Trump condannato
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Trump condannato, ma resta in corsa per le presidenziali del 5 novembre

Donald Trump condannato. Questo è quanto stabilisce il verdetto giudiziario arrivato da Manatthan, cuore di New York, nella notte italiana. L’ex presidente degli Stati Uniti è stato ritenuto colpevole di tutti e 34 i capi di imputazione che pendevano su di lui e lo vedevano quale assoluto protagonista del processo Stormy Daniels.

Il tycoon avrebbe pagato la suddetta pornostar, responsabile, secondo quanto indicato dalla giuria statunitense, di aver manipolato il voto. Arriva dunque una condanna storica e che rischia di ribaltare in modo profondo gli esiti elettorali futuri negli Stati Uniti.

Con buona probabilità infatti Donald Trump non finirà in carcere e potrà proseguire la propria campagna elettorale in vista delle presidenziali americane del prossimo 5 novembre. Appare però piuttosto scontato che l’indice di gradimento per il newyorkese classe ’46 possa subire contraccolpi.

Trump condannato, ma resta in corsa per le presidenziali del 5 novembre
Trump condannato, ma resta in corsa per le presidenziali del 5 novembre

Donald Trump condannato nel processo Stormy Daniels: cosa cambia in vista delle presidenziali del 5 novembre

Nulla andrà a cambiare, almeno da un punto di vista teorico. Donald Trump è stato condannato e ritenuto colpevole di tutti e 34 i capi di imputazione nel processo Stormy Daniels. L’ex presidente americano avrebbe pagato la pornostar per manipolare il voto.

Detto ciò però il tycoon di New York non finirà in carcere e proseguirà la propria campagna elettorale di avvicinamento alle elezioni presidenziali statunitensi del prossimo 5 novembre. Nessun cambio al vertice dunque per il partito dei Repubblicani.

La condanna del tribunale americano però potrebbe compromettere nella pratica la corsa alla Casa Bianca dell’imprenditore. Il rischio di un deciso cambio di opinione di larghe fasce di elettori si fa sempre più concreto, e la decisione della giuria di Manhattan potrebbe in tal senso aver rappresentato un passaggio decisivo.

Sarebbero in special modo i moderati coloro che più di altri potrebbero accogliere tale sentenza come un tradimento del proprio candidato, e finirebbero così col vedersi convinti a cambiare la propria preferenza elettorale, con buona gioia chiaramente di Joe Biden.

Dunque seppur ridimensionata nei modi e nelle conseguenze dirette, la condanna a Donald Trump per il processo Stormy Daniels rischia di segnare il destino del tycoon e del Paese a stelle e strisce. Le prossime settimane saranno quelle decisive per capire come la popolazione americana abbia intenzione di rispondere a tale esito giudiziario.

Trump condannato, ma resta in corsa per le presidenziali del 5 novembre
Trump condannato, ma resta in corsa per le presidenziali del 5 novembre

Trump è stato condannato: le conseguenze immediate e la reazione del tycoon

Cosa accadrà ora? Questa è la domanda che si stanno facendo in molti, e non soltanto entro i confini degli Stati Uniti. Donald Trump di fatto non vedrà modificata la propria posizione di leader dei Repubblicani in vista delle elezioni alla Casa Bianca del prossimo 5 novembre.

A crollare in modo irreversibile e repentino è però il castello difensivo che il tycoon e i suoi legali avevano sin qui costruito, tra dichiarazioni, proclami e negazioni. Appare quanto meno disarmonico oggi, alla fine del mese di maggio e soprattutto al day-after della sentenza newyorkese, l’impegno di Trump nel definirsi innocente e addirittura vittima di una congiura politica ai suoi danni.

Chiaramente da parte dell’ex presidente è estremamente probabile che la strategia non vada a mutare di una virgola. La tesi del complotto organizzato dagli avversari politici, Biden in testa, resterà sicuramente la più cavalcata anche nelle prossime settimane.

La conseguenza però più concreta che potrebbe venirsi a realizzare è un rimpasto del fronte elettorale statunitense. Difficile infatti che tale notizia non provochi qualche ripensamento circa il voto almeno nelle frange più moderate dei sostenitori di Trump.

