New York Fashion Week 2023. Tendenze e novità
Moda

New York Fashion Week 2023. Tendenze e novità

Termina oggi la New York Fashion Week 2023. In attesa delle imminenti settimane della moda di Londra (17 – 21 febbraio) e Milano (21 – 27 febbraio) e in concomitanza con l’uscita della nuova edizione dell’Enciclopedia della Moda, già si registrano le tendenze dei prossimi mesi, che prevedono nuove estetiche cariche di significato.

Alla New York Fashion Week 2023 la ricerca dell’anticonvenzionalità

La collezione di Tory Burch è una sfida ai canoni estetici convenzionali che si propone di sottolineare la bellezza dell’imperfezione. E lo fa mostrando dettagli che la norma impone di nascondere o correggere: guardando nel dettaglio, quindi, si vedono tacchi rotti, maglioni dalle maniche stropicciate, borse con applicazioni parzialmente pendenti, cinture senza alcuna funzionalità pratica e imbottiture modellanti che aumentano – in controtendenza – una misura che si tenta sempre di mantenere sotto controllo: la larghezza dei fianchi. I materiali preziosi, tagliati a vivo e invecchiati, sono un’altra testimonianza della possibilità di abbigliarsi seguendo regole altre da quelle imposte dalle convenzioni, avendo come obiettivo la sicurezza in sé, derivante dall’accettazione delle proprie imperfezioni e dal coraggio di essere se stessi.

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New York Fashion Week 2023: sfilata Tory Burch.

Nella stessa direzione si muove anche Jason Wu. Lo stilista originario di Taiwan propone abiti nel segno della decostruzione e della leggerezza, facendo di un già noto non finito il marchio di una nuova femminilità, più misteriosa, più libera, capace di spaziare fra gli stili ed esprimersi appieno anche con canoni che in passato non le sono appartenuti.

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New York Fashion Week 2023: sfilata Jason Wu.

Libertà: di scegliere, di fare, di essere

L’inno a una libertà senza vincoli né pregiudizi: questo è quello che ha portato in passerella Palomo Spain. Il giovane stilista spagnolo ha infatti deciso di tornare al periodo dell’infanzia, quando ancora non si conoscono le distinzioni di genere né la gabbia sociale, ma si è liberi di dare pieno sfogo alle proprie fantasie, in modo intuitivo. Dopo i difficili anni di una pandemia che ancora imperversa, in cui la privacy dei propri ambienti domestici ha concesso di vestirsi (o non vestirsi) secondo il proprio estro e la propria comodità, ora questi elementi escono dalle case e danno mostra di sé: non stupirà quindi vedere cappelli che ricordano le forme di guanciali e camicie rovesciate e indossate a mo’ di lenzuolo.

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New York Fashion Week 2023: sfilata Palomo Spain.

Altra collezione di rottura è sicuramente quella di Heron Preston, che cerca il clamore con la sua prima sfilata alla NYFW. La volontà di mostrare lo streetwear contemporaneo lo porta a esplorare e mescolare codici stilistici differenti, dando vita a look allo stesso tempo casual e avanguardistici, in cui la sostenibilità è l’elemento comune che sottostà agli insoliti abbinamenti.

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New York Fashion Week 2023: sfilata Heron Preston.

In quella che non vuole essere una sfilata celebrativa, ma che si situa a 20 anni di distanza dalla prima, Proenza Schouler ha deciso di condensare i migliori stilemi che ha sviluppato in due decenni di attività. In questo condensato di stili diversi, provenienti dall’immaginario fotografico dei due stilisti, dove apparentemente manca una coerenza progettuale, l’unità è assicurata dall’assenza di una silhouette tipo a cui fare riferimento. Con lo scopo di fornire alla donna urbana un guardaroba completo, adatto per ogni occasione.

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New York Fashion Week 2023: sfilata Proenza Schouler.

Le ultime tendenze legano la libertà di scelta alla fluidità del vestiario, in un panorama della moda sempre meno condizionato dal genere. Questo ha interpretato Melke, marchio che ha appena fatto il suo debutto alla NYFW. I capi portati in passerella sono decorati da ricami rappresentanti varie emoticons: una collezione, dunque, pienamente calata nella cultura digitale, in cui la trasversalità della comunicazione per emoticons rende fluida e trasversale anche la moda, forma di comunicazione per immagini fra le più praticate. Non manca l’attenzione all’ambiente (i materiali usati sono di origine naturale e finissaggi evitano l’utilizzo di prodotti chimici) e alle condizioni dei propri lavoratori.

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New York Fashion Week 2023: sfilata Melke.

Ci sono molti modi di declinare la libertà: uno di questi è la scelta di seguire i propri ritmi, senza seguire la i ritmi del binomio domanda-offerta e la frenesia dell’industria. Questa è stata la scelta di Maya J, fondatrice del brand Ayama Studio, anch’esso alla sua prima collezione su passerelle così importanti. Lei – sue parole – «fa i vestiti che vuole fare»; e concede poi la stessa libertà anche ai suoi acquirenti. Propone infatti una collezione che non segue necessariamente la stagionalità, ma permette abbinamenti e vari e infiniti, che condividono un’estetica urbana.

La conferma del vintage

La conferma che il vintage è ancora di moda arriva da Coach, che, con una sfilata dal titolo Somewhere in America, reinventa lo stile dagli anni ’60 ai ’90, con giacche in pelle e maglioni oversize.

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New York Fashion Week 2023: sfilata Coach.

Diverso il vintage portato in passerella da Zimo, brand emergente che ha sfilato per la prima volta a New York: lo stilista Zimo Yan, infatti, fa uso solamente di deadstock non soltanto per ecologia, ma per un affetto nostalgico. Il suo intento, quasi documentaristico, è quello di fissare, con quei tessuti, la memoria di eventi lontani, con particolare attenzione all’immigrazione asiatica in America degli anni ’90).

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Editor: Leonardo Santarelli

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