alle 5vie fuorisalone
Design,  Lifestyle

Viaggio alle 5Vie: un itinerario all’ombra del Duomo

Alle 5Vie, il Fuorisalone tra dimore Anni 30, mandala umani e tavole imbandite Un itinerario alla scoperta del distretto all’ombra del Duomo

Il distretto alle 5Vie

Per il Fuorisalone 2023 alle Cinque vie, la centralissima zona di Milano a pochi passi dal Duomo accoglie le migliaia di visitatori che, come in ogni edizione da dieci anni, affollano i suoi stretti marciapiedi dalla mattina fino alla sera tardi.

Mostre, installazioni, performance, ma anche esposizioni di studi, aziende e designer che coinvolgono tutto il percorso tra corso Magenta, Sant’Ambrogio e le Colonne di San Lorenzo.

Un’estensione notevole davanti alla quale è facile scoraggiarsi, ma basta giusto un po’ di organizzazione, una borraccia e scarpe comode. Perché proprio come le recenti edizioni, anche la 5Vie Milano Design Week di quest’anno merita assolutamente una visita. Una gita che porta a immergersi tra cortili nascosti e palazzi storici in un contesto davvero speciale: dai ruderi dell’antico circo romano, passando per l’avamposto milanese dei Borromeo, fino alla monumentalità di Piazza Affari e l’anima Liberty di corso Magenta, questa è l’anima più autentica del distretto.

Visto il focus di quest’anno, tutto rivolto alla spirituale connessione creata dal design tra gli esseri umani, il consiglio è quello di prendersi tempo; di soffermarsi a sentire, a percepire, senza rimbalzare da un posto all’altro solo per fare una foto da postare sui social.

Cosa vedere e fare nel distretto alle 5VIE

Una visita ben studiata non può che iniziare dall’headquarter di via Cesare Correnti 14, un affascinante palazzo non abitato che la creatività di decine di designer anima proprio nei giorni del Fuorisalone. Varcato il portone, all’interno della sobria corte ad accogliere due mostre che vanno viste (e vissute). A Future for the Past del duo di sorelle greche di on.entropy, orchestrato dalla curatorial director di Design Miami Maria Cristina Didero, svela le storie, intime e familiari, legate al marmo, materiale archetipico della Grecia, e alla sua poetica entropia.

Seguendo il perimetro, Chronic Pain Orchestra dell’artista svizzero Johannes Willi fa parlare delle sculture-gong antropomorfe, che il visitatore è invitato a percuotere, facendo riflettere sull’incomunicabilità del dolore – fisico e non – e sulla necessità di riappropriarsi della dimensione della compassione.

Al piano superiore L’Appartamento di Artemest svela le anime contemporanee di un’elegante dimora Anni Trenta, tra scenari musicali e visivi.

A poca distanza al SIAM, Società d’Incoraggiamento d’Arti e Mestieri, di via Santa Marta 18 la lisergica performance di Sara Ricciardi celebra l’interconnessione tra le persone. Nella corte principale Human Mandala una serie di corpi umani sono disposti in una formazione circolare a mandala, con ogni individuo nudo e vulnerabile, ma collegato agli altri attraverso una rete di strutture simili a radici. A coinvolgere ulteriormente il visitatore, un dolby surround mistico che proviene da 13 altoparlanti circolari.

Affacciata sul cortile, Prendete e Mangiate è la raffinata mostra collettiva di Sara Bologna, un invito a nutrire anche la mente, e non solo il corpo.

Inchiostro nero cinese alle 5vie

Tinte materiche, curve morbide. Chi non si sentirebbe in armonia in un ambiente del genere? Nello spazio di Maison Matisse la designer britannica Faye Toogood reinterpreta e attualizza l’universo visivo di Henri Matisse, ma in maniera del tutto sorprendente.

A ispirare i suoi design infatti non sono le più celebri opere del pittore, ma una produzione ingiustamente poco conosciuta, quella del libro Dessins: Thèmes et Variations del 1943. Disegni caratterizzati da forme delicate in inchiostro nero cinese che trova la sua più naturale casa sulla carta bianca.

dove: via Santa Marta, 21

alle 5vie Una casa Anni Trenta

Al piano superiore dell’headquarter di via Cesare Correnti 14, dopo aver visitato le installazioni nel cortile, è possibile fare un tuffo nel passato. In un’elegante dimora Anni Trenta sei prestigiosi studi internazionali di interior design raccontano sei diverse visioni creative che dialogano tra loro.

