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Mario Draghi appare risoluto nelle sanzioni contro la Russia: il ruolo chiave nell’Ue

Draghi decisivo nelle sanzioni contro la banca centrale della Russia

Secondo un articolo del Financial Times, sarebbe stato il nostro premier Mario Draghi ad aver preso l’iniziativa di rivolgere sanzioni alla banca centrale della Russia. L’obiettivo è quello di congelare le riserve in valuta estera cogliendo Mosca alla sprovvista.

Il Presidente del Consiglio è apparso molto duro negli ultimi giorni nell’affrontare il discorso sulle sanzioni contro Putin. «I politici devono essere trasparenti nel loro rapporto con la Russia e la Cina», ha sottolineato ieri. Atlantismo, unità, europeismo e coerenza con gli alleati. Queste sono le regole che, Draghi insiste, devono essere applicate in tempi di guerra.

Draghi: la presa di posizione sulle sanzioni contro la Russia

Il Financial Times ha spiegato che la presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, avrebbe chiamato Draghi per prendere una decisione sulle sanzioni direttamente in accordo con Janet Yellen, segretaria del Tesoro negli Stati Uniti.

Ad oggi, la sanzione alla banca centrale russa appare come la misura più sensibile e pesante sul mercato. Yellen, come ha raccontato un funzionario dell’Ue al quotidiano economico, era intenzionata ad esaminare con calma i dettagli della questione. Tuttavia, gli Europei avevano più fretta di arrivare ad un accordo. E così, su insistenza di von der Leyen, Draghi è riuscito con velocità a convincere Yellen.

Draghi e Yellen sono due pilastri mondiali a livello economico, veterani della crisi finanziaria. Ma, come spiega il quotidiano, questo è un caso diverso. Il piano di congelamento dei 643 miliardi di dollari di riserve in valuta estera nella banca di Mosca costituisce di fatto una dichiarazione di guerra finanziaria alla Russia.

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Sanzioni alla Russia: Draghi chiede trasparenza

Nell’intervento di Mario Draghi al Copasir del 5 aprile, sono stati toccati i temi più caldi delle misure da attuare contro il conflitto. Secondo il premier, gli equilibri geopolitici stanno cambiando. La Russia di Putin è sempre più legata all’orbita cinese, creando una nuova cortina di ferro.

Dunque, come ha ribadito, è tempo che l’Italia rafforzi il suo legame con l’Occidente e i suoi valori. In particolare, Draghi è apparso deciso nel mantenere una posizione dura contro Pechino e Mosca.

«La guerra non sarà breve», ha ammesso il premier. Dunque, bisognerà tenersi pronti a sostenere politicamente questo scenario complicato. Sarà inevitabile il rafforzamento delle sanzioni nei confronti della Russia su carbone, gas e petrolio. Intanto, il governo sta lavorando per diversificare l’approvvigionamento energetico di modo da sganciarsi da Mosca.

 

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Editor: Susanna Bosio

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