Smog Milano
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Smog Milano: Ieri è stata la 3 città peggiore per inquinamento

Non accennano a calare i livelli d’inquinamento a Milano. A spaventare sono i dati emersi dalla rilevazione dell’indice Aqi relativi allo smog in città.

Smog Milano. É allerta rossa

Smog .Geografia penalizzante, poco vento, altissima densità di popolazione, tanti veicoli. Ma la cause più importanti sono il riscaldamento e gli allevamenti intensivi. Secondo «IQAir», domenica l’aria di Milano è risultata la terza peggiore del mondo.

Non importa quale indicatore si usi (Pm 2.5, Pm10, ozono, diossido di azoto) o a quale sito si fa riferimento (l’europeo Copernicus, il francese Prev’Air, lo svizzero IQAirArpa Lombardia, l’emiliana Arpae o Arpa Veneto): in questi giorni in pianura padana l’inquinamento è alle stelle e si superano tutti i limiti per la salvaguardia della salute delle persone. Addirittura secondo IQAir, che si avvale di un indicatore differente – l’americano Aqi (Air Quality Index) – domenica l’aria di Milano risulta la terza peggiore del mondo con indice 193, dietro solo le superinquinate Lahore (Pakistan) con Aqi 252 e Dacca (Bangladesh) con Aqi 249.

Aria irrespirabile a Milano. Letteralmente. Dopo un veloce abbassamento dei livelli degli inquinanti (dovuto alle piogge che hanno “lavato lo smog”) la qualità dell’aria è tornata a essere pessima. Secondo i dati di Arpa pubblicati sul portale “Infoaria” della Regione, dai 41 µg/m3 di Pm10 di mercoledì 14 febbraio, siamo passati a un drastico aumento: 62.8 giovedì, 91 venerdì, 95.5 sabato.

A lanciare l’allarme sulla qualità dell’aria anche l’indice Aqi: “La concentrazione di Pm2,5 a Milano è attualmente 13,5 volte il valore guida annuale dell’Oms sulla qualità dell’aria”, si legge sul sito svizzero IqAir.

Il valore dell’indice viene diviso in fasce di inquinamento più o meno elevato: tra 50 e 100 l’aria è leggermente inquinata, tra 100 e 150 è inquinata, tra 150 e 200 i livelli sono molto alti e tra 200 e 250 si parla di tossicità. Milano, venerdì, è arrivata a 156 Aqi, per poi salire. Domenica l’aria del capoluogo lombardo è stata la terza peggiore del mondo con indice 193, dietro solo a Lahore in Pakistan e Dacca in Bangladesh.

L’aria a Milano IQAir

L'indice Aqi

Il sito svizzero aggiunge un’avvertenza: la concentrazione di PM2.5 (le polveri più sottili sospese in aria) a Milano è attualmente 27,4 volte il valore guida annuale della qualità dell’aria indicato dall’Organizzazione mondiale della sanità. I consigli: evitare l’esercizio all’aperto, chiudere le finestre per non fare entrare in casa l’aria inquinata, indossare una mascherina all’aperto, procurarsi un purificatore d’aria.

Secondo Arpa Lombardia, i cui valori però sono aggiornati a sabato 17, il Pm2.5 ha avuto una media giornaliera di 76 μg/m³ (microgrammi per metro cubo di aria), il Pm10 è stato di 100 μg/m³ quando il valore limite è di 50. Il biossido di azoto 88 μg/m³ e l’ozono 71 μg/m³: in questi ultimi casi si rimane sotto la soglia di allarme. Arpa Lombardia però ammette: secondo l’indice Aqi la qualità dell’aria è molto scarsa. In Emilia-Romagna, Veneto e Piemonte i dati riferiti alle zone di pianura non sono molto diversi.

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Le cause

Questi i dati, ma quali sono le cause? Principalmente sono tre e per una non possiamo farci niente. La pianura padana si trova in una situazione geografica e climatica molto sfavorevole. Chiusa per tre lati da Alpi e Appennini, ha poca ventilazione e una scarsissima circolazione d’aria. Quando il clima è come quello delle ultime settimane – alta pressione e temperature sopra le medie stagionali – l’aria più fredda ristagna nelle pianure e, oltre a formare nebbie mattutine e notturne, impedisce il rinnovamento atmosferico con conseguente accumulo degli inquinanti.

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Il peso di allevamenti e riscaldamento

Ma non basta. In pianura padana c’è un’altissima densità di popolazione, tra le più elevate in Europa, che come conseguenza porta a un alto numero di veicoli circolanti e di abitazioni (che emettono gas per il riscaldamento).

La terza causa, poco citata ma non per questo meno importante, è che la pianura padana ospita importanti allevamenti intensivi ed è sede di coltivazioni agricole che utilizzano sistemi di produzione che prevedono un ampio utilizzo di fertilizzanti, che producono ossidi di azoto. Secondo Greenpeace gli allevamenti intensivi producono più smog delle auto.

Il 54% del Pm2.5 non è prodotto dalle auto, a differenza di quello che molti ritengono, ma dal riscaldamento e dagli allevamenti. Mettendo tutto insieme, si capisce la pessima qualità dell’aria in pianura padana in questi giorni, superiore anche ai Paesi dell’Est europeo che utilizzano ancora in gran parte il carbone per il riscaldamento e la produzione elettrica.

La generale stabilità della situazione meteo, con poco vento e precipitazioni assenti, continua a favorire l’accumulo di inquinanti nell’aria.

Lo spiegano gli esperti di Arpa Lombardia che evidenziano: “Lunedì il locale rinforzo dei venti (con moderata probabilità) anche sulla pianura nord-occidentale apporterà condizioni neutre o variabili, mentre condizioni favorevoli alla dispersione si presenteranno con maggiore probabilità tra la Valtellina e le valli del Lario. Martedì ritorno ovunque a ventilazione debole e condizioni in generale favorevoli all’accumulo di inquinanti (previsione con moderata affidabilità)”.

Aggiornamento Smog a Milano, scontro Sala-giornalisti

“Dati non veri di società privata informatevi meglio”

“Lei ritiene che Milano sia terza città più inquinata del mondo? Sono le solite indagine estemporanee gestite da un ente privato. Sono seccato di dover rispondere su questioni che non esistono. Informatevi meglio”.
Così il sindaco di Milano Giuseppe Sala, commentando la notizia sui livelli dell’inquinamento dell’aria in città che secondo il sito svizzero “IQAir” sarebbe la terza più inquinata al mondo dopo che che domenica 18 febbraio, per alcune ore, ha posizionato Milano al terzo posto tra le città più inquinate al mondo.
 Ma il realtà anche Arpa Lombardia ha registrato dati altissimi di polveri sottili tra venerdì 16 e sabato 17. E anche Arpa, tra l’altro, utilizza l’IQA, che è un indicatore internazionale di qualità dell’aria.

Conclusione: Smog Milano  Non accennano a calare i livelli di inquinanti nell’aria di Milano. A spaventare sono i dati emersi dalla rilevazione dell’indice Aqi relativi allo smog in città.

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