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Il ritorno di Ugo Mattei fino agli ex grillini: i sostenitori di Putin

I sostenitori di Putin. «Non è né Hitler, né pazzo. Fa solo l’interesse del suo popolo»

Il no all’invio di armi verso Kiev e all’espansionismo della Nato come causa della guerra. Tra i sostenitori di Putin, su questa lunghezza d’onda il filosofo Diego Fusaro che ha affermato: «Zelensky? Sta mandando al massacro il proprio popolo».

I sostenitori di Putin, Ugo Mattei: «Putin è stato messo lì dagli americani»

No vax, sì guerra. È un attimo che i negazionisti, non si fermino alla pandemia e alimentino la propaganda russa. Vi ricorderete di Ugo Mattei, giurista e accademico italiano, che pochi mesi fa si schierava dalla parte dei No pass, portando avanti le ideologie no vax con i suoi colleghi attraverso la Commisione Dubbio e Precauzione. Ora ne ha da dire anche sulla guerra Ucraina-Russia:

«No, Putin non è Hitler. Non penso nemmeno che sia pazzo. Semplicemente fa l’interesse della Russia e del suo popolo»

Il giurista prima no vax, ora rifiuta la logica dei buoni e dei cattivi: «Non dimentico che Putin è stato messo lì dagli americani, e che poi è sfuggito di mano. Non è un sanguinario, non bombarderà i civili, né userà il nucleare. Sono totalmente contrario all’invio di armi da parte del nostro governo all’Ucraina».

E la soluzione di Mattei ai carri armati alle porte di Kiev? Convocare d’urgenza l’assemblea generale delle Nazioni unite e far approvare una risoluzione che fermi l’invasione. «Servono i caschi blu» sottolinea Mattei.

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Gli ex grillini sostenitori di Putin, Cabras: «L’Ucraina sia neutrale»

E poi ci sono gli ex grillini. Si tratta di esponenti 5 Stelle che ora, però, militano in Alternativa e Manifesta. Pino Cabras, presidente di Alternativa, è stato mandato via dal Movimento perché contrario al Mes. «È in corso una mutazione radicale dell’Unione europea, che accetta la militarizzazione. Va trovata una soluzione che metta d’accordo tutte le componenti e che faccia scemare le tensioni che si sono accumulate in quell’area. L’Ucraina sia neutrale», dice a Repubblica. Quello che sta succedendo, dice, è dovuto «alla grande umiliazione subita dopo la fine del Muro da parte dell’ex Unione sovietica». Ma anche l’ex grillino Emanuele Dessì fa riferimento a Marco Rizzo, segretario del Partito comunista, e dice: «Ripudiamo le guerre e il pensiero unico».

Manifesta, Sarli: «Inviare armi è gettare benzina sul fuoco»

E poi ci sono le quattro deputate di ManifestA, Simona Suriano, Doriana Sarli, Yana Ehm e Silvia Benedetti, contro le politiche neoliberiste del Governo Draghi, l’alternanza scuola-lavoro e il respingimento dei migranti. Ora per la guerra Ucraina-Russia non voteranno né il decreto né la risoluzione. Doriana Sarli ha sottolineato: «Putin non è giustificabile, con tutte le attenuanti generiche che l’espansione della Nato a est ha determinato. Inviare armi è gettare benzina sul fuoco».

Sulla stessa lunghezza d’onda l’Anpi, che condanna fermamente l’invio delle armi, ma allo stesso tempo la guerra di Putin.

«L’Anpi condanna in modo fermissimo la guerra di Putin: siamo impegnati a organizzare una manifestazione nazionale per la pace. Ma no, non faccio alcuna autocritica a proposito dell’allargamento a est della Nato. Rifiutarsi di comprendere quanto sta accadendo nel suo complesso, è stupido».

Matteo Salvini e quell’iniziale incertezza sull’invio di armi a Kiev

Uno dei più putiniani d’Italia è, sicuramente, sempre stato il leader della Lega. Anche Matteo Salvini, inizialmente, ha aperto una crepa nella linea di fornire “materiale letale all’eroico esercito ucraino”.

«Sono un tifoso dell’introduzione del servizio militare e civile, ma preferisco parlare di corridoi umanitari e non voglio che la risposta dell’Italia e dell’Europa, culla di civiltà, sia che distribuisca armi letali. Comunque non in mio nome». Ma poche ore dopo si è rimangiato quanto detto con il suo appoggio alle sanzioni contro la Federazione Russa.

A Matteo Salvini ha subito risposto il leader di Azione Carlo Calenda: «Cosa dobbiamo inviare secondo Salvini, delle fionde? Dei fucili a coriandoli? Delle felpe?».

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