Nulla è lasciato al caso, dagli arredi ai complementi, fino alle canzoni di sottofondo che entrano a pieno titolo nella creazione degli ambienti. Dove iniziare se non dall’ingresso? Qui lo studio T.ZED Architects ha creato un ambiente eclettico, anche grazie all’utilizzo di specchi che riflettono dettagli e angoli, creando sorprendenti prospettive.

dove: via Cesare Correnti 14

Un risveglio lungo cento anni alle 5vie

Foto Donatella Simonetti

Per la camera da letto dell’appartamento lo studio Styled Habitat adotta un approccio etimologico che non per questo rende stucchevole l’ambiente, anzi. Pezzi artigianali e classici del Modernismo europeo si amalgamano perfettamente con l’eclettico mix di mobili, lasciando la sensazione di uno spazio armonioso ed omogeneo. Piccolo dettaglio da notare il curioso paio di pantofole ai piedi del letto, fateci caso!

dove: via Cesare Correnti 14

alle 5vie Il pranzo della domenica

Foto Donatella Simonetti

La designer di origini indiane Nina Magon nella raffinata sala da pranzo crea una giustapposizione di materiali e arredi contemporanei che dialogano per contrasto con i pavimenti, le pareti e le porte originali. Lasciatevi il tempo di assaporare ogni singola stanza. Il balcone affacciato sul cortile interno e la terrazza adiacente creano un rilassante effetto pranzo della domenica.

dove: via Cesare Correnti 14

Poesia a tavola alle 5vie

Quando le cose si fanno con amore si vede, come a tavola così anche nell’organizzare una mostra, ad esempio. E questo è particolarmente chiaro nella cura maniacale dimostrata dalla curatrice e designer Sara Bologna nella raffinata collettiva Prendete e Mangiate in cui sono presentate su una lunga tavola (forse un Cenacolo?) le creazioni di 30 artisti, designer e artigiani in una suggestiva sala ricca di statue e busti. Chiamati a condividere le loro storie attraverso i loro oggetti, sono metaforicamente sedute a questo tavolo sensibilità di età e culture differenti, dai diversi approcci creativi.

È proprio attorno a questa tavola così reale, ma fortemente metaforica, che il cibo assume la sua valenza di nutrimento per l’anima, ponte che connette storie ed esperienze diverse e lontane. In questa prospettiva anche la parola vuole fare la sua parte, per questo è possibile pescare a caso o scegliere una poesia da portare via con sé.

dove: SIAM, via Santa Marta 18

alle 5vie Storie di marmo

Niki e Zoe Moskofoglou, assurdo a dirsi, sono due sorelle. Quanti sono in grado di lavorare in famiglia? Loro due sì e per questo hanno fondato il loro atelier on.entropy. Per loro il marmo oltre che una questione identitaria, essendo greche, è anche un affare di famiglia. Il padre è un ingegnere minerario che, soprattutto con la bella stagione, girava per lavoro tra la miriade di isole greche, portandole con sé ancora bambine.

Le lasciava libere di esplorare le cave, dove hanno sviluppato un amore per un materiale così ostile, come può essere talvolta il marmo. E proprio svelarne l’anima più gentile e poetica, recuperando la millenaria arte della scultura in chiave contemporanea, è uno dei loro fini. Tra l’ammaliante profumo di incensi che si può sentire già dall’esterno, il duo presenta un poetico cabinet de curiosité in cui la memoria personale si lega a quella storica di Tinos, celebre per il suo artigianato. Il tempio-tavolo centrale è solo un trucco, la vera anima dell’installazione si nasconde dietro alle fessure delle due pareti laterali, date uno sguardo!

dove: via Cesare Correnti 14

Corpi connessi

Il nudo come sincerità e vulnerabilità, un intreccio di corpi e strutture simili a radici a simboleggiare le invisibili connessioni cosmiche che legano ognuno di noi all’altro. E poi un dolby surround che, una volta entrati all’interno dell’installazione, sembra portarci via, lontano dal luogo fisico in cui ci troviamo. Questo e molto altro è Human Mandala di Sara Ricciardi, un gigantesco fiore nel cuore del SIAM, una geometria sacra che ci invita a fermarci e meditare. Prendetevi tutto il tempo che si merita.

dove: SIAM, via Santa Marta 18

Design e craft alle 5vie

Paravento per voyeur, specchi coi baffi e tavolini “balneari” portano una ventata di ironia nelle stanze barocche di Palazzo Litta.

L’occasione è la mostra Doppia Firma. Dialoghi tra pensiero progettuale e alto artigianato, che per la settima edizione esplora il tema del ludico.

