Polemica Darmanin Meloni. Tajani annulla il viaggio oltralpe.
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Polemica Darmanin Meloni. Tajani annulla il viaggio oltralpe.

Dopo le critiche rivolte alla premier Meloni da parte del Ministro Darmanin sul tema migranti il Ministro degli Esteri ha annunciato di aver rinunciato all’incontro in Francia in programma con l’omologa Catherine Colonne.

Polemica Darmanin-Meloni. Tajani annulla il viaggio Oltralpe.

Dopo che da Parigi si era diffusa la notizia per cui il governo francese stanzierà altri 150 gendarmi lungo il confine transalpino, per implementare la sicurezza e la gestione dei flussi migratori, questa mattina sono arrivati ulteriori indizi di quale sia il clima che si respira Oltralpe.

Un governo, quello francese, sotto forte pressione da parte dell’opinione pubblica–sul piede di guerra per la riforma pensioni che incrementa il livello di anzianità necessario per raggiungere l’agognato traguardo–che non trova di meglio che non cercare colpevoli all’esterno. Una prassi politica certamente non nuova né isolata.

Ancora una volta il capro espiatorio della retorica che accomuna, tutti o quasi, i gabinetti del potere cade nel segno dei migranti, con tuttavia un’aggiunta collaterale che mira a sviare ancor di più il discorso.

Stamane, il Ministro dell’Interno Gerarde Darmanin–che certo non se la passa bene con tutti gli scontri e tafferugli che gli scoppiano sotto al naso–attacca la premier del Bel Paese per la questione migranti. Per quante ragioni possa avere l’esponente del governo di Elizabeth Borne–e ne avrebbe da vendere–si tratta comunque di una caduta di stile vistosa, soprattutto venendo dal rappresentante di un popolo, quello francese, che dello stile e dell’eleganza ha sempre fatto virtù.

L’obiettivo primario dell’affronto non era nemmeno tanto la Meloni in sé, quanto le sue amicizie oltralpe, su cui insiste tornando per ben due volte: «Meloni, governo di estrema destra scelto dagli amici di Marine Le Pen, è incapace di gestire i problemi migratori per i quali è stata eletta» e, ancora, ««Meloni, è come Le Pen, viene eletta su promesse come ‘vedrai cosa faremo’ e poi quello che vediamo è che l’immigrazione non si ferma».

È evidente come queste esternazioni perseguano un duplice risultato: attaccare la Le Pen facendone la controfigura incapace dell’altrettanto incapace populista italiana e con ciò attaccare tutto il fronte dell’opposizione guidato dalla nazionalista francese, e all’un tempo distogliere le critiche al governo addossando le responsabilità addirittura a uno Stato terzo, reo di non controllare i flussi, in particolare quelli provenienti dalla disastrata Tunisia.

Della replica si è prontamente incaricato il Ministro degli Esteri, non appena qualcuno questo pomeriggio lo ha avvisato dello smacco. Con la compunzione che lo contraddistingue il forzista ha tweettato:

«Non andrò a Parigi per il previsto incontro con @MinColonna. Le offese al governo ed all’Italia pronunciate del ministro @GDarmanin sono inaccettabili. Non è questo lo spirito con il quale si dovrebbero affrontare sfide europee comuni» [Fonte: ANSA].

Nella risposta italiana, fatti, prima che parole. Magari qualcuno domanderà pardon.

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Editor: Giulio Montagner

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