Tensione tra Meloni e Mattarella: si discute su manganelli e Polizia
Sono ore di tensione tra Meloni e Mattarella. Argomenti primi di discussione tra le due forze politiche più importanti in Italia sono l’ormai nota vicenda delle manganellate di Pisa e la conseguente gestione dell’operato e del ruolo della Polizia nel Bel Paese.
Giorgia Meloni avrebbe in particolar modo individuato come pericoloso l’accanimento mediatico che negli ultimi giorni si è concentrato sulle Forze dell’Ordine. La premier in particolare avrebbe fatto riferimento alla necessità di rispetto per uomini e donne in divisa soprattutto da parte delle istituzioni. Dietro tale astratto concetto in molti hanno visto proprio un chiaro rimando al Capo dello Stato.
Il presidente Sergio Mattarella all’indomani dei fatti di Pisa e Firenze aveva infatti telefonato alla stessa leader di Fratelli d’Italia e al ministro dell’Interno Matteo Piantedosi per cercare di risolvere una controversia tragica e invitare il Governo ad avere saldo il concetto di coesione sociale.
Scambio di pareri tra Meloni e Mattarella sulle forze dell’ordine: volontà unanime ma forse idee diverse
A poche ore dalla sconfitta alle elezioni regionali in Sardegna, dove ha trionfato Alessandra Todde, la premier Giorgia Meloni torna a parlare in merito allo spinoso caso della manifestazione e degli scontri avvenuti venerdì 23 febbraio a Pisa e Firenze.
Nel comune noto per l’omonima torre storta diversi agenti di Polizia sono stati filmati mentre colpiscono con i propri manganelli di ordinanza alcuni studenti, scesi in strada per manifestare in favore della pace e a sostegno della Palestina.
Il contatto tra le due parti è avvenuto in modo scoordinato e avrebbe dunque provocato lo scontro di cui ormai giornali e televisioni parlano e, in alcuni casi, abusano. Sul tema per forze di cose sono intervenute anche moltissime voci politiche italiane.
Piuttosto sensibile all’episodio e prontamente intervenuto si è confermato ancora una volta il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. All’indomani degli eventi il Capo di Stato ha telefonato a Matteo Piantedosi, ministro dell’Interno, e a Giorgia Meloni, presidente del Consiglio.
Aspetto primario del colloquio telefonico andato in scena con i due rappresentanti del Governo sarebbe stato in particolar modo un richiamo alla coesione sociale, all’equilibrio e alla necessità di gestire manifestazioni come quelle toscane in maniera del tutto diversa.
Non si è fatta attendere a tal proposito la risposta della premier Meloni che, intervistata al Tg2, è tornata sui fatti controversi di Pisa e ha voluto sottolineare il ruolo che Polizia e Forze dell’Ordine più in generale ricoprono nel Paese.
Penso che sia molto pericoloso togliere il sostegno delle istituzioni a chi ogni giorno rischia la sua incolumità per garantire la nostra: è un gioco che può diventare molto pericoloso
Queste le parole con cui la stessa Meloni ha voluto probabilmente mandare un messaggio a Sergio Mattarella: difesa e fermo sostegno dimostrato nei confronti delle divise che lavorano nel Bel Paese. Di fatto la posizione delle due principali istituzioni socio-politiche della penisola italiana appare la stessa, a sostegno del Paese e dei suoi cittadini (e non potrebbe essere altrimenti), ma forse le modalità per espletare tale posizione sono leggermente diverse.
A tutto ciò la premier ha aggiunto i numeri relativi agli scontri e agli incidenti in cui sono stati coinvolti poliziotti e agenti negli ultimi mesi. Un richiamo la leader romana l’ha fatto anche in merito al caso di Torino, nel quale alcuni anarchici hanno attaccato un’auto della Polizia con la chiara volontà di liberare l’individuo arrestato e collocato al suo interno.
Non si può parlare delle forze dell’ordine solo quando qualcosa non funziona. E nel 97% dei casi non ci sono stati incidenti, perché ben gestiti dalle forze dell’ordine
La percentuale citata dalla Meloni farebbe riferimento ai casi di scontri tra civili e Forze dell’Ordine avvenute nelle ultime settimane. Sarebbero in tal senso ben 26 i ferimenti di agenti occorsi in tutta Italia dal 7 ottobre scorso. E nel corso del 2023 il novero salirebbe addirittura a 120.
Va altresì ricordato che il presidente Sergio Mattarella era prontamente intervenuto circa l’incidente di Torino, con l’obbiettivo di far sentire il proprio sostegno agli agenti che ogni giorno servono il Paese. Il numero uno dello Stato avrebbe anche telefonato al capo della Polizia, Vittorio Pisani, per ribadire la propria vicinanza e solidarietà.
Inoltre che qualcosa a Pisa sia avvenuto e soprattutto sia stato gestito in maniera non del tutto consona traspare pure dalla posizione degli stessi organi di sicurezza italiani. La Polizia in merito alle manganellate sugli studenti ha fatto autocritica, e a questo proposito sono state aperte due inchieste per accertare gli eventi.
In ogni caso giovedì 29 febbraio lo stesso ministro Piantedosi dovrebbe parlare alla Camera a proposito degli episodi di Pisa. L’occasione potrebbe pure essere buona per riavvicinare le posizioni del Governo, Meloni in testa, e del presidente Mattarella. Rapporto quest’ultimo tra i due leader peraltro forse più discusso mediaticamente e giornalisticamente, che non concretamente compromesso.
Conclusione cresce la tensione tra Meloni e Mattarella: si discute intorno alla vicenda dei manganelli di Pisa e sui comportamenti e il ruolo della Polizia
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