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Smacco a Trump: la corte d’appello ribalta la sentenza, l’FBI potrà accedere alla documentazione sequestrata a Mar-a-Lago

Trump, i documenti sequestrati a Mar-a-Lago potranno essere usati dall’FBI: la Corte d’appello ribalta la sentenza

Grande smacco per Donald Trump

una Corte d’appello federale di Atlanta, composta da tre giudici, ha autorizzato il dipartimento di Giustizia a continuare a usare i documenti riservati sequestrati lo scorso 8 agosto dall’FBI  nella tenuta del tycoon di Mar-a-Lago.

L’ex presidente aveva prelevato i documenti top secret alla fine del suo mandato, portandoli nella sua residenza di Palm Beach, in Florida, dove sono rimasti per oltre 18 mesi dopo la fine del suo mandato. Gli investigatori continueranno a esaminare le carte e potrebbero anche presentare un’accusa penale nei confronti dell’ex inquilino della Casa Bianca, che potrebbe rischiare di non potersi candidare alle prossime elezioni presidenziali.

Considerato il blando livello di sicurezza con il quale venivano conservati i documenti a casa del tycoon, suona un po’ strana la giustificazione data dalla giudice federale Aileen Cannon. Nominata da Trump stesso, la giudice aveva respinto la richiesta del dipartimento di Giustizia di riavere accesso alle carte:

«La corte non ritiene che sia appropriato accettare le conclusioni del Governo su questo tema particolarmente delicato e considera necessaria la revisione di una parte terza, effettuata in modo celere e ordinato»

La Corte d’appello ha annullato il divieto che la giudice federale aveva posto, bloccando di fatto l’indagine dell’FBI. L’ultima sentenza ha inoltre definito errata la decisione della Corte distrettuale di nominare uno special master . (la “parte terza” nominata da Cannon) a cui affidare il compito di vagliare i documenti. Lo special master, come riportato dal New York Times, era stata identificata in un candidato suggerito dal team legale di Trump. Si tratta del giudice veterano di New York Raymond Dearie.

Da qui la decisione del dipartimento di Giustizia di fare appello contro la sentenza di Aileen Cannon.                                        La Corte suprema di Atlanta ha invece completamente ribaltato la sentenza della giudice Federale, che aveva decretato la completa inaccessibilità ai documenti:

«È evidente – hanno affermato i tre giudici – l’interesse pubblico nell’accertare che la conservazione di documenti riservati non abbia comportato un danno eccezionalmente grave per la sicurezza nazionale. L’accertamento di ciò comporta necessariamente la revisione dei documenti, la determinazione di chi vi ha avuto accesso e quando, e la decisione di quali (se presenti) fonti o metodi siano stati compromessi».

trump documenti FBI

Tra i documenti sequestrati dall’FBI ci sono informazioni sulla difesa militare di uno stato ancora top secret

Tra i documenti ultra riservati tornati con l’ultima sentenza nelle mani dell’FBI, ci sarebbero anche delle informazioni sulle difese militari di uno stato. Questa nazione, sulla quale non si hanno altri dettagli, sarebbe in possesso di ingenti testate nucleari.  Sono diversi i paesi che hanno dichiarato di possedere testate nucleari, Gran Bretagna, Francia, Russia, Cina, Pakistan, India, Israele, Corea del nord.

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Credits immagine di copertina: Ansa

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