incoronazione carlo iii
Attualità

L’incoronazione oggi. Carlo III è re

Si è tenuta oggi la cerimonia di incoronazione di Carlo III, 40° sovrano del Regno Unito.

Una cerimonia sobria

Se il mondo era rimasto sorpreso, appena qualche mese fa, dalla grandeur dimostrata dall’Inghilterra in occasione dei funerali della regina Elisabetta, oggi ha nuovamente motivo di farlo: la cerimonia di incoronazione, che Carlo ha pensato in forma “sobria”, per rispetto in un periodo di forte crisi economica, pare che costerà agli inglesi circa 100 milioni di sterline, il doppio di quello che si era pagato per l’ultima cerimonia di incoronazione, nel 1953 (che aveva comunque registrato un costo da record).

Sebbene il numero di invitati sia stato ridotto (2.200 anzi che 8.200), così come la durata della cerimonia (90 minuti anzi che 180), e sebbene il re abbia optato per un’uniforme militare, anzi che per un costoso completo su misura, la cifra è giustificata dalle misure di sicurezza necessarie per evitare il verificarsi di attentati che potessero mettere in pericolo la vita degli invitati ufficiali e dei molti “imbucati” che si sono affollati per le strade di Londra.

L’incoronazione: omaggio alle tradizioni

Dopo essersi recati da Buckingham Palace all’Abbazia di Westminster nella carrozza dorata già usata per il Giubileo di Diamante, Carlo e Camilla sono stati incoronati. Sul titolo che avrebbe assunto lui non c’erano dubbi, mentre sul fatto che la seconda moglie potesse aspirare al ruolo di regina consorte si era molto discusso, fino a quando ricevette l’endorsement proprio da Elisabetta, grazie a un discorso tenuto a febbraio 2022.

In tanta grandezza (perché, seppure sobria, di questo si tratta), la cerimonia di unzione ha ricordato il ruolo di subalternità che il re riveste rispetto al popolo. Il concetto, che la defunta sovrana aveva eletto a principio regolatore della propria vita, è stato ricordato sia da Carlo III – che, secondo la formula rituale, quando un bambino del coro dell’abbazia lo ha accolto, gli ha risposto «Sono qui per servire, non per essere servito» – sia dall’arcivescovo Justin Welby – che durante la liturgia ha sentenziato «Incoroniamo un re che serva», per poi ricordare il legame indissolubile fra la monarchia e la Chiesa anglicana: «Gesù Cristo fu unto non per essere servito, ma per servire. Il peso del compito affidatovi oggi, Vostre Maestà, è sopportabile solo grazie allo spirito di Dio».

incoronazione carlo iii
Un momento dell’incoronazione di Carlo III.

Alla liturgia, conclusasi con il giuramento di fedeltà fatto a Carlo III prima dal principe William, prossimo erede al trono per linea dinastica, e poi dal pubblico, è seguita la processione di ritorno a Buckingham Palace: la coppia reale ha sfilato sulla Gold State coach, la preziosa carrozza dorata usata tradizionalmente per tutte le incoronazioni a partire da quelli di Guglielmo IV, nel 1831. Accanto, a cavallo, la principessa Anna; dietro, in una carrozza separata, il principe William con la sua famiglia.

Dopo l’arrivo a palazzo e la parata celebrativa, Carlo e Camilla hanno tenuto fede a un’altra tradizione: salutare la folla dal balcone reale, come fece per la prima volta Edoardo VII, nel 1902. Ad accompagnarli c’erano tutti i membri attivi di casa Windsor; quindi – come ci si aspettava – mancava Harry, che ha ripreso un volo per l’America non appena la cerimonia si è conclusa (con la parata aerea, sui cieli di Londra, di 60 velivoli militari).

Le proteste anti-monarchiche

Moltissimi inglesi, con la loro presenza, hanno dimostrato la propria fedeltà alla Corona, la stessa dimostrata a settembre dello scorso anno per i funerali della regina, la stessa dimostrata in ogni cerimonia pubblica in cui fosse coinvolta la famiglia reale.

In varie città inglesi, invece, altri sudditi – molti meno, a dire il vero – hanno espresso, con la propria presenza, i sentimenti anti-monarchici che li animano. La polizia, che aveva annunciato «tolleranza zero» per qualsiasi disordine pubblico, ha arrestato alcuni manifestanti nelle zone di Carlton House Terrace, Wellington Arch, fra i quali anche Graham Smith, a capo di uno dei principali movimenti anti-monarchici attivi nel paese, che si è fatto trovare in Trafalgar Square assieme ad altri uomini, con indosso una maglietta che recitava Not my king.

L’arcivescovo, l’Europa, l’Italia

A definire «storico» questo momento è stato l’Arcivescovo di Canterbury, che ha parlato così: «…una celebrazione di chi siamo oggi in tutta la nostra bellissima diversità. La gente certo si aspetta di essere colpita dalla maestosità e sacralità della cerimonia, ma sarà anche invitata a fermarsi e riflettere sul nostro passato, sul nostro futuro, mentre preghiamo per il nostro nuovo sovrano, le nostre vite e su come siamo chiamati a servire gli altri».

Un twitter di Ursula von der Leyen ha definito l’incoronazione un simbolo di stabilità e continuità.

Così si è espressa invece Giorgia Meloni su Facebook: «L’antico mosaico cosmatesco nell’Abbazia di Westminster, sul quale oggi è stato posto il trono per l’incoronazione di Re Carlo III, è stato magistralmente realizzato da artigiani italiani circa otto secoli fa. Oggi è ancora lì a meravigliare il mondo, e a raccontare la storica e proficua cooperazione tra Italia e Regno Unito, che siamo certi con Re Carlo III – che ancora ieri ha ricordato di amare l’Italia – si rafforzerà ulteriormente, come già abbiamo cominciato a fare con il PM Rishi Sunak. I miei migliori auguri a Re Carlo III, alla Regina Camilla e all’intero popolo britannico.»

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Editor: Leonardo Santarelli

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