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Prepariamoci alla sconfitta russa: cosa ci insegnano i fallimenti della Russia nella storia

Russia-Ucraina: una sconfitta russa sarà inevitabile

Fin dall’annuncio di Putin, tutti hanno definito la guerra tra Ucraina e Russia come una guerra impari, soprattutto in termini di potenza e capacità militari. In realtà, all’indomani delle prime due settimane di scontri, sembrano emergere due elementi. Uno: la Russia otterrà probabilmente una vittoria tattica nel conflitto. Due: la sconfitta russa non potrà essere comunque evitata a livello strategico e politico.

E chissà quali conseguenze shock vi saranno sul piano finanziario quando la Russia perderà una guerra che ha deciso lei stessa di combattere, avviata da un solo uomo che non potrà mai ammettere la sconfitta.

Eppure, nonostante la potenza del grande esercito russo, nella storia del Paese non si contano solo gloriose vittore, ma anche importanti e dolorosissime sconfitte. Alcune di queste sono costate un enorme sacrificio di vite umane e rinunce territoriali, e hanno anche messo a rischio la stessa esistenza del Paese.

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La prima grande sconfitta russa: la Guerra di Crimea

Tra le guerre che hanno segnato la storia più recente della Russia, sicuramente quella di Crimea (1853-1856) fu una delle più significative. L’esercito russo aveva deciso di avviare un combattimento “facile” contro un nemico debole. Tuttavia, l’alleanza internazionale al fianco della Crimea, formata da Impero Ottomano, Francia, Gran Bretagna e Regno di Sardegna, segnò una vittoria non indifferente.

A seguito della schiacciante sconfitta, l’Impero russo dovette subire importanti sanzioni. Ne soffrì soprattutto dal punto di vista finanziario. A causa di enormi debiti di guerra si verificò un drastico deprezzamento del rublo.

Tuttavia, fu proprio la guerra di Crimea ad avviare la rivoluzione liberale interna al Paese messa in atto dall’imperatore Alessandro II Romanov. Movimento che lasciò importanti riforme economiche e militari, basti pensare all’abolizione della servitù della gleba nel 1861, e che venne fermato con l’uccisione dell’imperatore per mano di un terrorista.

La guerra con il Giappone, un’altra sconfitta russa

Un’altra importante sconfitta russa si registrò nella guerra con il Giappone, avvenuta tra il 1904 e il 1905. Un conflitto sanguinoso scaturito dalle ambizioni imperialistiche rivali dei due Paesi per il controllo dell’Estremo Oriente asiatico, e in particolare di Manciuria e Corea.

In un anno l’Impero russo venne sconfitto più e più volte dall’esercito giapponese. Prima negli scontri marittimi e successivamente sulla terraferma, fino alla definitiva capitolazione. Dopo la vittoria del Giappone, il trattato di pace di Portsmouth impose il riconoscimento russo della preponderanza giapponese in Corea.

Ma proprio da questa enorme sconfitta scaturì la Prima Rivoluzione Russa, visto l’indebolimento dello zarismo. La famosa domenica di sangue a San Pietroburgo, inizio della rivoluzione, si verificò pochi giorni dopo la fine dello scontro. Da lì, poi, in breve tempo il movimento rivoluzionario coinvolse i partiti socialisti e i contadini poveri.

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La sconfitta russa nella Prima Guerra Mondiale

Non si può escludere certamente la Grande Guerra. Il primo conflitto mondiale (1914-1918) fu un enorme disastro per l’Impero Russo, il quale arrivò anche al definitivo crollo nel 1917, prima ancora della disgregazione dell’esercito. Ma il milione e 700mila morti della guerra furono solo l’inizio di un ulteriore massacro ancora più grande.

La stanchezza della guerra e la dissoluzione delle autorità portarono all’abdicazione dell’imperatore Nicola II e alla successiva Rivoluzione Bolscevica. Nel 1917, infatti, gli operai di Pietrogrado insorsero insieme ai reparti militari ribelli costruendo un soviet. Si instaurò un governo provvisorio di orientamento liberale, diviso tra aristocratici, socialrivoluzionari, menscevichi e bolscevichi.

L’ultima importante sconfitta russa: la guerra con l’Afghanistan

Definita come il “Vietnam sovietico“, anche la guerra tra Russia e Afghanistan (1979-1989) si concluse con la sconfitta delle truppe russe. Il conflitto iniziò con l’invasione del Paese afghano da parte delle forze dell’Armata Sovietica, intenzionata a deporre il presidente Amin della Repubblica Democratica dell’Afghanistan per rimpiazzarlo con Babrak Karmal.

La risposta della guerriglia afghana contro il regime della RDA fu immediata. I combattenti mujaheddin intrapresero una lunga campagna nel corso del conflitto ai danni delle forze sovietico-afghane. Dopo più di nove anni di guerra, l’intervento sovietico terminò con una ritirata generale nel 1989.

Ma fu proprio la sconfitta nella guerra sovietico-afghana a costituire un elemento cruciale per le riforme intraprese successivamente dal leader sovietico Mikhail Gorbaciov.

 

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Editor: Susanna Bosio

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