Ammutinamento nella Lega
Attualità,  News

Ammutinamento nella Lega: il 4% in Sardegna condanna Salvini

Parlare di ammutinamento nella Lega forse è troppo ma di fatto le voci e i numeri intorno a Matteo Salvini sembrano condannarlo. Il leader del Carroccio rischia infatti di vedersi esautorato della sua posizione qualora non dovesse riuscire a ricompattare un ambiente in forte difficoltà e pure abbandonato in modo costante e consistente dagli elettori.

I risultati deludenti delle elezioni regionali in Sardegna parlano di una sonora e rotonda sconfitta. Neppure il 4% di preferenze tra i sardi devono necessariamente suonare come un deciso campanello d’allarme in seno al movimento nordista, crollato nel numero di voti sull’isola, ma pure nel resto della penisola.

In vista delle urne in programma in diverse altre Regioni italiane, si parte il 10 marzo con l’Abruzzo chiamato al voto, la Lega deve ritrovare un programma e una condotta rinnovati che possano permettere all’intero movimento di risollevarsi.

Nel frattempo si susseguono e rincorrono le voci interne allo stesso partito che vorrebbero la posizione di Matteo Salvini invisa ai più, e giorno dopo giorno considerata da più parti inadeguata a reggere le sorti di una Lega in crisi.

Ammutinamento nella Lega: il 4% in Sardegna condanna Salvini
Ammutinamento nella Lega: il 4% in Sardegna condanna Salvini

Ammutinamento nella Lega: dopo la Sardegna è il Veneto a mollare Salvini

Rischia di essere il Veneto l’entità regionale in grado di dare il colpo di grazia a Matteo Salvini. Il segretario della Lega appare in difficoltà ormai da alcune settimane, e le ultime vertenze politiche non sembrano rinsaldare la sua posizione all’interno del partito e di conseguenza nel Governo. Anzi.

Proprio nella nordica regione italiana i pareri sempre più distanti dall’attuale numero uno del Carroccio aumentano a vista d’occhio. Anche perché a condannare il politico milanese sono al momento i numeri: nemmeno il 4% raggiunto alle regionali in Sardegna vinte dalla Todde, e un gradimento complessivo che si aggirerebbe intorno al 2.6% a fronte di circa il 33% dell’alleata e rivale Giorgia Meloni.

L’errore è stato non fare il congresso. Quando è stato imposto il cambio di strategia del partito, mettendo nel simbolo Salvini al posto del Nord. Eravamo territoriali e ci siamo svegliati personali: serve subito un esame di coscienza e poi cambiare strada

Così si è pronunciato Germano Racchella, sindaco di Cartigliano nel Bassanese. Ma la voce del primo cittadino del comune in provincia di Vicenza non è l’unica che comincia a puntare il dito contro Matteo Salvini. In ordine di tempo aveva cominciato la rivolta contro il numero uno del partito l’ex leader Roberto Castelli.

Dopo Zaia in Veneto c’è Zaia, punto

Lapidarie le parole ad esempio dell’assessore Roberto Marcato, che conferma la volontà di buona parte della Regione Veneto di vedere ancora al posto di comando Luca Zaia. In tal senso molto dipenderà dalla possibilità di avviare le procedure per l’emendamento sul terzo mandato. Ovvero in soldoni permettere a governatori come Luca Zaia di restare in sella anche oltre la naturale conclusione del proprio intervallo politico.

Ammutinamento nella Lega: il 4% in Sardegna condanna Salvini
Ammutinamento nella Lega: il 4% in Sardegna condanna Salvini

Pure la voce di Gianantonio Da Re, europarlamentare ed ex sindaco di Vittorio Veneto, appare decisamente accalorata nei confronti del segretario di partito. A quest’ultimo si imputa in particolare una generale condotta inadeguata e primariamente responsabile dei guai del movimento.

Ci ha disintegrati e dopo le Europee dovrà prendersi le colpe. Un sondaggio interno dà la Lega al 5,5%. Il giorno dopo Salvini si deve dimettere. Salvini ci ha disintegrati e deve assumersene la responsabilità

Toni molto forti, che spiegano almeno in parte il dilagante malessere in seno alla Lega. Questa tensione potrebbe pure ripercuotersi sul Governo, nelle ultime settimane alle prese con un dissapore tra Giorgia Meloni e Matteo Salvini fin troppo evidente.

I rumors provenienti dal cuore del Carroccio e riecheggiati nella cassa di risonanza che è lo stesso Veneto, sembrano indicare in Massimiliano Fedriga il possibile uomo nuovo per la Lega che verrà. In un gioco di carte complesso, intricato e futuribile lo stesso Luca Zaia potrebbe proporsi quale sindaco di Venezia.

Ammutinamento nella Lega: il 4% in Sardegna condanna Salvini
Ammutinamento nella Lega: il 4% in Sardegna condanna Salvini – Luca Zaia

Conclusione: verso l’ammutinamento nella Lega, dove il 4% delle preferenze raccolto in Sardegna sembra poter condannare Matteo Salvini

Leggi anche:

Cresce la tensione Meloni-Salvini: nodo diventa l’amicizia con la Russia di Putin

La Lega è in crisi: il partito di Matteo Salvini sotto l’8%

Todde presidente in Sardegna: il fuoco amico di Salvini affossa la Meloni

Vuoi ricevere Mam-e direttamente nella tua casella di posta? Iscriviti alla Newsletter, ti manderemo un’email a settimana con il meglio del nostro Magazine.

CLICCA QUI PER SAPERNE DI PIÙ!