Giorno di dimissioni per Sgarbi, ma spuntano nuove accuse
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Giorno di dimissioni per Sgarbi, ma spuntano nuove accuse

È questo il giorno. Giorno di dimissioni per Sgarbi. Il sottosegretario alla cultura nonché critico d’arte procederà infatti nella giornata di lunedì 5 febbraio a ratificare al presidente del Consiglio Giorgia Meloni il proprio addio ufficiale alla poltrona politica.

Dopo la conferma pubblica rilasciata nelle scorse ore e resa nota in occasione di un evento svolto a Milano, il ferrarese dovrebbe procedere ora alla negoziazione delle proprie dimissioni con i rappresentanti del Governo. L’impressione però è che la trattativa potrebbe essere più lunga del previsto.

Nel frattempo spuntano nuove accuse che si vanno ad aggiungere ai guai che ormai da tempo stanno interessando il saggista emiliano. L’ultima voce, in attesa di trovare conferma, racconta ad esempio dell’uso di alcuni autisti come prestanome in diverse circostanze.

Intanto lo stesso Vittorio Sgarbi risponde a tutti gli attacchi con una lettera scritta di suo pugno, e fatta pervenire alla premier. In tali righe la conferma delle dimissioni ci sarebbe, seppur in forma implicita, ma forte sarebbe pure la volontà di contrattacco mostrata dal critico.

Giorno di dimissioni per Sgarbi, ma spuntano nuove accuse
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Dimissioni per Sgarbi: trattativa col Governo e nuove accuse

Dimissioni sì. Dimissioni facili, forse no. Questo sembrerebbe essere il principale aspetto relativo alla vicenda ormai nota che vede quale protagonista Vittorio Sgarbi. Il sottosegretario alla cultura aveva ratificato il proprio addio politico poche ore fa in occasione di un evento pubblico svolto a Milano. Nella giornata di lunedì 5 febbraio dovrebbe però arrivare la conferma ufficiale delle dimissioni.

Dimissioni? Devo negoziarle col governo. Non sono ancora un ex sottosegretario. La mia agonia sarà lunga

Così si è espresso lo stesso Sgarbi, deciso a dare battaglia a coloro che puntano il dito contro la sua persona e a farsi da parte soltanto alle sue condizioni. L’Agcm, Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, aveva stabilito che il critico fosse in conflitto d’interessi a seguito della consapevole ricezione di compensi in denaro, direttamente o tramite terzi, nel mentre dello svolgimento delle sue funzioni pubbliche.

Tante le accuse piovute addosso al ferrarese: conferenze e attività pagate centinaia di migliaia di euro in maniera gonfiata, evasione fiscale, e persino furto e manipolazione di un quadro seicentesco dipinto dalla mano di Rutilio Manetti.

La decisione del garante, così come le accuse della trasmissione televisiva Report, e i punzecchiamenti politici del ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, non sono piaciute al quasi ex sottosegretario. Così Vittorio Sgarbi ha annunciato battaglia e sembrerebbe pronto, per sua stessa ammissione, a fare ricorso al Tar.

Giorno di dimissioni per Sgarbi, ma spuntano nuove accuse
Giorno di dimissioni per Sgarbi, ma spuntano nuove accuse

Tutto questo quadro andrebbe a complicare la gestione politica di un caso decisamente mediatico e particolarmente discusso. Una grana insomma per la premier Giorgia Meloni, che di rientro dai viaggi internazionali avrà il suo bel da fare per porre rimedio ad una situazione intricata.

Nel frattempo sullo stesso Vittorio Sgarbi piovono altri guai. Spuntano nuove accuse relative all’uso di alcuni autisti come prestanome. Ancora una volta è Report, da Rai 3, a riportare la testimonianza di alcuni ex dipendenti, autisti personali in particolare, circa la compravendita di alcune opere d’arte per conto del critico ferrarese.

Denaro in contante fornito a collaboratori ed impiegato per comprare tele preziose, nome e cognome di autisti prestati per divenire guida di società a rischio fallimento, e ancora ricompense politiche ed istituzionali per un altro autista fermato e multato per eccesso di velocità: queste sarebbero le nuove accuse mosse nei confronti di Vittorio Sgarbi.

Un quadro generale dunque complicato e arricchito di nuovi scomodi particolari, che rischiano di rendere la negoziazione delle dimissioni del sottosegretario alla cultura ancora più lunga e complessa. L’affaire Sgarbi potrebbe perciò essere soltanto all’inizio del suo corso.

Giorno di dimissioni per Sgarbi, ma spuntano nuove accuse
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Giorno di dimissioni per Sgarbi: la lettera inviata a Giorgia Meloni

Il giorno delle dimissioni di Vittorio Sgarbi dal ruolo di sottosegretario alla cultura è arrivato, ma con esso anche nuovi sviluppi piuttosto controversi. In particolare la lettera con cui il critico d’arte si rivolge alla premier Giorgia Meloni presentando la propria uscita di scena è decisamente orientata al contrattacco.

Pubblicata da Il Corriere della Sera, la versione di Sgarbi punta il dito contro tutti e coinvolge persino la leader di Fratelli d’Italia. Le stesse dimissioni non compaiono mai in maniera diretta ed inequivocabile, ma risultano implicite nelle frasi che il ferrarese mette nero su bianco.

Il governo ha promosso una indagine sul conflitto di interessi all’interno del governo e lo ha fatto per mano di un suo ministro. È giusto che io chieda all’Antitrust che si estenda l’indagine a tutte le istituzioni, con gli stessi criteri. Non per ritorsione, ma per rispetto delle istituzioni alle cui decisioni io mi sono rimesso

Queste le parole estratte dalla lettera di Vittorio Sgarbi, che sembra andare a sottolineare come esigenza prima dell’esecutivo debba essere ora quella di far luce su tutte le altre eventuali irregolarità presenti all’interno del quadro di Governo.

La decisione di indagare sulla propria figura da parte dell’Antitrust viene indicata da Sgarbi come “politicamente corretta” ma “giuridicamente scorretta”. In particolare il letterato emiliano ha condannato le modalità con cui sarebbe stato preso di mira da molti avversari politici, tra cui appunto il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano.

Si indaghi su altre incompatibilità nel governo: i libri li vendi pure tu

Questa poi la battuta di Sgarbi rivolta direttamente alla premier Meloni. Parole che sembrano veicolare un evidente contrattacco al sistema politico ed istituzionale con il quale lo stesso critico si è cimentato per anni. E ancora parole che parrebbero rendere un procedimento dimissionario che appariva facile, veloce e quasi scontato, invece decisamente controverso, lento e oggetto di polemiche.

Giorno di dimissioni per Sgarbi, ma spuntano nuove accuse
Giorno di dimissioni per Sgarbi, ma spuntano nuove accuse

Conclusione: giorno di dimissioni per Vittorio Sgarbi, ma spuntano nuove accuse e una discussa lettera rivolta al Governo e alla premier Giorgia Meloni

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