Biden e Netanyahu ai ferri corti: 30 mila civili morti e tante incomprensioni i nodi principali
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Disfatta di Benjamin Netanyahu: uno contro tutti ad Israele

Si chiama Benjamin Netanyahu e per 15 anni ha ricoperto, e tutt’ora riveste, la carica di primo ministro dello stato di Israele. One man show, parafrasando il titolo di un vecchio programma televisivo. Di fatto un solo uomo al comando potremmo dire, vista la carriera politica e la leadership del classe ’49 di Tel Aviv. Di fatto Bibi, com’è soprannominato, è il premier più longevo nella storia dello stato ebraico.

Se oggi a tenere banco è la gestione complicata e non priva di errori della guerra con Hamas, anche gettando uno sguardo al passato sono evidenti i passi falsi e le decisioni non sempre così popolari assunte da Netanyahu e dai suoi governi.

Il punto di arrivo odierno, in quello che è il 17esimo giorno di guerra in Medio Oriente, appare così assumere i tratti impietosi di una disfatta. Militare certamente, ma pure politica. Quello che dall’esterno sembra evidente è l’abbondante numero di crepe che il nucleo politico governativo di uno Stato sin qui forte e compatto come Israele sta oggi invece vivendo.

Disfatta di Benjamin Netanyahu: uno contro tutti ad Israele
Disfatta di Benjamin Netanyahu: uno contro tutti ad Israele

Benjamin Netanyahu: una parabola politica collocata a destra

Benjamin Netanyahu, detto Bibi, è il primo ministro più longevo che abbia mai governato Israele. La prima esperienza tra il 1996 e il 1999, poi di nuovo la guida dello Stato dal 2009 al 2021, e infine la rielezione alla fine dello scorso anno. Fino ad oggi e alle vicende decisamente note della guerra Israele-Palestina.

15 anni di attività politica in prima linea, conditi da posizioni spesso intransigenti e decisamente collocate a destra. Se quello attuale è forse l’anno professionale e sociale più complicato per il politico di Tel Aviv, anche in passato non gli sono mancati problemi e scandali di vario tipo.

Oggi Netanyahu sta affrontando una vera e propria disfatta politica interna, con il Paese che è letteralmente spaccato in 2. Sono delle ultime ore le notizie provenienti da Israele che parlano di una possibile dimissione da parte di ben 3 ministri dell’esecutivo, e della crescente tensione che vi sarebbe tra lo stesso premier e alcuni dei generali dell’IDf, l’esercito israeliano.

I cittadini peraltro avevano già avuto modo di lamentarsi pubblicamente di Benjamin Netanyahu. Gerusalemme non aveva accolto nel migliore dei modi la riforma della Giustizia promossa dal primo ministro. Le proteste accese e veementi nelle piazze e per le strade di Israele erano state molteplici.

Disfatta di Benjamin Netanyahu: uno contro tutti ad Israele
Disfatta di Benjamin Netanyahu: uno contro tutti ad Israele

In tale quadro la linea internazionale e mediorientale proposta dal Governo Netanyahu ha intensificato ed esasperato i rapporti già di per sé delicati che sussistono in quest’area geografica. Piuttosto forti in passato e nuovamente nette si sono dimostrate le idee promosse dal premier ebraico in merito al rapporto con i vicini arabi. Su tutti i dirimpettai palestinesi.

Tanta l’aggressività dimostrata nei mesi precedenti, poca la lungimiranza diplomatica invece. Tensioni dilaganti si sono susseguite con la Cisgiordania, con il Libano e, ovviamente, con la striscia di Gaza. Nulla di tutto ciò chiaramente giustifica l’attentato compiuto da Hamas il 7 ottobre scorso, ma forse almeno parzialmente delinea meglio il quadro frammentato e bollente che l’intera area del Medio Oriente sta vivendo da diversi mesi a questa parte.

Anche la presenza di figure poco propense al dialogo quali Bezalel Smotrich e Itamar Ben Gvir all’interno dell’attuale esecutivo hanno esasperato la cittadinanza. L’approdo ad un Governo fortemente autoritario e decisamente ortodosso nei modi e nelle direttive, non ha di certo contribuito ad allentare le continue tensioni che la polveriera mediorientale vive in modo alternato ma continuo da almeno 50 anni.

Disfatta di Benjamin Netanyahu: uno contro tutti ad Israele
Disfatta di Benjamin Netanyahu: uno contro tutti ad Israele

Netanyahu e Israele: un ventaglio di debolezze politiche e non

Ex militare, sposato tre volte, tre anche i figli e 74 gli anni all’anagrafe. Benjamin Netanyahu è questo ma pure molto di più. Di fatto è stato il campione di una politica di destra piuttosto pronunciata, che ha contribuito certamente ad inasprire i rapporti tra Israele e i vicini Stati arabi.

Controllo militare soffocante, occupazione di territori oltre confine, legittimazione della presenza di Hamas a Gaza sino ad oggi (forse con la speranza di indebolire l’intero fronte palestinese): sono soltanto alcune delle linee politiche più marcate difese strenuamente da Netanyahu.

Il politico ed ex militare di Tel Aviv (aveva combattuto la Guerra del Kippur) ha soprattutto lottato con forza per regolare la posizione di Israele in termini di politica estera. Gli accordi di Abramo dovevano stabilire con maggiore chiarezza quali fossero i rapporti tra lo Stato ebraico e i vicini Paesi musulmani: Palestina, Bahrain, Emirati Arabi Uniti, Marocco, Sudan, Arabia Saudita, Giordania, Libano e anche Iran.

Disfatta di Benjamin Netanyahu: uno contro tutti ad Israele
Disfatta di Benjamin Netanyahu: uno contro tutti ad Israele

La veemenza di Netanyahu e del Governo israeliano al contrario hanno forse acuito distanze e differenze, mettendo in luce le debolezze di un sistema non più saldo e compatto come era stato per molti anni. Basti pensare che i cittadini dello Stato ebraico hanno votato 5 volte in 4 anni, e che l’ultima urna non ha dato un esito chiaro ed evidente, spingendo lo stesso attuale premier ad affidarsi al sostegno dell’estrema destra per poter costruire un Governo che avesse la possibilità di reggere le sorti del Paese.

E infine gli ultimi, tristi, sviluppi. I servizi segreti israeliani, fiore all’occhiello di un sistema militare tra i più avanzati al mondo, che hanno incomprensibilmente bucato l’attentato di Hamas dello scorso 7 ottobre. E ora una guerra logorante, che sta causando tanti, troppi, morti da ambo le parti.

Aspetto che senza dubbio occorre riconoscere a Benjamin Netanyahu è stata però senz’altro la capacità di rialzarsi e ripartire anche dopo le sconfitte politiche e i colpi subiti, legittimi o illegittimi che fossero. Fu così dopo le accuse di corruzione mosse nei suoi confronti nel 2019. Dovrà essere così per il bene di Israele al termine di questa traumatica guerra senza né vinti né vincitori.

Disfatta di Benjamin Netanyahu: uno contro tutti ad Israele
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Conclusione: è disfatta per Benjamin Netanyahu: di fatto ad Israele è solo

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