Il patrimonio artistico ucraino a rischio distruzione a causa del conflitto in atto
La guerra in Ucraina potrebbe portare ad una catastrofe culturale? Il patrimonio artistico ucraino è in grave pericolo
Il territorio ucraino possiede un patrimonio culturale non indifferente, che in queste ultime settimane sta facendo fatica a resistere ai bombardamenti russi. Alcuni siti sono già stati distrutti, altri sono in pericolo di distruzione. Tutti gli esponenti del settore artistico stanno provando a mettere in salvo il salvabile, chiedendo aiuto anche alla comunità internazionale.
L’annientamento della cultura
La guerra tra Russia e Ucraina, oltre a provocare morti e migliaia di profughi, sta danneggiando il patrimonio artistico ucraino. I bombardamenti hanno già distrutto molti siti, come il memoriale dell’Olocausto di Babyn Yar e del Museo di Storia Locale di Ivankiv, causando la perdita di oltre venti opere della pittrice naïf Maria Prymachenko.
Le bombe hanno distrutto l’Università e l’Accademia di Cultura di Kharkiv, colpendo la simbolica piazza delle Libertà da cui si accede al Yermilov Centre, uno dei musei di arte contemporanea più importanti.
Per questo motivo, alcune bellezze ucraine sono diventate osservate speciali da quando è scoppiato il conflitto. La comunità internazionale teme anche per le opere custodite nei musei: per alcune è già troppo tardi. I dipendenti museali stanno cercando di mettere in salvo le collezioni dei propri siti culturali in depositi all’interno della città: il Museo Nazionale di Storia dell’Ucraina di Kiev, ha impiegato 12 ore per spostare tutta la sua collezione nei depositi cittadini.
La preoccupazione internazionale
Considerando il pericolo di distruzione, l’UNESCO ha inserito il patrimonio artistico ucraino sotto l’emblema della Convenzione dell’Aja del 1954, nata per proteggere i beni culturali in caso di conflitto armato.
L’UNESCO ha iniziato a incontrare i funzionari dei musei ucraini per discutere della situazione. Prevede inoltre di tenere una sessione il 15 marzo per esaminare l’impatto dei danni subiti finora.
Anche l’ICOM ha espresso la sua ferma condanna alla violazione dell’integrità territoriale e della sovranità dell’Ucraina da parte delle forze militari russe, dichiarandosi particolarmente preoccupato per i rischi che corrono i professionisti dei musei e per le minacce al patrimonio culturale ucraino. L’organizzazione internazionale non governativa ha inoltre invitato a vigilare sul potenziale aumento del contrabbando di materiale culturale, ricordando a tutti i governi i loro obblighi internazionali ai sensi della Convenzione UNESCO del 1970, concernente le misure da adottare per interdire e impedire l’illecita importazione, esportazione e trasferimento di proprietà dei beni culturali, oltre che della Convenzione UNIDROIT del 1995 sugli oggetti culturali rubati o esportati illegalmente.
Il vasto patrimonio culturale ucraino
Non solo nella capitale Kiev, i monumenti e le città d’arte sono presenti in molte altre città, dal confine con la Bielorussia al Mar Nero.
Il territorio ucraino ha infatti un grande patrimonio artistico e culturale, molti dei quali sono considerati patrimonio mondiale dell’umanità. Dal 2020, sono 7 i siti ucraini tutelati dall’UNESCO – sei culturali e uno naturale (Antiche faggete primordiali dei Carpazi e di altre regioni d’Europa).
Nei 6 siti culturali troviamo:
- La cattedrale di Santa Sofia a Kiev e le relative costruzioni monastiche, Kyjevo-Pečers’ka Lavra
- Il complesso del centro storico di Lviv o Leopoli
- Arco geodetico di Struve
- Residenza dei metropoliti bucovini e dalmati a Černivci
- Antica città di Chersoneso Taurica e la sua Chora a Sebastopoli
- Tserkvas in legno della regione dei Carpazi
Tutti questi siti sono in grave pericolo a causa della guerra in atto nel paese. L’attuale conflitto ha costretto ad attuare manovre che non si verificavano dalla Seconda Guerra Mondiale, come la rimozione dalla cattedrale armena del Cristo di Leopoli, conservato ora in un bunker.
Oltre a questi sette siti del patrimonio artistico ucraino appartenenti alla lista UNESCO, altri 17 sono i candidati a diventare patrimonio dell’umanità. Tra questi Tra questi, ci sono i resti dell’antica città di Tyras, antico porto commerciale del mondo antico fondato alla fine del VI secolo a.C., l’osservatorio astronomico di Mykolayiv. Inoltre candidati a diventare patrimonio dell’umanità sono il centro storico di Odessa, città nota per la sua architettura ottocentesca di edifici come il Teatro dell’Opera e del Balletto, e la sua scalinata Potemkin.
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Editor: Marta Cinnadaio
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