La guerra in Ucraina è colpa della Nato? Alcuni motivi per capire che il solo responsabile è Putin
Ecco perché la guerra ucraina non è colpa della Nato
La guerra in Ucraina è davvero colpa della Nato? Il progetto d’ingresso del Paese nell’Alleanza Atlantica è ciò che ha spinto Putin a passare alle armi?
Se così fosse, l’annuncio di Zelensky di pochi giorni fa sull’impossibilità che l’Ucraina entri nella Nato avrebbe dovuto garantire la tregua. Ma così non è stato. L’aggressione di Putin è proseguita senza sosta e i soldati russi hanno colpito migliaia di civili.
Allora perché da settimane si dà la colpa all’Alleanza Atlantica?
La guerra in Ucraina non è colpa della Nato: nessuna minaccia per Mosca
Innanzitutto, l’Ucraina fino al 23 febbraio, il giorno prima dell’attacco di Putin, non stava per entrare nella Nato. Nessuna accelerazione era in corso e, anzi, la prospettiva rimaneva ancora remota. Mosca aveva le proprie legittime preoccupazioni di sicurezza, e ogni Paese ha il diritto di esprimerle. Ma, di fatto, per ancora molti anni l’ingresso nell’Alleanza Atlantica sarebbe rimasta una lontana aspirazione per Kiev.
E, in ogni caso, l’Ucraina era legittimata a interessarsi ad entrare nella Nato per paura di un’invasione della vicina Russia. Infatti, nel 2014 la Crimea è stata occupata dalle truppe di Putin e solo un anno dopo è stata annessa alla Federazione russa. In più, lo stesso anno è scoppiata una ribellione separatista nel Donbass che ha preoccupato il governo.
Una serie di eventi che hanno fatto sentire l’Ucraina giustamente minacciata dal presidente russo, il quale l’ha sempre vista come parte del suo territorio. Paure più che fondate. Nessuno ha, dunque, in qualche modo aizzato i Russi chiedendo aiuto all’Occidente.
La paura missilistica di Putin
Putin ha più volte giustificato la propria “operazione speciale” in Ucraina facendo riferimento alla minaccia missilistica che la Nato rappresenterebbe per la Russia se presente anche in territorio ucraino. Eppure, la situazione non sembra essere esattamente questa.
Infatti, dalla fine della guerra fredda la Nato non ha installato in nessun Paese europeo missili balistici atti a colpire obiettivi nemici. Neanche nella parte occidentale del continente. Gli unici missili presenti in Europa, tra Romania e Polonia, sono esclusivamente difensivi. E la Nato ha buone ragioni a volersi difendere, considerate le migliaia di missili della Russia che possono raggiungere molto facilmente l’Europa.
Dunque, questo fa capire che anche l’ingresso dell’Ucraina nella Nato (ormai irrealistico) non determinerebbe alcun cambiamento nello scenario europeo dal punto di vista missilistico.
La guerra in Ucraina non è colpa della Nato: ecco perché
Ma vi sono ancora due motivazioni per credere che la Nato non abbia alcuna responsabilità nello scoppio della guerra.
La prima riguarda le tre esercitazioni militari dell’Ucraina con alcuni Paesi membri dell’Alleanza Atlantica avvenute nel 2021. Per molti, e soprattutto per Putin, è uno dei motivi che l’hanno spinto al conflitto. Ma in realtà, nel settembre dell’anno scorso la Russia e la Bielorussia hanno svolto la più grande esercitazione militare degli ultimi 40 anni, proprio sul confine ucraino. L’esercitazione Nato in Ucraina, invece, è avvenuta solo in seguito, forse come forma di sostegno.
La seconda motivazione, invece, riguarda una presunta promessa (citata da Putin) fatta da Stati Uniti e Nato di non espandersi mai verso Est oltre la Germania. Elemento che Putin ha tirato spesso in ballo nel corso degli anni, anche per giustificare la sua annessione della Crimea. Sta di fatto che questa promessa non c’è in realtà mai stata e non è presente in alcun articolo o trattato.
Insomma, invece di ricercare le responsabilità all’interno dell’Alleanza Atlantica e delle sue politiche, basta fermarsi più alla superfice. E vedere che la colpa principale della guerra è da attribuire ad un solo uomo e a chi collabora insieme a lui.
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Editor: Susanna Bosio
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