Prima della Scala
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Prima della Scala 2023: i costumi del “Don Carlo”

In apertura della stagione lirica, la Prima della Scala quest’anno ha proposto il Don Carlo di Giuseppe Verdi, alle ore 18:00 del 7 dicembre. Diretta da Riccardo Chailly, con regia di Lluìs Pascal e rappresentata per la quinta volta al Teatro alla Scala, l’opera segue la struttura della versione in 4 atti, proposta da Verdi nel 1884.

Prima della scala 2023: le parole della costumista

La costumista che si è occupata di realizzare gli abiti indossati dagli attori per la Prima della Scala è stata Franca Squarciapino, vincitrice del Premio Oscar ai migliori costumi nel 1991, per il film Cyrano de Bergerac di Jean-Paul Rappeneau. Oltre all’Oscar e al fatto di essere stata selezionata per la settima volta come costumista per la Prima della Scala, la Squarciapino ha ricevuto negli anni numerosi riconoscimenti per il suo eccellente lavoro, come il Premio Goya, il César, tre Nastri Argento e il BAFTA.

Franca Squarciapino

È stato in un’intervista rilasciata a Style Magazine 24 ore prima che si alzasse il sipario, che la costumista ha spiegato la sua intenzione di restare il più possibile fedele al periodo storico nel quale è ambientata la vicenda, ovvero il secondo Cinquecento, ma senza rispettarne ossessivamente tutti i dettagli. Ha evidenziato la necessità di adattarsi agli attori e alle loro fisicità, per permetter loro di performare nel miglior modo possibile. Insomma, i costumi devono essere un supporto e non un impedimento alla messa in scena dell’opera.

La Squarciapino ha infatti spiegato che in realtà, nonostante i costumi del Don Carlo rimandino perfettamente agli abiti storici dell’epoca, ci sono delle differenze sostanziali alla base. Un esempio può essere proprio la selezione dei materiali utilizzati per creare i costumi: è stata preferita una seta pesante, ricevuta dalle prestigiose seterie comasche, che potesse donare la luminosità tipica dei vestiti e dello sfarzo della corte spagnola nella quale si sviluppa la vicenda, ma che potesse, allo stesso tempo, facilitare gli attori grazie alla sua leggerezza.

Prima della Scala
Filippo II, interpretato da Michele Pertusi

Spostando la nostra attenzione sui colori degli abiti e della scenografia, notiamo come vi sia una totale predominanza del nero e dell’oro, sempre a supporto dell’idea di ricchezza e dell’eleganza tipiche della corte. Il nero, infatti, non deve farci pensare al lutto, ma era considerato il colore che più di tutti simboleggiava nobiltà e fastosità, in quanto era il più caro e il più difficile da ottenere.

Prima della Scala: focus sui costumi

Gli abiti creati sono stati circa 250, completati con oltre 200 parrucche, destinati ad attori e coro. L’obiettivo dei costumi è anche quello di veicolare il carattere del personaggio che vestono, di dare un’idea della sua personalità già a primo impatto.

Anche per questo motivo Franca Squarciapino ha voluto vestire Don Carlo di nero, per comunicare al meglio la complessità psicologica del personaggio. Anche il dettaglio degli stivali non fa che evidenziarne la virilità.

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Don Carlo, interpretato da Francesco Meli

Oro e nero invece sono uniti nel costume indossato dal re Filippo II durante l’aria struggente in cui canta “Ella giammai m’amò”.

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Filippo II, interpretato da Michele Pertusi e Elisabetta di Valois, interpretata da Anna Netrebko
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Filippo II

Elisabetta di Valois è senza dubbio il personaggio più rilevante per quanto riguarda l’importanza dei costumi nel Don Carlo: figlia di Enrico II di Francia e  Caterina de’ Medici, la ragazzina, appena 14enne al suo arrivo, introduce un nuovo modo di vestire nella corte di Spagna, grazie alla raffinatezza e all’eleganza che portava con sé con le sue origini francesi e italiane.

Prima della Scala
Elisabetta di Valois

Una curiosità sulla principessa d’Eboli

Come spiega in un’intervista rilasciata a RaiNews Fabiana Giacomotti, esperta del costume e della moda, la principessa d’Eboli, interpretata durante la Prima della Scala dal soprano Elīna Garanča, era una donna molto intrigante. La principessa, esistita veramente con il nome di Ana de Mendoza, spesso viene rappresentata nei ritratti con una benda sull’occhio.

Prima della Scala
Ana de Mendoza

Il motivo? Aveva perso un occhio in un duello con un paggio durante la sua adolescenza. Tuttavia, la Squarciapini aveva preferito escludere il dettaglio della benda, così come molti altri costumisti, in quanto la difficoltà dell’utilizzare un solo occhio avrebbe messo in difficoltà l’attrice durante l’opera. Questa scelta sottolinea ancora una volta la sua intenzione di agevolare in ogni modo possibile il ruolo degli attori in scena.

Per ascoltare l’intervista a Fabiana Giacomotti clicca qui.

Prima della Scala
La principessa d’Eboli, interpretata da Elīna Garanča
Prima della Scala
Roderigo, interpretato da Luca Salsi e la principessa d’Eboli, interpretata da Elīna Garanča
Prima della Scala
Roderigo, il marchese di Posa, interpretato da Luca Salsi

Conclusioni: i costumi della Prima della Scala sono di fondamentale importanza per la straordinaria riuscita della messa in scena dell’opera.

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