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Eurovision, chi ha vinto di più negli anni? Tutti i vincitori dell’eurofestival dal 1956, storia e albo d’oro

Tutti i vincitori della storia dell’Eurovision Song Contest, dal 1956 alla vittoria dei Maneskin del 2021: chi ha vinto più edizioni?

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Con l’avvicinarsi dell’inizio dell’Eurovision Song Contest 2022 – la prima edizione italiana dal 1991 – sono in molti a farsi domande sul celebre festival musicale europeo.

Chi ha vinto di  più nella storia dell’eurofestival? Quanti Eurovision ha vinto l’Italia finora? Chi sono i vincitori che hanno reso celebre l’albo d’oro, e chi sono i Big 5? Chi vincerà a Torino, dopo l’incredibile vittoria dei Maneskin dell’anno scorso?

L’ultima domanda è destinata a restare un mistero fino alla sera del 14 maggio 2022, quando si disputerà la finalissima a Torino (scopri qui come, quando e dove seguirla in diretta). A tutte le altre, però, possiamo dare una risposta.

Ecco tutto quello che c’è da sapere sulla storia e sull’albo d’oro dell’Eurovision Song Contest: tutti i vincitori, chi ha vinto di più, quante volte ha vinto l’Italia e molto altro.

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La storia dell’Eurovision Song Contest: la nascita della kermesse e l’ispirazione del Festival di Sanremo

Iniziamo con ordine. Chi dobbiamo ringraziare per la nascita dell’Eurovision Song Contest?

La risposta a questa prima domanda non può gonfiare il nostro orgoglio italiano. Perché, a quanto pare, è stato proprio il modello del nostro Festival di Sanremo ad ispirare l’introduzione dell’eurofestival. L’idea nacque a metà degli anni Cinquanta, quando l’Europa era ancora divisa dagli orrori della guerra. L’obiettivo era dunque allestire una kermesse che posse unire i Paesi Europei in una competizione canora all’insegna della collaborazione, della sportività e della comune accettazione.

Correva l’anno 1956, quando a Lugano si allestì il primo palco dell’eurofestival. Con la sola partecipazione di Paesi Bassi, Svizzera, Belgio, Lussemburgo, Germania Ovest, Francia e Italia, nasceva così l’Eurovision Song Contest. 

Da allora, l’Eurovision è andato in onda ogni anno in tutto il mondo. Unica eccezione il 2020, quando il Covid ha imposto l’annullamento della kermesse. 

Chi sono i Big 5 e perché sono avvantaggiati all’Eurovision Song Contest

Passiamo ora a uno dei misteri più grandi dell’Eurovision: i cosiddetti “Big 5”. Chi sono, e quali vantaggi hanno? 

Tutto risale, ancora una volta, alle origini del festival. Tre delle prime nazioni a partecipare alla kermesse (Germania Ovest, Francia e Italia), infatti, sono riconosciute – insieme a Gran Bretagna e Spagna – come i cinque Paesi che per primi hanno sostenuto economicamente l’Unione europea di radiodiffusione, e che tuttora la supportano maggiormente.

Per questo, i cantanti dei “Big 5” hanno un notevole vantaggio nella competizione: accesso diretto alla serata finale dell’Eurovision Song Contest. 

Tutti i vincitori della storia dell’Eurovision: albo d’oro, premi, chi ha vinto di più e quante volte ha vinto l’Italia

L’Eurovision Song Contest è senza dubbio uno dei programmi canori internazionali più longevi di sempre. Non c’è da stupirsi, dunque, se negli anni l’Eurovision abbia raccolto decine e decine di vincitori da tutta Europa, costruendosi un albo d’oro di tutto rispetto. 

A rendere unica la competizione, inoltre, c’è il fatto che i vincitori dell’Eurovision Song Contest si sono mai aggiudicati un premio in denaro. In palio c’è sempre stato una trofeo (dal 2008 un bel microfono di vetro), tanta gloria e la possibilità di spiccare il volo oltre i propri confini nazionali.

La storia dell’Eurovision è piena di esempi straordinari. Basti pensare agli Abba (vincitori nel 1974), Celine Dion (1988) o agli stessi Maneskin. La loro vittoria del 2021, infatti, li ha proiettati dal palco di X Factor a quello dei Rolling Stones e dei MTV Ema, agli studi di Jimmy Fallon, al Coachella e in vetta delle classifiche internazionali. 

E per chi si sta ancora chiedendo quante volte l’Italia ha vinto l’Eurovision, sappia che – con il trionfo di Zitti e buoni – l’Italia è arrivata a tre vittorie. Quella di Gigliola Cinquetti (1964), quella di Toto Cotugno (1990) e quella dei Maneskin (2021). 

