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Luigi Di Maio lascia il comitato di garanzia del Movimento 5 stelle

Con una lettera al presidente Conte e a Grillo, Luigi Di Maio si dimette dal comitato di garanzia

Luigi Di Maio si è dimesso dal comitato di garanzia del Movimento 5 Stelle. L’annuncio è arrivato con una lettera inviata al presidente del Movimento Giuseppe Conte e al garante Beppe Grillo. Lascia l’incarico nel Movimento per poter rivendicare, di fatto, una propria linea politica.

Luigi di Maio si dimette: «Viva il Movimento»

Luigi Di Maio ha annunciato nella lettera a Giuseppe Conte e a Beppe Grillo le sue dimissioni da presidente e membro del Comitato di Garanzia del Movimento 5 stelle. «Ho preso questa decisione perché voglio continuare a dare il mio contributo, portando avanti idee e proposte. Voglio dare il mio contributo sui contenuti, voglio continuare a fare in modo che si generi un dibattito positivo e franco all’interno della nostra comunità. Un confronto che ci permetta davvero di rilanciare il nuovo corso del Movimento 5 Stelle. Se rimaniamo uniti, con le idee di tutti, torneremo a essere determinanti. Grazie a tutti per l’affetto e viva il Movimento».

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Il caos nel Movimento 5 stelle e la riflessione politica interna di Di Maio

Il ministro degli Esteri Luigi Di Maio dopo l’elezione di Sergio Mattarella ha proposto una riflessione politica interna. «Sono state giornate intense. L’elezione del presidente della Repubblica è un momento importante per la democrazia parlamentare, un momento in cui viene fatta una scelta che segna la storia della Repubblica per i successivi sette anni. Dopo la rielezione del presidente Sergio Mattarella, ho proposto di avviare una riflessione interna al Movimento».

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Gli altri partiti si sono sfaldati dopo l’elezione del Capo dello Stato, mentre Luigi Di Maio pensava a voler unire ancora di più il Movimento. Anche se è avvenuto il contrario. Alessandro Di Battista aveva contrastato le ultime scelte di Di Maio dicendo «Credo che a Luigi interessi più salvaguardare il suo potere personale piuttosto che la salute del Movimento». Il fallimento dell’opzione Belloni al Quirinale, ha portato poi i pentastellati divisi tra i “contiani” e i “dimaniani“. Di Maio affronta così ora la crisi interna al partito: «Tutti avranno notato che in questi giorni il dibattito interno è degenerato; si è iniziato a parlare di scissioni, processi, gogne. Si è provato a colpire e screditare la persona. Mi ha sorpreso, anche perché è proprio il nuovo statuto del Movimento che mette l’accento sul rispetto della persona.  Ho apprezzato molto il tentativo di chi in questi giorni, a partire dai capigruppo e da Beppe Grillo, ha provato a favorire un dialogo sereno e super partes, tra diverse linee di pensiero».

La lettera a Conte e a Grillo: «Importante il dialogo in una forza politica»

«Penso che all’interno di una forza politica sia fondamentale dialogare, confrontarsi e ascoltare tutte le voci. Tutte le anime, anche chi la pensa in maniera diversa, devono avere spazio e la possibilità di esprimere le proprie idee. Continuo a pensare che sia fondamentale confrontarsi dentro il Movimento, perché il Movimento è casa nostra, ed è fondamentale ascoltare le tante voci esistenti, e mai reprimerle. Io sarò tra le voci che sono pronte a sostenere il nuovo corso, mantenendo la libertà di alzare la mano e dire cosa non va bene e cosa andrebbe migliorato». Lo ha scritto Luigi Di Maio nella sua lettera rivolta a Giuseppe Conte e a Beppe Grillo.

 

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