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Soldi russi in Italia, gli USA citano la Lega

 Gli USA hanno allertato decine di stati della possibile influenza russa tramite finanziamenti diretti e indiretti ma già nel 2020 un documento anticipa la questione e cita la Lega e il Movimento 5 Stelle.

Due giorni fa è arrivata la notizia che il Segretario di Stato USA Anthony Blinken ha sollecitato ambasciate e consolati di almeno 24 stati a rendere noto che gli USA sanno quali partiti e persone hanno ricevuto soldi russi, l’Italia è inclusa ma non menzionata esplicitamente. Parallelamente, un rapporto del 2020 anticipa il tema facendo dei nomi e citando Lega e M5S.

Il documento del 2020: soldi russi già in Italia

Quello che sembra appurato dall’intelligence USA è che la Russia ha investito per influenzare la politica in particolare del blocco NATO oltre 300 milioni di dollari dal 2014 a oggi. “La Russia ha trasferito di nascosto oltre 300 milioni di dollari e ha pianificato di trasferirne di nascosto almeno altre centinaia di milioni a partiti politici stranieri, funzionari e politici in più di due dozzine di paesi e in quattro continenti”, dice il report. L’obbiettivo è chiaro: cercare “di avvantaggiare specifici partiti politici e minare la democrazia in tutti questi paesi”. “Il nostro punto di vista è che uno dei modi più efficaci per contrastare l’influenza segreta russa è esporla”, dice un funzionario USA. “Pensiamo che questa sia solo la punta dell’iceberg e ci stiamo impegnando con alleati e partner per raccogliere maggiori informazioni su questa minaccia”, ha aggiunto.

Le rivelazioni degli ultimi giorni, peraltro senza fare nomi e cognomi, non sono nuove. Il rapporto “Covert Foreign Money” dell’Alliance for Securing Democracy del German Marshall Fund of the United States, il cui autore principale è Josh Rudolph, dell’agosto del 2020 prova che Mosca avesse già influenzato l’Occidente con un ritmo crescente dal 2014.  Come riporta La Repubblica, la Lega e il caso Metropol compaiono nel dossier assieme ai 5 Stelle.

Questo primo rapporto fu stilato sotto la presidenza repubblicana di Trump ma la minaccia agli USA e alla influenza globale da parte di Russia e Cina non conosce vero partito. Ed è per questo che gli autori non ometto in nomi dei partiti o politici stessi che hanno ricevuto soldi russi. Ecco che compare la Lega: “Un 17% particolarmente aggressivo dei casi di finanza maligna non opera principalmente attraverso scappatoie legali. Gli esempi includono i profitti petroliferi russi destinati a finanziare la Lega in Italia”. Per “finanza maligna” il dossier intende “il finanziamento di partiti politici stranieri, candidati, campagne, élite ben collegate o politicamente influenti, gruppi, spesso attraverso strutture non trasparenti progettate per offuscare i legami con uno Stato nazione o i suoi delegati”.

Salvini ha sempre sostenuto, anche le dichiarazioni di ieri lo confermano, che la Lega non ha ricevuto soldi russi. Il dossier, però, è più sofisticato e diversifica l’influenza russa in “tre diverse sottocategorie di contributi stranieri a campagne, candidati e funzionari eletti: benefici tangibili, come prestiti finanziari o regali; servizi mediatici, come la manipolazione dei social media su misura; e informazioni preziose, come le ricerche sull’opposizione”.

 

Salvini inizia ha cambiare opinione

Ieri Salvini cerca di sviare l’attenzione dal caso clamoroso puntando l’attenzione verso la piazza e il popolo. “La gente in piazza mi chiede lavoro, salute, il blocco delle bollette. Mica è interessata ai soldi russi. Per i giornali però è affascinante questo risiko, che anche domani occuperà le prime pagine: e ciò spiega ampiamente il calo delle vendite”, dice il leader della Lega ai margini dei comizi di Ascoli e Pescara. Le notizie, le ombra sul possibile legame tra la Lega e Mosca non sono nuove ma per il momento non c’è nulla di veramente provato. Ma, alla luce della scellerate invasione russa dell’Ucraina, l’avvicinamento del leghista alla Russia di Putin non è veramente piaciuto al suo elettorato. Infatti, Salvini ha sempre puntato il dito contro gli avversari politici. “Io soldi non ne ho mai visti, né chiesti, né presi. Ma se Letta ha avuto finanziamenti è giusto che lo dica”, come riporta La Repubblica.

Il leader cambia apparentemente opinione in serata quando è costretto a seguire il coro. “Se qualcuno è stato pagato da altri governi, russi, tedeschi, cinesi o americani, è bene che si sappia”.  Nel frattempo, Blinken ha discusso con il premier uscente Mario Draghi per ringraziarlo dell’operato e ribadire l’alleanza USA-Italia anche con il prossimo governo. Alcuni analisti, non a caso, sostengono che il dossier di due giorni fa sia stato reso “pubblico” per avvertire (influenzare) il prossimo governo. Gli americani sanno, questo è certo.

 

 

Foto di copertina: Reuters

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Editor: Lorenzo Bossola

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