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L’Italia pronta a inviare le armi in aiuto dell’Ucraina: significa che siamo in guerra?

L’Italia manderà le armi all’Ucraina per difendersi dalla guerra

«L’Italia non si volta dall’altra parte». Queste le parole del premier Mario Draghi durante il suo discorso alle Camere. Il nostro Paese, infatti, è pronto a fare la propria parte in questo conflitto, inviando aiuti ma anche armi all’Ucraina per difendersi dalle aggressioni.

Dopo il via libera di Camera e Senato, si comincia la missione militare e l’invio degli armamenti alle autorità ucraine.

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Le armi che l’Italia manderà all’Ucraina

Come previsto nel decreto approvato dal governo, si tratta di una consegna diretta. La Nato provvederà solo per la parte logistica. Le armi arriveranno tramite un ponte aereo alla frontiera. Successivamente, saranno messe a disposizione dell’esercito di Kiev con un trasferimento terrestre.

Nell’elenco allegato al decreto, si prevedono i seguenti armamenti: mortai, bombe da mortaio, lanciatori Stinger, mitragliatrici pesanti e leggere, colpi browning, lanciatori anticarro, colpi anticarro, radio Motorola, razioni K, elmetti, giubbotti.

Saranno centinaia i mortai e le mitragliatrici, così come i lanciatori e le munizioni. Le razioni K saranno altrettanto numerose: si tratta del pasto giornaliero destinato a chi combatte.

La decisione di inviare armi è arrivata dall’Unione Europea. Già molti Stati hanno provveduto con l’invio degli armamenti, dei soldati e degli equipaggiamenti. Tende, giubbotti, caschi, ospedali da campo, ma anche Toyote, ovvero apparecchiature satellitari.

L’Italia manda armi all’Ucraina: siamo ufficialmente in guerra?

Insomma, ormai anche noi Italiani ci siamo dentro con tutte le scarpe nella guerra tra Russia e Ucraina. Mosca, infatti, ci considera cobelligeranti a tutti gli effetti. Ma quali scenari può scatenare questa nostra mossa?

Le possibili conseguenze mettono inquietudine. Ad esempio, se solo durante il trasferimento degli armamenti vi fosse un attacco dei caccia russi, sarebbe un vero e proprio atto di guerra verso il nostro Paese. Una svolta che trascinerebbe tutta l’Europa in guerra.

Inoltre, il presidente dell’Ungheria, Viktor Orban, ha vietato il transito dei convogli nel suo Paese. Insomma, un gesto che dimostra quanto il trasferimento delle armi a Kiev sia potenzialmente pericoloso.

 

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Editor: Susanna Bosio

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