nodo diventa l’amicizia con la Russia di Putin

Nuovo capitolo e forte crescita nel rapporto di tensione Meloni-Salvini. Se i disagi e le tensioni c’erano stati anche in passato, peraltro recente, ora la distanza tra la premier Giorgia Meloni e il leader della Lega Matteo Salvini sembra aver toccato il massimo grado.

Dopo la questione relativa ai 7 governatori di regione in procinto di dire addio salvo emendamento sul terzo mandato, un’altra faccenda dal respiro questa volta internazionale rischia di acuire la forbice tra presidente del Consiglio e suo vice. Parliamo del rapporto amichevole vigente tra Salvini e il presidente russo Vladimir Putin.

A far discutere in particolar modo sarebbe la tutela, così da molti è stata interpretata, che il vice premier italiano userebbe nel porsi nei confronti del numero uno sovietico in merito all’assassinio di Aleksej Navalny. Se tale omicidio è stato indicato dai più come di chiara mano governativa russa, Salvini ha frenato e prontamente invocato il ricorso, legittimo, alla giustizia.

Le parole pronunciate dal leader del Carroccio hanno chiaramente innescato una fervente polemica, che ha travalicato i confini italiani e ha spaccato anche l’Unione Europea. Scontato dunque l’imbarazzo della premier Meloni che si è ritrovata nuovamente a dover gestire un alleato ingombrante e decisamente difficile.

Cresce la tensione Meloni-Salvini: nodo diventa l’amicizia con la Russia di Putin
Cresce la tensione Meloni-Salvini: nodo diventa l’amicizia con la Russia di Putin

Tensione Meloni-Salvini: scottante il tema Russia, dopo i disagi relativi a terzo mandato e al comizio in programma in Sardegna

Ma come possiamo sapere cos’è successo a Navalny?

Con queste parole pronunciate anche in radio Matteo Salvini ha scatenato imbarazzo e forte disagio nella Maggioranza. Soprattutto la premier Giorgia Meloni ha probabilmente colto la posizione del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti come quella di uno sfidante.

La voce unanime e condivisa da tutto il mondo politico italiano, e pure internazionale, in merito al caso Aleksej Navalny è infatti stata di aperta e ferma condanna per la Russia. Dal canto suo invece Matteo Salvini si è mostrato più propenso al dubbio e meno deciso nel puntare il dito contro Vladimir Putin.

Fermo restando che il principio di giustizia invocato dallo stesso vice premier del Bel Paese rimane sacrosanto, appare perlomeno discutibile la voce di difesa al regime russo, specie di fronte all’accanimento con cui i prigionieri, e Navalny in modo speciale, vengono trattati a Mosca e dintorni.

Esito di tali dichiarazioni non poteva che essere una violenta bufera, che ha travolto proprio Salvini e causato non pochi grattacapi al Governo. Del resto pure l’Unione Europea ha dissipato ogni ombra e puntato chiaramente il dito contro il Cremlino, ritenuto unico responsabile dell’omicidio Navalny.

Cresce la tensione Meloni-Salvini: nodo diventa l’amicizia con la Russia di Putin
Cresce la tensione Meloni-Salvini: nodo diventa l’amicizia con la Russia di Putin

Da Bruxelles nelle ultime ore è stata in tal senso delineata una dichiarazione unanime volta a condannare i metodi russi, e l’operato di Vladimir Putin. Tutti i 27 Stati membri dell’UE hanno apposto il via libera a questo documento, volto, come ricordato da Peter Stano portavoce agli Affari Esteri della Commissione europea, anche ad aprire un’inchiesta internazionale sul caso Navalny.

Non accettiamo questa richiesta

Ovviamente rispedita al mittente questa volontà di aprire un’indagine internazionale, e anche con parole piuttosto decise e lapidarie. Il Cremlino in sostanza conferma di volersi occupare del caso Navalny in modo autonomo e senza l’inserimento di alcun organo o figura proveniente da Occidente.

Il rapporto con Putin, e la necessità di una politica smarcante: questi i nodi della tensione Meloni-Salvini

Era il 2014. Matteo Salvini indossò una maglietta su cui campeggiava il volto di Vladimir Putin. Tre anni dopo sarebbe arrivato un accordo tra Lega e Russia Unita, il partito guidato proprio dall’ex membro del KGB, poi ulteriormente rinnovato nel 2022. Condizionale d’obbligo visto che molte delle parti coinvolte hanno recentemente negato tale patto politico.

Cresce la tensione Meloni-Salvini: nodo diventa l’amicizia con la Russia di Putin
Cresce la tensione Meloni-Salvini: nodo diventa l’amicizia con la Russia di Putin

A questo si possono aggiungere le parole di stima e vicinanza pronunciate dallo stesso Putin in merito all’Italia. Il Bel Paese è stato definito vicino e accogliente, a differenza di altri Stati europei etichettati come ostili.

Ci è sempre stata vicina, ricordo come mi accoglievano, mi sentivo a casa

Così Putin a proposito del legame che lo unisce da tempo all’Italia, e che ora diventa fattore primo di nuova tensione tra Giorgia Meloni e Matteo Salvini. Pure la frangia di Forza Italia, capeggiata da Antonio Tajani, sembra aver preso le distanze dal numero uno del Carroccio, ribadendo a più riprese la responsabilità russa nell’assassinio di Aleksej Navalny.

La difficoltà nel gestire il vice premier leghista appare però ormai evidente in seno alla Maggioranza, e il rapporto con la Russia sembra essere soltanto l’ultimo nodo all’interno di un’alleanza sempre più fragile. Di recente motivo di tensione lo è stata anche la vertenza relativa al terzo mandato e al ricambio dei governatori di molte delle principali Regioni italiane.

Primo passo e prima reazione di Giorgia Meloni è stata la conferma della volontà di tenere il comizio previsto in Sardegna in vista delle elezioni regionali in solitaria, e non più al fianco dei vice premier Tajani e Salvini, come in origine previsto. Peraltro proprio per quanto concerne la gestione politica dell’isola c’erano già state forti incomprensioni: la Meloni ha spinto, e avuto successo, per il sindaco di Cagliari Paolo Truzzu, mentre Salvini voleva proseguire con il governatore uscente Christian Solinas.

Nel frattempo però la premier studia anche un piano internazionale che liberi l’Italia dalle accuse di atteggiamento filo-russo, e pensa a nuove importanti misure in favore dell’Ucraina. Su tutte il prossimo G7, condotto proprio dalla Meloni in data 24 febbraio, dovrebbe ospitare il presidente ucraino Volodymyr Zelensky.

Insomma la situazione politica interna al Governo si fa più complessa, e le vicende nazionali ed internazionali non sembrano far altro se non acuire una tensione Meloni-Salvini giunta ormai a livelli espliciti e altissimi.

Cresce la tensione Meloni-Salvini: nodo diventa l’amicizia con la Russia di Putin
Cresce la tensione Meloni-Salvini: nodo diventa l’amicizia con la Russia di Putin

Conclusione: continua a crescere la tensione Meloni-Salvini: ora il nodo principale diventa l’amicizia del leader leghista con la Russia di Putin

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