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Gas russo e pagamenti solo in rubli: cosa c’è dietro la mossa di Putin

Pagamenti solo in rubli: con la mossa di Putin la valuta russa è salita del 30%

Vladimir Putin lo ha annunciato durante la giornata di ieri, 23 marzo, che d’ora in poi, il suo gas dovrà essere pagato solamente in rubli. Niente dollari e niente euro. Il presidente russo rinuncia a tutte le valute. I Paesi europei, considerati ostili dallo zar, avranno una settimana per attivare la pratica per passare alla valuta locale russa. L’Occidente dovrà, quindi, cambiare gli euro o i dollari in rubli per pagare il gas russo.

Ma cosa c’è dietro questa decisione?

Gas russo: Putin accetterà solo rubli per i pagamenti

Il pagamento del gas naturale, che la Russia consegna all’Europa, avverrà solamente in rubli. «Ho preso la decisione di attuare una serie di misure per passare al pagamento in rubli per il nostro gas consegnato a Paesi ostili, e di rinunciare a tutte le valute che sono state compromesse» ha annunciato Vladimir Putin, un mese dopo l’inizio dell’invasione russa in Ucraina.

Prima dell’operazione militare speciale – così chiamata da Putin – bastavano 75 rubli per avere 1 dollaro.

Dopo l’inizio della guerra in Ucraina, la valuta russa era totalmente crollata, a causa delle sanzioni imposte dai paesi europei, e, dalla conseguente scelta di bloccare le riserve valutarie alla Banca Centrale Russa.

In due settimane il rublo aveva dimezzato il suo valore rispetto all’euro. Ma negli ultimi 10 giorni aveva recuperato, soprattutto, perché le banche russe, non colpite dalle sanzioni, convertivano gli euro in rubli, ottenuti dalla vendita di gas e petrolio. E la mossa di Putin ha fatto salire il rublo, che è sceso immediatamente sotto quota 100, a 97,75 in rapporto al dollaro. Ieri, infatti, è arrivato a salire al 30%.

Il cambio tra euro e rublo è rapidamente passato da 112 a 107.

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La mossa di Putin può avere gravi conseguenze sulle Borse europee e sui mercati. Tema che sarà sicuramente trattato oggi al vertice tra Nato, G7 e Unione Europea. Tra le possibili conseguenze c’è il congelamento delle importazioni del gas dalla Russia. «È una corsa da parte dell’Europa a rendersi quanto più velocemente possibile emancipata dal gas russo. Se riusciamo a emanciparsi dal gas russo, è finita per Putin però ci vuole tempo» ha, infatti, sottolineato il ministro per lo Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti.

Perché Putin accetta solo rubli

Vladimir Putin ha specificato che il cambiamento riguarderà solamente la valuta di pagamento, ma non il contenuto dei contratti, ovvero il volume di gas consegnato.

Ma perché il capo del Cremlino vuole farsi pagare il gas naturale in rubli dall’Occidente?

Due possono essere le ragioni. La prima è contribuire al rafforzamento della moneta russa, rivalutandola.

La seconda motivazione, invece, è che lo zar così può creare sul rublo domanda anche sul mercato estero. Le aziende, come Gazprom, dovranno convertire la propria valuta in rubli. Putin ha, infatti, ordinato al governo di emanare una direttiva che obblighi il leader del gas Gazprom a convertire in rubli i contratti di fornitura con i Paesi occidentali. Serviranno diversi giorni per fare in modo che la società attui le richieste del Cremlino.

 

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