Accordo Meloni-Schlein: due telefonate hanno portato all’intesa politica
Sono state ore di dialogo e di telefonate, che hanno condotto all’accordo Meloni-Schlein in merito alla situazione della guerra a Gaza. Proprio la gestione del ruolo italiano in relazione allo scontro israeliano-palestinese è da settimane uno dei principali nodi politici dibattuti all’interno dell’aula parlamentare.
Il contatto tra la premier Giorgia Meloni e la segretaria del Partito Democratico Elly Schlein sarebbe avvenuto prima attraverso un sms, per così dire esplorativo, e poi si sarebbe concretizzato grazie a due telefonate di confronto, che almeno teoricamente sarebbero risultate produttive.
Effetto primo e deciso degli scambi tra le due leader politiche sarebbe la stesura definitiva di un accordo bipartisan, che avrebbe come nocciolo fondamentale la posizione e l’azione dell’Italia in merito alla delicata e controversa situazione in Medio Oriente. Tanti i punti toccati al telefono da Meloni e Schlein.
Le telefonate e l’accordo Meloni-Schlein: i punti dell’intesa
Diamo un segnale, insieme
Queste le parole chiave e decisamente significative che si sarebbero scambiate Giorgia Meloni, presidente del Consiglio, e Elly Schlein, segretario del Partito Democratico. Tra le due leader politiche italiane sarebbe andata in scena una proficua chiacchierata telefonica volta a stabilire ruolo e compito dell’Italia nel conflitto in Medio Oriente.
Risultato finale di una giornata, martedì 13 febbraio 2024, decisamente importante da un punto di vista politico è stato così l’accordo Meloni-Schlein. Il primo sms giunto circa all’ora di pranzo, e le due successive telefonate avrebbero condotto ad un’intesa immediata e di ottimo auspicio anche per vertenze future.
Ovviamente i punti di disaccordo rimangono tanti e in taluni casi piuttosto radicati, vedasi questione relativa al Ponte sullo Stretto di Messina, ma almeno per quanto concerne la politica estera il quadro politico italiano parrebbe uscito più compatto dopo le telefonate occorse nella giornata di martedì 13 febbraio.
Punto principale per così dire strappato dalla Schlein sarebbe una netta apertura meloniana verso il tanto agognato “cessate il fuoco”. La spinta ad un accordo internazionale che detti i contorni di una tregua sarebbe stata accettata anche dal Governo, sin qui restio a soluzioni di questo tipo.
In tal modo la voce dell’Italia resterebbe più adesa e vicina a quelle di Stati Uniti, Regno Unito e Paesi Arabi, ormai da tempo impegnati in modo specifico per giungere ad un accordo in Medio Oriente. Discorso diverso invece per ciò che riguarda il punto relativo al riconoscimento allo Stato della Palestina. In questa direzione a prevalere sarebbe stata la posizione restia della Meloni e del Governo.
Accordo Meloni-Schlein: un passo verso ulteriori intese future
Poche parole scambiate via messaggio e poi al telefono sono state sufficienti per trovare una quadra e disegnare un accordo tra Elly Schlein e Giorgia Meloni, nel mentre toccata dal ricovero ospedaliero del ministro della Difesa Guido Crosetto. Il tema, come noto, è quello della difficile gestione del conflitto in Medio Oriente e della conseguente posizione italiana in merito.
Gli scambi tra i due poli politici del Bel Paese sono stati gestiti in prima battuta dalle due leader di Maggioranza e opposizione, ma pure in linea secondaria dai rispettivi collaboratori (coinvolti tra gli altri Tommaso Foti di Fratelli d’Italia e Chiara Braga del Pd), che hanno garantito in concreto l’intesa e il piano steso in forma scritta da Palazzo Chigi.
Il risultato già di per sé estremamente significativo per i riscontri interni e anche internazionali offre pure un’ulteriore determinante visione. Il desiderio da ambo le parti del fronte politico italiano infatti parrebbe essere quello di costruire un dialogo che sia produttivo e proficuo, e che possa mettere da parte lo scontro accesso e troppo spesso mediatico, per puntare invece insieme al compimento di importanti passi avanti per il Paese.
Step ulteriore nelle prossime settimane potrebbe diventare quello di coinvolgere nell’intesa politica anche Giuseppe Conte, leader del Movimento 5 Stelle. Tavolo sul quale le posizioni, specie nei confronti dei grillini, rimangono combattute è ad esempio quello della situazione tragica dell’Ucraina.
Conclusione: arriva l’accordo Meloni-Schlein. Due le telefonate che hanno portato all’intesa politica circa la gestione del conflitto in Medio Oriente
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