mcdonald's chiude in russia
News

McDonald’s chiude in Russia 850 punti vendita: continuerà a retribuire i dipendenti

Anche McDonald’s decide di chiudere in Russia 850 punti vendita: a casa 62mila dipendenti retribuiti regolarmente

McDonald’s decide di chiudere in Russia. Anche Starbucks e Coca Cola prendono la stessa scelta. Dopo la grande fuga da Mosca di diverse aziende, erano rimaste tra le poche multinazionali ancora operative.

«I nostri valori significano che non possiamo ignorare quello che accade a Kiev», ha dichiarato l’amministratore delegato di McDonald’s, Chris Kempczinski.

McDonald’s chiude in Russia

Anche McDonald’s decide di seguire la stessa strada di altre multinazionali, che negli ultimi giorni a causa della guerra in Ucraina hanno deciso di sospendere la propria attività in Russia.

McDonald’s chiude così 850 punti vendita come risposta alle sofferenze umane causate all’Ucraina. “Chiude temporaneamente” ha annunciato la multinazionale americana, che lascia a casa 62mila dipendenti russi, continuando, però, a retribuirli.

mcdonald's chiude in russia

Mosca: il primo McDonald’s un successo

Il 31 gennaio 1990 nasceva il primo McDonald’s a Mosca. Uno dei primi marchi occidentali che sbarcava in Unione Sovietica. E fu un successo e un evento epocale. Migliaia di persone affollarono il nuovo locale, formando code chilometriche nel centro di Mosca, in Piazza Pushkin, una delle piazze principali della capitale. Era il passaggio da un’epoca all’altra: dal comunismo al capitalismo democratico, sinonimo del capitalismo americano.

Code lunghissime, nonostante il gelo e la neve. Era l’apertura al capitalismo occidentale e il crollo dell’Urss, da lì a pochi anni.

Più di 30 anni di McDonald’s in Russia, segnati prima da una fragile democrazia e poi il declino di Putin.

mcdonald's chiude in russia

Thomas Friedman: cade la teoria sui McDonald’s

Thomas Friedman, giornalista americano del New York Times, scrisse un libro: Le radici del futuro, la sfida tra la Lexus e l’ulivo. Qui fece un’analisi sul colosso del fastfood. «Due nazioni che hanno un McDonald’s non si combatteranno mai». Secondo l’analisi di Repubblica sul libro di Friedman, un paese diventa un McDonald’s country, sviluppato, quindi, economicamente, e non più interessato a combattere guerre. Grazie alla globalizzazione i paesi con forti legami economici hanno troppo da perdere a farsi la guerra.

Qualcosa, però, ora, sta cambiando. Putin ha ripristinato il totalitarismo e la guerra fredda e la Russia deve fare un passo indietro lungo più di 30 anni.

Ma ora non pare così. Russia Ucraina ospitano diversi McDonald’s, eppure si stanno facendo la guerra, mettendo, quindi, in crisi la teoria di Friedman.

Anche Starbucks e Coca Cola chiudono in Russia

Decidono di percorrere la stessa strada anche Starbucks e Coca Cola, tra le poche multinazionali che erano ancora aperte in Russia nelle ultime settimane.

Starbucks Corps sospende tutte le attività, chiude i suoi punti vendita e i suoi ristoranti, anche quelli affidati in gestione e non spedirà più i suoi prodotti. Ha garantito che si preoccuperà di sostenere economicamente chiunque faccia affari con loro, direttamente o indirettamente. La società fornirà supporto ai 2000 partner che dipendono da Starbucks.

Coca Cola è stata l’ultima a decidere di andare via, ma alla fine ha ceduto: proseguirà “monitorando la situazione”.

mcdonald's chiude in russia

 

Leggi anche:

Cities stand with Ukraine: Firenze e altre città europee in piazza sabato 12 marzo

Verso i negoziati tra Ucraina e Russia: confermati i colloqui in Bielorussia, siamo al punto di svolta

Fake news guerra Ucraina e Russia, attenzione a ciò che sembra ma in realtà non è

Vuoi ricevere Mam-e direttamente nella tua casella di posta? Iscriviti alla Newsletter, ti manderemo un’email a settimana con il meglio del nostro Magazine.

CLICCA QUI PER SAPERNE DI PIÙ!