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Negoziati di pace: la Russia riduce le attività militari e Kiev propone la neutralità, importanti passi in avanti

I risultati dei negoziati tra Russia e Ucraina fanno ben sperare

Si sono conclusi martedì, dopo tre ore, i negoziati tra Russia e Ucraina nel palazzo Dolmabahce di Istanbul. Per la prima volta, dopo un mese dall’inizio dei colloqui, sembra che siano stati fatti piccoli ma significativi passi in avanti.

Tra la promessa di Mosca di ridurre le attività militari, l’aumento della fiducia reciproca per arrivare all’accordo di pace e la neutralità dell’Ucraina, ecco di cosa si è discusso.

Negoziati: la Russia riduce le attività militari a Kiev

C’è un primo e fondamentale punto raggiunto dai colloqui di oggi, che fa ben sperare per l’avvicinamento di un cessate il fuoco. La Russia ha promesso di ridurre in maniera drastica l’attività militare nelle aree di Kiev e di Chernihiv.

«Faremo due passi in avanti per l’escalation della crisi: la Russia ridurrà drasticamente le attività militari su Kiev e Chernihiv», queste le parole pronunciate da Vladimir Medinsky, consigliere di Putin.

Ed è arrivata anche la conferma da parte del vice ministro della Difesa russo, Alexander Fomin, anche lui a Istanbul. «Dato che i negoziati stanno procedendo a livello pratico, tenendo conto dei principi discussi durante l’incontro di oggi, il ministero della Difesa russo ha deciso di ridurre le attività militari per aumentare la fiducia reciproca e creare le condizioni necessarie affinché i prossimi negoziati arrivino all’obiettivo finale di concordare la firma dell’accordo», ha specificato.

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Le difficoltà delle forze russe

Siamo al 34esimo giorno di guerra e le forze armate russe mantengono a fatica le loro posizioni in svariate zone dell’Ucraina. In particolare, a Sud, dove negli ultimi giorni il fronte presso Kherson, prima città a cadere poche settimane fa, ha cominciato a vacillare.

Lì gli Ucraini hanno duramente colpito gli elicotteri russi fermi all’aeroporto. Anche le forze in azione intorno alla città sono state ricacciate fino a 50 km. Oleksandr Vilkul, il comandante ucraino di più alto grado della cittadina di Krivyi Rih, ha dato la conferma: «Il nemico non solo viene fermato in tutte le direzione, ma respinto indietro, lontano dalla città».

L’Ucraina sarà neutrale: il risultato dei negoziati con la Russia

Ma c’è anche un’altra novità. Nell’incontro di martedì, infatti, l’Ucraina ha proposto di adottare uno status neutrale. I negoziatori ucraini hanno pensato ad una formula per cui il Paese non potrebbe entrare in alleanze militari internazionali, come ad esempio la Nato, o ospitare basi militari straniere. Ma, questo è il punto fondamentale, la sua sicurezza sarebbe garantita tramite un sistema simile all’articolo 5 della Nato. Esso garantisce che tutti gli Stati Nato siano pronti a difendere un Paese dell’Alleanza in caso di attacco.

L’Ucraina garantirebbe l’assenza di basi militari e testate nucleari straniere sul proprio territorio, solo se protetta dalle garanzie di sicurezza dei Paesi “garanti”.

Inoltre, Kiev stabilisce che l’accordo di pace venga prima approvato da un referendum popolare in Ucraina e poi dai Parlamenti di tutti i Paesi garanti della sua sicurezza.

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Negoziati Russia – Ucraina: gli accordi su Crimea e Donbass

Inoltre, l’Ucraina propone alla Russia delle trattative riguardanti lo status della Crimea e del porto di Sebastopoli, che dovranno concludersi nell’arco di 15 anni. Sul Donbass, invece, Kiev propone che ne venga discusso lo status attraverso un incontro faccia a faccia tra Putin e Zelensky.

Il porto di Sebastopoli, quartier generale per la flotta russa sul Mar Nero, si trova sotto il controllo di Mosca già da prima dell’annessione della Crimea, proprio grazie ad un contratto d’affitto stipulato con Kiev.

 

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Editor: Susanna Bosio

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