Italia-Inghilterra
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Nations League: l’Italia batte l’Ungheria e si qualifica in semifinale

Nations league: l’Italia batte l’Ungheria 2-0, siamo in semifinale!

L’Italia s’è desta dopo la Caporetto della qualificazione mondiale e vince il girone della Nations League, battendo nella partita decisiva l’Ungheria.

La nostra storia come popolo continua ad affermarsi anche nella nazionale italiana di calcio. L’Italia è capace di offrire enormi gioie e terribili delusioni nell’arco di poco tempo. Siamo grandi con le grandi e piccoli con le piccole, un paradosso tutto italiano.

L’Italia batte l’Ungheria e convince contro la formazione guidata da Marco Rossi e termina il “girone della morte” in testa alla classifica. Dietro di noi una pregevole Ungheria mai doma, la Germania e un’Inghilterra irriconoscibile.

Seppur vero che chiunque baratterebbe il passaggio del turno in nations league a favore della qualificazione ai mondiali, il nostro CT Mancini in primis, in tempi di carestia bisogna prender per buono quello che arriva, e in questa pausa nazionali sono arrivate due vittorie, due “cleen sheet”, 6 punti e l’accesso alle semifinali della competizione. Non è il massimo auspicabile, ma è un buonissimo punto da cui ripartire. Per aspera ad astra dicevano i nostri antenati, giusto?

Cronaca della partita

L’italia batte l’Ungheria 2-0 alla Puskàs arena di Budapest e si presenta in campo con il 3-5-2 con cui si era schierata venerdì contro l’Inghilterra. L’Ungheria risponde con un 3-4-2-1 che inizialmente pare essere un 4-3-3.

Il primo tempo è equilibrato ma dopo pochi minuti gli azzurri iniziano a macinare gioco e costringono gli ungheresi a chiudersi nella propria metà campo.
Tentando un’uscita dal basso, i meccanismi del terzetto difensivo di Marco Rossi si inceppano e permettono al duo Gnonto – Raspadori di siglare l’1-0 al 27′.

Nel secondo tempo l’Ungheria, mai completamente doma, tenta di spaventare gli azzurri con due occasioni pericolosissime ma le speranze si infrangono contro il muro Donnarumma in grande spolvero.
Gol sbagliato gol subito si dice, e in questo caso è vero perché dopo lo show del nostro portiere, in ripartenza, Di Marco taglia sul secondo palo e segna il 2-0.

Il resto del secondo tempo è un equilibrato scontro in cui gli ungheresi provano a accorciare lo svantaggio. Ma la nostra difesa e una decisione dubbia dell’arbitro a nostro favore ci permettono di chiudere la partita sul 2-0 senza timori finali.

La squadra

La forza dell’Italia, come sappiamo, è il gruppo ma in queste due partite vanno fatte due note di merito, all’alfa e all’omega della squadra. L’alfa è il portiere, Gigio Donnarumma, in veste di supereroe a inizio secondo tempo con una sequenza di tre parate in pochi secondi da mozzafiato e con un miracolo di piedi su colpo di testa ravvicinato di Styles. MVP dell’europeo 2020, era poco più di un anno fa, Gigio rimane pur sempre Gigio.

L’omega è l’attaccante, colui che deve segnare, ruolo non così scontato negli ultimi tempi in nazionale. Orfani di Ciro Immobile, goleador infallibile in serie A, ombra di se stesso in nazionale, la nazionale se la carica sulle spalle il baby talento Giacomo Raspadori, autore dei due gol sblocca partita sia contro l’Inghilterra sia contro l’Ungheria. Due gol pregevoli, uno di classe, l’altro di rapina e fiuto, il binomio perfetto nel manuale del buon attaccante.

Se l’Italia ha battuto l’Ungheria 2-0, tanto lo dobbiamo a questi due prodigi.

Italia batte Ungheria 1
una delle tante parate di Donnarumma ieri

A questo dobbiamo aggiungere un infaticabile e mai domo Di Marco sulla sinistra, un costante Di Lorenzo sulla destra, un multiforme Cristante in mezzo al campo, dei rinvigoriti Barella, Jorginho e Bonucci, i braccetti della difesa a 3 affidabili e i cambi che entrano in campo con la giusta mentalità e voglia.
Unica nota dolente il giovane Wilfried Gnonto, che dalla sua ha l’età per maturare e ha comunque il pregio di recuperare il pallone che porta all’1-0.

Bravo Mancini a vincere e a ridare lustro alla nazionale dopo la batosta mondiale, bravi i ragazzi a ricominciare a indossare con orgoglio e sudore la maglia azzurra: al mondiale non andiamo, giusto recriminare ma la strada per risalire è stata intrapresa e sembra quella giusta.

 

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