Lollobrigida e il Frecciarossa 9519: fermata ad personam e scandalo
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Sostituzione etnica? Di cosa parla Lollobrigida

Sostituzione etnica? Di cosa parla Lollobrigida? Una teoria complottista interessante anche se un po’ (tanto) ignorante, condivisa anche dalla Meloni.

Sostituzione etnica? Di cosa parla Lollobrigida

Riportiamo fedelmente dall’agenzia di stampa ANSA le parole di Francesco Lollobrigida: «Le nascite non si incentivano convincendo le persone a passare più tempo a casa, perché si intensificano i rapporti, come ha sostenuto qualcuno, non è quello il modo. Il modo è costruire un welfare che permetta di lavorare e di avere una famiglia, sostenere le giovani coppie a trovare l’occupazione».

Fin qui, tutto bene: è premessa necessaria per l’uscita che segue immediata a queste esternazioni:

«Non possiamo arrenderci all’idea della sostituzione etnica: gli italiani fanno meno figli, quindi li sostituiamo con qualcun altro. Non è quella la strada».

Ecco, dunque, compiersi nell’arco di 4 proposizioni la traiettoria di pensiero di un uomo che prima che un fascista o suprematista–come incalza la Schlein dalle fila dell’opposizione–è molto ignorante. Il che non può essere una scusante ma riflette precisamente certe manchevolezze in ambito storico che l’esecutivo sembra dover recuperare in vista dell’estate. Perché prima di bocciare in certi casi è giusto rimandare.

Il Ministro dell’Agricoltura parlava al congresso Cisal e non è pensabile che il suo fosse intento propagandistico o un tentativo di convincimento dell’audience: preferiamo ritenere che sia semplicemente molto molto molto poco colto. Braccia tolte all’agricoltura, probabilmente.

Mancanza di cultura che altri nel governo riescono a far passare in secondo piano, in primis la ‘statista’ della Garbatella, che forte solamente di un diploma secondario cerca di limitare le proprie uscite in ambito culturale, consapevole del fatto che masticare poco l’italiano nella posizione in cui si trova già di per sé non è ottimale figurarsi dunque sfidare la sorte su un terreno avverso.

La Meloni infatti aveva sposato posizioni analoghe, come quando nel 2016 affermava: «Prove generali di sostituzione etnica in Italia. Nel 2015 più di 100 mila italiani hanno lasciato la nostra Nazione per cercare fortuna all’estero. Di questi, oltre il 30% sono giovani tra i 18 e 34 anni. In compenso, sempre nel 2015, sono sbarcati in Italia 153 mila immigrati, nella stragrande maggioranza uomini africani» (Fonte: ANSA).

Però la premier ha imparato a tacere.

Altrettanto dovrebbe cercare di fare il cognato (Lollobrigida è sposato con la sorella della presidente, Arianna): al riparo della propria tardiva (nella misura in cui è stata conseguita nel 2006 in concomitanza con l’assunzione alla carica di assessore comunale ad Ardea) laurea online in Giurisprudenza meglio sarebbe non oltrepassare i confini della disciplina in cui si è formati, soprattutto se consci di avere un encefalo facilmente permeabile e dunque aggredibile da teorie particolarmente vaghe e inconcludenti come quelle della sostituzione etnica.

Conclusione: sostituzione etnica no, quella di Lollobrigida magari

Non si può assolutamente fare una colpa a qualcuno di avere delle convinzioni, al solito, si può criticare qualcuno per esprimerle: ma un po’ di indulgenza per persone che non hanno avuto una formazione completa va riconosciuta, anche quando governano. «Livelli brutali» afferma Prodi, in merito alla succitata dichiarazione: il «Mortadella» ha ragione ma dimentica che in fin dei conti i politici si giudicano più per quello che fanno che non per quello che dicono.

E se volessimo cancellare per un istante l’obbrobriosa affermazione del Ministro e focalizzarci sulla parte intelligente del discorso ovvero «costruire un welfare che permetta di lavorare e di avere una famiglia, sostenere le giovani coppie a trovare l’occupazione», per quanto molto generalista, è comunque di buon auspicio.

In questo senso pare circoli tra le proposte dell’esecutivo un’idea avanzata dal Ministro Giorgetti che punta ad azzerare le tasse per chi ha figli a carico. Per ora è fantapolitica, ma di quella che piace, a differenza della fantapolitica complottista dei vari piano Kalergi e affini che speriamo nessuno riesumi, almeno fintantoché governa e quindi, sulla carta, non abbisogna di certe boutade propagandistiche.

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