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L’Italia è tra i Paesi ostili alla Russia: cosa significa e quali sono le conseguenze

Italia nella blacklist di Paesi ostili a Putin: ecco cosa vuol dire

Mosca comincia a reagire alle sanzioni varate dall’Occidente. E lo fa iniziando con le contromisure finanziarie. Il governo russo ha infatti individuato una lista di Paesi ostili, tra cui anche l’Italia, verso cui si prevede che i debiti contratti in valuta estera saranno saldati in rubli.

Ma cosa significa trovarsi in questa blacklist? La Russia vuole scatenare una guerra contro di noi?

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L’Italia tra i Paesi ostili a Putin: cos’è questa lista e cosa vuol dire?

Il Consiglio dei Ministri russo ha redatto questa lista nera di Paesi ritenuti “ostili” allo Stato. Vi rientrano tutti e 27 i Paesi dell’Unione Europea (e quindi anche noi inevitabilmente), Australia, Islanda, Monaco, Canada, Nuova Zelanda, Liechtenstein, Norvegia, San Marino, Corea del Sud, Stati Uniti, Singapore, Taiwan, Ucraina, Svizzera e Montenegro.

Nel documento si legge che “lo Stato, le società e i cittadini russi che hanno obbligazioni in valuta esteri verso creditori stranieri che rientrano nella lista dei Paesi ostili potranno pagarli in rubli“. Questo significa che i bond emessi da una qualsiasi istituzione russa potrebbero perdere di molto il proprio valore. Infatti, nessuna controparte internazionale accetterebbe mai di venire saldata in una valuta che sta precipitando in caduta libera.

Sempre nel documento si legge che questa procedura temporanea verrà applicata a pagamenti superiori a 10 milioni di rubli al mese. La Banca centrale russa ha riferito che i creditori di Paesi che non hanno imposto sanzioni potranno essere pagati con valuta estera tramite un permesso speciale.

L’Italia tra i Paesi ostili: cosa succede ora?

Quindi per la prima volta dall’inizio della guerra, la Russia, le cui riserve estere sono state in parte congelate, onorerebbe solo parzialmente i propri obblighi finanziari. E lo farebbe proprio rimborsando i titoli emessi in valuta estera tramite il rublo.

Ad esempio, se lo Stato italiano doveva ricevere un pagamento russo per un qualche debito, adesso la Russia potrà pagarlo in rubli. Ma la moneta ora non vale praticamente nulla.

La prossima data chiave sarà quella del 16 marzo, quando si verificherà se la Russia sarà inadempiente o meno al rimborso di 107 milioni di dollari di cedole. Potrà contare su un periodo cuscinetto di 30 giorni. Ma, poi, il 31 marzo sarà la volta del pagamento di altri 359 milioni. E il 4 aprile arriverà un bond da 2 miliardi. Dovrà presentarsi anche Gazprom all’appuntamento con i creditori, con un debito da 1,3 miliardi di dollari in scadenza proprio oggi 7 marzo.

 

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Editor: Susanna Bosio

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