Un progetto di Fondazione Cologni dei Mestieri d’Arte sviluppato con Living Corriere della Sera, presentato da Michelangelo Foundation for Creativity and Craftsmanship.

dove: Palazzo Litta, Corso Magenta 24, Milano

quando: 18-23 aprile 2023, dalle 10 alle 19 (ultimo ingresso alle 18.45)

alle 5vie L’amore a vent’anni

Foto Donatella Simonetti

Una lettera d’amore a Ettore Sottsass, una al proprio compagno di vita, una alla mamma. Love Letters, curata da Anna Carnick, racchiude tutta l’intimità di una confessione scritta, di un’emozione confidata alla carta per gli occhi di qualcun altro in sei oggetti creati da altrettante designer. L’opera in ceramica di Ahryun Lee è un amorevole tributo al designer austriaco, le opere di illuminazione di Maryam Turkey sono un omaggio alle donne di Baghdad e a una in particolare, sua madre.

Augustina Bottoni in 15 anni con il suo compagno non ha mai avuto un oggetto simbolico come un anello o un bracciale, in occasione della mostra ne ha creato uno tutto per loro in vetro. Leggendo le lettere che le designer hanno effettivamente scritto, siamo portati in un mondo più bello e accogliente, dove l’intimità e la vulnerabilità non sono cose da nascondere, ma da esibire come magnifici e delicati pezzi di design.

dove: via Santa Marta 14

Concerto di gong alle 5vie

 
Foto Donatella Simonetti

Una vera connessione tra le persone, che spesso si basa sulla comunicazione, passa anche per l’affrontare il suo opposto: l’incomunicabilità. In Chronic Pain Orchestra il designer Johannes Willi ne affronta un lato particolarmente duro e allo stesso tempo sottovalutato, quello dei dolori cronici.

Ecco che l’installazione di sculture-gong antropomorfe e percussive restituisce voce a un male che a volte può essere invisibile, permettendoci quindi di empatizzare. Tramite una serie di strumenti, siamo invitati a far risuonare parti delle sculture che rimandano la forma e la vibrazione specifica di un’esperienza profondamente personale e intima.

dove: via Cesare Correnti 14

Il pop di montagna alle 5vie

Foto Donatella Simonetti

Non è come entrare in una qualsiasi baita di montagna. Per Alpine Rising Markus Benesch ha ricreato una surreale e coloratissima casa per il Tuntschi, una presenza-fantasma che popola molte leggende alpine e le case vuote dei casari in determinate stagioni.

Cosa fa il Tuntschi quando non c’è nessuno a casa? Forse scia, forse cuce o cucina, suppone il designer in una serie di mobili e ambienti. Ambienti dove il suggerimento è quello di riconnettersi con sé stessi, disconnettendosi dalla tecnologia e tornare alla pace di una vita analogica che solo la montagna può garantire. A riempire di colore (se possibile) l’universo multiforme di Benesch, ci pensano le divertenti e artistiche ceramiche create da Florian Tanzer che sbucano come delle presenze da ogni angolo dello spazio. Creature gioiose e sofferenti allo stesso tempo.

dove: SIAM, via Santa Marta 18

12 di 14

Le camere di un palazzo alle 5vie

Già protagonista della installazione Human Mandala al Siam di via Santa Marta, Sara Ricciardi porta il progetto Camere nel cuore del distretto 5 Vie, dopo il lancio di gennaio a Maison&Objet. Nelle camere di una sorta di grande palazzo immaginario, carte da parati e tappeti ispirati alla natura creano non solo una forte dimensione estetica, ma anche spirituale.

Il gusto del decoro di queste “camere”, secondo la lunga tradizione occidentale della pittura parietale, non è fine a sé stesso ma permette di viaggiare lontano, tra forme e cromie, senza uscire dalla nostra stanza.

alle 5vie Constance Guisset

L’Institut français Milano invita Constance Guisset a presentare il suo lavoro in una mostra aperta al pubblico dal 18 aprile al 13 maggio 2023 e concepita come una bolla colorata, una pausa giocosa nella frenesia di Milano e della sua Design Week.

Un’occasione per scoprire le creazioni della  designer francese in una scenografia festosa ed evanescente, tra luci colorati e materiali specchianti. Come in una performance.

dove: Corso Magenta 63, Milano

Conclusione: Alle 5Vie, il Fuorisalone tra dimore Anni 30, mandala umani e tavole imbandite Un itinerario alla scoperta del distretto all’ombra del Duomo

Leggi anche:

Enciclopedia della moda 2023: disponibile la nuova edizione

11 posti per fare l’aperitivo ad Isola durante il fuorisalone

12 posti dove mangiare a Brera

Mangiare in zona Tortona, 9 posti al Fuorisalone

editor: Ludovico Biancardi

Vuoi ricevere Mam-e direttamente nella tua casella di posta? Iscriviti alla Newsletter, ti manderemo un’email a settimana con il meglio del nostro Magazine.

CLICCA QUI PER SAPERNE DI PIÙ!