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Draghi e Putin: previsto incontro telefonico, l’Italia si fa mediatrice negli accordi di pace

Incontro tra Draghi e Putin previsto per i prossimi giorni

Il governo italiano nei prossimi giorni dovrà impegnare i propri sforzi per organizzare l’incontro telefonico tra Mario Draghi e Vladimir Putin.

Anche l’Italia, infatti, aspira a fare da garante per ripristinare la pace e la sicurezza in Ucraina. «I leader europei hanno avuto e li avrò anch’io i colloqui con Putin. Stiamo cercando la pace», ha sottolineato il premier Draghi. Lo staff di Zelensky ha espresso la volontà di avere anche l’Italia tra i Paesi garanti dello status di neutralità dell’Ucraina.

Cosa significa? E quale ruolo potrebbe avere Draghi?

Il ruolo di Draghi: incontro previsto con Putin

Mario Draghi, dopo le dure parole pronunciate in Parlamento contro la guerra, cerca di rafforzare la presenza italiana all’interno delle mediazioni tra Kiev e Mosca. L’Italia potrebbe così essere messa al fianco dei membri permanenti del Consiglio di sicurezza dell’Onu (Cina, Stati Uniti, Gran Bretagna, Francia). E avere, quindi, un ruolo determinante dal punto di vista giuridico nel garantire una parte degli accordi di pace.

Direttamente da Bruxelles, al termine del Consiglio europeo, Draghi ha sottolineato che «il modo migliore per dimostrare di volere la pace è cessare le ostilità e sedersi al tavolo. Se non si fa questo, vuol dire che si spera di guadagnare terreno».

Come ha riportato il premier, in questi giorni l’offensiva di Mosca non si è fermata di fronte al nuovo round di negoziati. Putin non sta dimostrando in alcun modo di voler procedere con un cessate il fuoco. Allo stesso tempo, secondo Draghi, il presidente russo ad un certo punto «verrà sicuramente ad un tavolo di pace, e speriamo che arrivi prima della distruzione totale dell’Ucraina». «Il giorno in cui questa volontà cambierà, noi saremo lì per iniziare il processo di pace insieme agli altri alleati», ha ribadito.

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Luigi Di Maio: l’Italia linea rossa con la Russia

La telefonata tra Roma e Mosca è in costruzione in questi giorni. Il ministro degli Esteri Luigi Di Maio ha confermato che «non siamo stati per nulla marginali in questo periodo, al massimo siamo stati discreti». Inoltre, ha sottolineato che «la telefonata tra Draghi e Putin andrà nella direzione di un coordinamento europeo per chiedere al presidente russo un cessate il fuoco e permetterci di evacuare i civili».

Il ministro ha rimarcato che l’Italia «non ha mai chiuso i contatti con alcun partner perché continuiamo a lavorare per la pace». Il nostro Paese, infatti, mantiene la linea rossa con la Russia per gestire l’evacuazione dei civili dall’Ucraina.

Incontro Draghi e Putin: la guerra arriverà in Italia?

La domanda si fa sempre più insistente. L’allarme sulla possibilità che la guerra arrivi fin da noi arriva da Alexander Rodnyansky, consigliere del presidente ucraino Zelensky e negoziatore per l’Ucraina.

«Con l’escalation della guerra, il regime russo sta rivelando la sua vera natura di regime dittatoriale che vede come unica soluzione la guerra. Chi dice che non bisogna inviare armi all’Ucraina deve capire che in questo momento ciò significa solo che un giorno ci sarà la guerra in Italia». Queste sono state le sue parole che hanno fatto scattare l’allerta massima nel nostro Paese.

 

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Editor: Susanna Bosio

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