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Mario Draghi oggi al Senato e alla Camera sulla guerra in Ucraina

Mario Draghi e l’informativa al Senato per parlare della guerra in Ucraina: alle 11.30 sarà alla Camera

Oggi Mario Draghi alle 9 parlerà in Senato sui recenti sviluppi del conflitto tra Russia e Ucraina, che poi ripeterà alla Camera verso le 11.30. Dopo l’intervento del premier è previsto un dibattito.

«La guerra è giunta all’85esimo giorno: la speranza di conquistare vaste aree del paese in tempi brevi da parte dei russi s’è scontrata con la resistenza del popolo ucraino», ha affermato il premier Mario Draghi in apertura dell’informativa al Senato sulla guerra in Ucraina.

«L’Ue è al lavoro per un sesto pacchetto di sanzioni, che l’Italia sostiene con convinzione. L’Italia continuerà a fare pressione sulla Russia, perché dobbiamo portare Mosca al tavolo dei negoziati» ha sottolineato il premier.

Mario Draghi ha annunciato, inoltre, il vertice Italia-Turchia per i primi giorni di luglio ad Ankara per fare il punto sulle prospettive negoziali e sui rapporti bilateriali tra i due paesi.

Mario Draghi al Senato: i numeri della guerra in Ucraina e l’accoglienza in Italia

«Il costo dell’invasione russa in termini di vite umane è terribile. Sono stati ritrovati 9000 corpi a Mariupol» ha detto Mario Draghi al Senato.

«Sono state trovate nuove fosse comuni, fosse comuni nei dintorni di Mariupol e Kiev dopo quella scoperte in altri luoghi lasciati dai russi. Ci sarebbero quasi 6 milioni e 700mila sfollati e sono quasi 14 milioni i residenti in Ucraina che hanno dovuto lasciare le proprie case, quasi un cittadino su tre» continua il premier.

Mario Draghi aggiunge: «In Italia ne sono arrivati 120mila: siamo un paese ospitale, lo stiamo dimostrando, vogliamo continuare a farlo».

Poi il premier ringrazia il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi e il personale della scuola e i bambini «per questa meravigliosa manifestazione di amore collettivo. Ringrazio tutti gli italiani del terzo settore impegnati nell’accoglienza».

La guerra e la crisi alimentare

Mario Draghi sottolinea che il rischio della guerra può diventare anche una “crisi alimentare“, dovuta, soprattutto, alla mancanza del grano, di cui Russia e Ucraina sono i principali produttori di diversi Paesi: «Il rischio è che la crisi umanitaria diventi anche alimentare, Russia e Ucraina sono responsabili del 25% delle forniture di grano nel mondo e 26 paesi dipendono da loro».

«L’indice dei prezzi dei prodotti alimentari è salito e ha toccato a marzo massimi storici. Si rischiano effetti disastrosi in particolare per alcuni paesi di Africa e Medio Oriente dove aumenta rischio crisi alimentari» ha sottolineato Mario Draghi all’informativa al Senato.

Per impedire che la crisi umanitaria si aggravi e si ripercuota in una crisi alimentare «dobbiamo raggiungere prima possibile un cessate il fuoco e far ripartire i negoziati. Ho condiviso questo con il presidente Joe Biden» aggiunge il premier.

Pace in Ucraina: una conferenza come quella del 1985

Per la pace in Ucraina il Presidente del Consiglio indica il modello della «Conferenza di Helsinki del 1985: una volta ottenuto il cessate il fuoco occorrerà costruire un quadro internazionale rispettoso e condiviso».

Il premier cita anche il Presidente della Repubblica: «Serve la razionalizzazione della spesa militare in Ue la cui distribuzione è inefficiente: serve una coordinamento degli investimenti in sicurezza. Come detto da Mattarella, nel lungo termine servirà uno sforzo creativo su un modello di Conferenza di Helsinki. Occorrerà costruire un quadro internazionale condiviso, per usare le sue parole», sottolinea il premier al Senato.

Mario Draghi: «Investire sulle rinnovabili»

Poi Mario Draghi si concentra sul tema delle forniture energetiche: «Il nostro obiettivo è incrementare non solo le forniture di gas naturale, ma anche investire sulla produzione di rinnovabili. L’energia rinnovabile è l’unica strada per affrancarci dalle importazioni di combustibili fossili e rendere lo sviluppo davvero sostenibile. Potremo essere indipendenti dal gas russo nel secondo semestre del 2024, ma i primi effetti si vedranno già nell’autunno di quest’anno. Abbiamo stanziato 30 miliardi di euro solo per quest’anno, per far fronte all’emergenza energetica, concentrandoci sulle famiglie delle fasce economiche più deboli e sulle imprese a grande consumo energetico».

 

Editor: Vittoria Ferrari

 

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