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Moda

La pelle sostenibile di Dr. Martens

Dr. Martens ha annunciato che dall’inizio del 2024 utilizzerà, presso lo stabilimento produttivo di Northampton, la pelle riciclata prodotta da Gen Phoenix. Il marchio calzaturiero, che investirà 18 milioni nell’azienda produttrice, si aggiunge così ad altre realtà del comparto moda – prime fra tutte Kering e Inditex – che stanno modificando le proprie politiche aziendali per sviluppare una produzione più sostenibile e soddisfare le esigenze di una clientela sempre più attenta alle questioni ambientali.

Una nuova frontiera per la sostenibilità della moda

Dr. Martens, che aveva già dimostrato una certa sensibilità per l’argomento, proponendo modelli realizzati in pelle vegana, ha ora optato per una soluzione più radicale, con l’intento di azzerare le emissioni di carbonio entro il 2040. L’AD Kenny Wilson si è dimostrato entusiasta della collaborazione con Gen Phoenix, che potrebbe essere determinante per il raggiungimento degli obiettivi aziendali.

Ha infatti dichiarato che «questa è una partnership entusiasmante che fa parte della nostra strategia globale incentrata sulla sostenibilità dei nostri prodotti, sul nostro impatto sul pianeta e sul modo in cui trattiamo i nostri dipendenti. Un elemento chiave di questa strategia è l’integrazione di materiali più sostenibili e tracciabili senza compromettere la qualità, lo stile, il comfort oppure la durata».

I prodotti Gen Phoenix

L’azienda di Peterborough, fresca di un rebranding che l’ha portata ad abbandonare il nome di ELeather, riceve investimenti anche da altre importanti aziende, come il gruppo Jaguar Land Rover e la holding Tapestry (a cui fanno capo Coach e Kate Spade), ed investirà i fondi ricevuti per sviluppare nuovi processi di riciclaggio ed espandersi su nuovi mercati.

Attiva dal 2007, Gen Phoenix si prefigge l’obiettivo di ottenere un prodotto pienamente sostenibile senza compromettere gli standard di qualità cui sono abituati i fruitori della pelle; anzi, il materiale fornito, oltre ad essere caratterizzato da una facile manutenzione, sembra avere una maggiore resistenza all’abrasione e alle macchie ed essere caratterizzato da finiture antimicrobiche e da grandi possibilità di personalizzazione (essendo un prodotto omogeneo, anche le screziature che la pelle naturale presenta devono essere ricreate artificialmente).

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Campionario di pelli Gen Phoenix.

Il processo produttivo inizia dal reperimento degli scarti provenienti dalle lavorazioni di pelle e tessuti, nonché da materiali di stock inutilizzati, che vengono trasformati in fibre e tessuti attorno a un nucleo, grazie alla sola azione di un getto d’acqua ad alta pressione. Ne derivano rotoli di un materiale flessibile, consistente e durevole. L’attenzione dell’azienda alla sostenibilità, oltre che alla circolarità, è visibile anche nelle scelte collaterali alla produzione: infatti lo stabilimento produttivo è alimentato solamente da energie rinnovabili e ricicla il 95 % dell’acqua di cui fa uso.

I prodotti di Gen Phoenix, che vengono già utilizzati da tempo nel settore automobilistico e da molte compagnie aeree, si avviano così ad interessare anche il mercato dell’abbigliamento e dell’accessoristica, nell’ottica di espandere quanto più possibile la diffusione del materiale riciclato, in modo da avere un impatto significativo sull’ambiente: come si legge nel sito dell’azienda, «the sustainability to make it clean. The scale to make it matter».

Le alternative alla pelle animale

Sebbene gli investimenti sui materiali di nuova generazione per la moda siano attualmente in calo, il think tank Material Innovation Initiative ha affermato, nello scorso mese di febbraio, che prevede che entro il 2026 il mercato globale di simili materiali raggiungerà un volume d’affari di oltre 2 miliardi di dollari.

Oltre a Gen Phoenix, infatti, anche altre aziende stanno cercando di sostituire la pelle animale con alternative vegetali: la startup siciliana Ohoskin è riuscita ad ottenere una pelle vegetale a partire da arance e fichi d’india e altre aziende la stanno producendo a partire dal micelio dei funghi (prodotti acquistati, fra gli altri, da Adidas, Stella McCartney, Lululemon, Hermès e vari marchi posseduti da Kering).

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Pelle Ohoskin.

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Editor: Leonardo Santarelli

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