Tutto questo considerando che con estrema probabilità l’esito dell’imminente corsa alla Casa Bianca sarà decisa da poche migliaia di voti, e il cambio di parere di pochi americani potrebbe divenire così decisivo per l’esito finale delle presidenziali.

Trump condannato, ma resta in corsa per le presidenziali del 5 novembre
Trump condannato, ma resta in corsa per le presidenziali del 5 novembre

È stato un processo farsa, una vergona. Sono un uomo innocente. Il vero verdetto si avrà il 5 novembre. Continueremo a combattere fino alla fine

Nel frattempo queste sono le prime parole rilasciate dall’imprenditore newyorkese, più che mai deciso a tirare dritto per la propria strada. Intorno alle ore 17 italiane dalla Trump Tower dovrebbe andare in scena una conferenza stampa straordinaria in cui Donald Trump spiegherà le proprie ragioni.

I legali del classe ’46 intanto confermano la volontà di procedere con il ricorso. Tale via legale probabilmente si potrà concretizzare soltanto dopo l’11 luglio, data fissata per la conclusiva sentenza giudiziaria. Pressoché impossibile in ogni caso che in quell’occasione Trump venga condannato al carcere.

Ulteriore aspetto che la sentenza newyorkese, raggiunta all’unanimità dalla giuria, mette in risalto è la straordinarietà della situazione, sia in termini politici sia giudiziari. Il tycoon diventa infatti il primo ex presidente statunitense condannato in un processo penale.

Novità anche il fatto che l’imprenditore diventi primo candidato alla presidenza pregiudicato, fattore quest’ultimo che potrebbe non essere decisivo ai fini dell’elezione. Aspetto controverso appare piuttosto l’impossibilità di Donald Trump di poter esprimere il proprio voto alle urne: nello Stato della Florida, dove il politico risiede, infatti è impedito votare ai condannati.

Trump condannato, ma resta in corsa per le presidenziali del 5 novembre
Trump condannato, ma resta in corsa per le presidenziali del 5 novembre

Decisamente controverse e forti anche le tante reazioni mediatiche e pubbliche arrivate negli Stati Uniti dopo l’esito della sentenza newyorkese. Ad esultare sono i sostenitori di Joe Biden, che tuonano contro Trump e richiamano il concetto di giustizia. Ecco le parole a tal proposito di Michael Tyler, direttore della campagna elettorale dell’attuale leader americano:

Oggi a New York abbiamo visto che nessuno è al di sopra della legge. Ma il verdetto di oggi non cambia il fatto che il popolo americano si trova di fronte a una realtà semplice e cioè che c’è un solo modo per tenere Donald Trump fuori dallo Studio Ovale: alle urne

Di tenore diametralmente opposto invece le voci provenienti dall’ala repubblicana del Paese. In tanti accusano Biden e l’amministrazione statunitense di aver complottato contro il proprio candidato, e cavalcano così la pista del vittimismo, tanto cara allo stesso Trump fin dall’inizio della campagna elettorale.

Oggi è un giorno vergognoso nella storia americana. I democratici esultano per la condanna del leader del partito avversario con accuse ridicole, basate sulla testimonianza di un criminale radiato dall’albo e condannato

Queste ad esempio le dichiarazioni pubblicate a mezzo X, il vecchio Twitter, da Mike Johnson, repubblicano e speaker della Camera. Il dito puntato spinge chiaramente nella direzione di Joe Biden, reo di aver costruito ad arte l’intero procedimento ai danni di Donald Trump.

Quello che si va delineando è dunque un quadro di schermaglie, attacchi politici e mediatici, e accuse, che di certo proseguirà senza sosta sino al 5 novembre prossimo. E forse pure oltre, se come appare probabile le elezioni statunitensi verranno decise da poche manciate di preferenze.

Trump condannato, ma resta in corsa per le presidenziali del 5 novembre
Trump condannato, ma resta in corsa per le presidenziali del 5 novembre

Conclusione: Donald Trump è stato condannato, ma rimane in corsa per le elezioni presidenziali americane del prossimo 5 novembre 2024

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