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Più sanzioni per la Russia: il Parlamento approva l’emendamento per l’embargo totale su gas e petrolio

Embargo gas, carbone, petrolio e nucleare: risoluzione approvata con 513 voti

Oggi 7 aprile 2022 il Parlamento europeo ha adottato una risoluzione per chiedere più sanzioni contro la Russia.

È stato confermato un emendamento che chiede un embargo completo e immediato dell’Ue sulle importazioni russe di petrolio, carbone, combustibile nucleare e gas.

L’emendamento è passato con 413 voti, 93 contrari e 46 astenuti. La risoluzione è stata approvata con 513 voti a favore, 22 contrari e 19 astenuti.

«Totale e immediato embargo su gas, petrolio e carboni russi e l’abbandono dell’utilizzo dei gasdotti Nordstream 1 e 2» tra i contenuti del testo approvato con gli applausi dell’Assemblea.

«Colleghi, questo è un momento significativo, la nostra posizione è chiara» ha sottolineato la presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola.

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«La risoluzione accoglie favorevolmente il quinto pacchetto di sanzioni annunciato dalla Commissione europea, ma va oltre, chiedendo un maggiore supporto militare all’Ucraina e una totale esclusione da Swift per le banche russe. La mozione ribadisce l’invito del Parlamento alle istituzioni dell’Ue a lavorare per concedere all’Ucraina lo status di candidato all’Ue come chiaro segnale politico e affinché i paesi terzi si allineino alle sanzioni dell’Ue» scrive Renew Europe, gruppo politico del Parlamento europeo, in una nota.

I deputati, inoltre, hanno sollecitato il sequestro di tutti i beni appartenenti agli oligarchi o ai funzionari russi e bielorussi, e chiesto ai leader Ue di escludere la Russia dal G20 e da altre organizzazioni multilaterali, come ad esempio l’Unhcr, l’Interpol, l’Organizzazione Mondiale del Commercio e l’Unesco.

Il quinto pacchetto di sanzioni

Il quinto pacchetto di sanzioni contro la Russia è stato confermato il 5 aprile 2022 da Ursula von der Leyen.

Prevede la sospensione delle transazioni con quattro banche russe, che rappresentano il 23% del mercato del settore bancario russo, blocco dell’import di carbone e stop all’export da Mosca (a diversi prodotti come i semiconduttori avanzati) per un valore complessivo di 10 miliardi.

Confermato anche il divieto di accesso ai porti europei per le navi di Mosca. Fanno eccezione le compagnie di trasporto russe di prodotti alimentari, aiuti umanitari ed energia. Lo stessi vale per il trasporto su strada (di compagnie russe e bielorusse).

Calenda contro l’emendamento

Il segretario di Azione, Carlo Calenda, è stato l’unico europarlamentare a votare contro l’emendamento per lo stop immediato delle forniture energetiche dalla Russia all’Unione europea.

Inoltre, Calenda ha spiegato su Twitter le ragioni della scelta presa, spiegando di aver votato contro l’emendamento per «manifesta impossibilità di realizzarlo».

«Sulla risoluzione nel suo insieme ho votato a favore» ha aggiunto il leader di Azione.

 

Editor: Vittoria Ferrari

 

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