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Perché Putin ha bisogno di Prigozhin e della Wagner? 18 maggio

Prigozhin e la brigata Wagner fanno ancora il gioco di Putin, nonostante l’apparente distanza, secondo un’analisi di Andrei Soldatov e Irina Borogan apparsa su Foreign Affairs.

Prigozhin è ancora indispensabile per Putin e per le lotte intestine del potere russo

Molti nelle ultime settimane e negli ultimi mesi si stanno chiedendo perché Vladimir Putin e la Russia continuano a tollerare la brigata Wagner e il suo leader Yevgeny Prigozhin dopo che quest’ultimo ha pubblicamente criticato l’andamento della guerra in Ucraina. Il Washington Post ha anche pubblicato delle indiscrezioni (poi smentite) di un suo possibile tradimento con il passaggio a Kyiv delle informazioni sul posizionamento delle forze regolari russe in cambio del ritiro ucraino da Bakhmut.

Ma c’è di più. Il leader della Wagner ha poi minacciato il ritiro immediato delle sue truppe dalla città contesa se Mosca non avesse inviato immediatamente munizioni; alla fine ha ritirato la minaccia e ha affermato che la situazione era molto migliore di quanto avesse descritto in precedenza.

Dopo queste esternazioni è parso dunque evidente a molti la formazione di una crepa, se non proprio una vera spaccatura, tra i vertici militari russi e la brigata di mercenari. La domanda che è sorta di conseguenza è “perché Putin tollera tutto questo?” Gli analisti di Foreign Affairs hanno dato una risposta.

In breve, è perché Putin utilizza la Wagner e Prigozhin come freno per l’esercito, visto dallo “zar” come possibile minaccia al suo potere. Inoltre, il ruolo della brigata ha molto a che fare con le dinamiche interne del potere russo, dell’esercizio di tale potere sul campo di battaglia e con lo storico utilizzo di truppe informali.

Yevgeny Prigozhin a sinistra e Vladimir Putin a destra.

 

Lo stato russo, l’esercito, Putin e i mercenari

“Per comprendere la forza relativa di Prigozhin e della Wagner in Russia, è necessario considerare come la compagnia mercenaria viene vista da quattro diverse parti dello Stato russo: l’agenzia di intelligence militare, nota come GRU; i militari in generale; l’agenzia per la sicurezza dello Stato, nota come FSB; e lo stesso Putin”, dicono Andrei Soldatov e Irina Borogan. Il GRU ha sviluppato un atteggiamento benevolo nei confronti della Wagner perché i vertici derivano dallo stesso bacino (le forze speciali Spesnatz) e perché la brigata è servita come braccio armato non troppo sotto i riflettori per le operazioni militari in giro per il mondo, tra cui quella in Ucraina.

Da come si può intuire, Prigozhin non ha un vero supporto da parte dell’esercito, anche se non mancano dei sostenitori, e da parte del FSB, l’agenzia di intelligence più importante, che, dopo svariati errori iniziali, sta diventando sempre più attiva in Ucraina. Quindi, perché Mosca continua a usare la brigata di Prigozhin? La risposta giace nelle complesse strutture statali e militari della Russia e nel rapporto di Putin con esse.

Come dicono gli analisti, una delle sfide più importanti che Putin ha dovuto affrontare all’inizio del suo periodo di potere fu quella di tenere a bada l’esercito. Inoltre, l0 “zar” sa benissimo che in tempi di guerra, per di più in guerre lunghe, l’esercito tende ad acquisire più potere, e visto che “tende a vedere il mondo in termini di minacce, il potere relativo delle forze armate è qualcosa che lo preoccupa” anche più di dell’esercito di Kyiv.

Ed è per questo che Putin ha fatto ricorso a metodi non ortodossi per frenare e controllare i vari generali, visto che i “normali” strumenti di pesi e contrappesi democratici occidentali non possono funzionare in Russia. Ecco la Wagner fa da contraltare e da contrappeso all’esercito. Infine, Putin sa che Prigozhin non può figurarsi come una minaccia politica, dato che non ha alleati nell’élite russa a parte Putin stesso.

 

Conclusioni Prigozhin e la brigata Wagner fanno ancora il gioco di Putin, nonostante l’apparente distanza, secondo un’analisi di Andrei Soldatov e Irina Borogan apparsa su Foreign Affairs.

Foto di copertina: Foreign Affairs.

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Editor originale: Lorenzo Bossola.

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