Ma chi ha vinto più l’Eurovision Song Contest? Il cima alla classifica c’è l’Irlanda (l’unico Paese ad aver vinto per 3 anni consecutivi), con ben 7 vittorie. A seguire: la Svezia (6), Regno Unito, Francia, Paesi Bassi e Lussemburgo (a pari merito con 5 vittorie ciascuna), Israele (4). Chiudono la top 5 l’Italia, la Danimarca e la Norvegia, tutte con 3 vittorie. 

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La vittoria dei Maneskin del 2021
Tutti i vincitori dell’Eurovision: gli anni Cinquanta e Sessanta
  • 1956 Lys Assia, Refrain (Svizzera)
  • 1957 Corry Brokken, Net als toen (Olanda)
  • 1958 André Claveau, Dors, mon amour (Francia)
  • 1959 Teddy Scholten, Een beetje (Olanda)
  • 1960 Jacqueline Boyer, Tom Pillibi (Francia)
  • 1961 Jean-Claude Pascal, Nous les amoureux (Lussemburgo)
  • 1962 Isabelle Aubret, Un premier amour (Francia)
  • 1963 Grethe e Jørgen Ingmann, Dansevise (Danimarca)
  • 1964 Gigliola Cinquetti, Non ho l’età (per amarti) (Italia)
  • 1965 France Gall, Poupée de cire, poupée de son (Lussemburgo)
  • 1966 Udo Jürgens, Merci chérie (Austria)
  • 1967 Sandie Shaw, Puppet on a string (Regno Unito)
  • 1968 Massiel, La, la, la (Spagna)
  • 1969 Frida Boccara, Un jour, un enfant (Francia) / Lenny Kuhr, De troubadour (Olanda) / Lulu, Boom Bang-a-Bang (Regno Unito) / Salomé, Vivo cantando (Spagna)
Anni Settanta e Ottanta: tutti i vincitori dell’Eurovision
  • 1970 Dana, All kinds of everything (Irlanda)
  • 1971 Séverine, Un banc, un arbre, une rue (Principato di Monaco)
  • 1972 Vicky Léandros, Après toi (Lussemburgo)
  • 1973 Anne-Marie David, Tu te reconnaîtras (Lussemburgo)
  • 1974 ABBA, Waterloo (Svezia)
  • 1975 Teach-In, Ding-A-Dong (Olanda)
  • 1976 Brotherhood of Man, Save your kisses for me (Regno Unito)
  • 1977 Marie Myriam, L’oiseau et l’enfant (Francia)
  • 1978 Izhar Cohen & The Alpha Beta, A-Ba-Ni-Bi (Israele)
  • 1979 Milk & Honey e Gali Atari, Hallelujah (Israele)
  • 1980 Johnny Logan, What’s another year? (Irlanda)
  • 1981 Bucks Fizz, Making your mind up (Regno Unito)
  • 1982 Nicole, Ein bißchen Frieden (Germania Ovest)
  • 1983 Corinne Hermès, Si la vie est cadeau (Lussemburgo)
  • 1984 Herreys, Diggi-Loo Diggi-Ley (Svezia)
  • 1985 Bobbysocks, La det swinge (Norvegia)
  • 1986 Sandra Kim, J’aime la vie (Belgio)
  • 1987 Johnny Logan, Hold me now (Irlanda)
  • 1988 Céline Dion, Ne partez pas sans moi (Svizzera)
  • 1989 Riva, Rock me (Jugoslavia)
Dalla vittoria di Cutugno a Zitti e buoni dei Maneskin: tutti i vincitori dell’Eurovision
  • 1990 Toto Cutugno, Insieme: 1992 (Italia)
  • 1991 Carola, Fångad av en stormvind (Svezia)
  • 1992 Linda Martin, Why me? (Irlanda)
  • 1993 Niamh Kavanagh, In your eyes (Irlanda)
  • 1994 Paul Harrington e Charlie McGettigan, Rock ‘n’ roll kids (Irlanda)
  • 1995 Secret Garden, Nocturne (Norvegia)
  • 1996 Eimear Quinn, The voice (Irlanda)
  • 1997 Katrina and the Waves, Love shine a light (Regno Unito)
  • 1998 Dana International, Diva (Israele)
  • 1999 Charlotte Nilsson, Take me to your heaven (Svezia)
  • 2000 Olsen Brothers, Fly on the wings of love (Danimarca)
  • 2001 Tanel Padar, Dave Benton & 2XL, Everybody (Estonia)
  • 2002 Marie N, I wanna (Lettonia)
  • 2003 Sertab Erener, Every way that I can (Turchia)
  • 2004 Ruslana, Wild dances (Ucraina)
  • 2005 Helena Paparizou, My number one (Grecia)
  • 2006 Lordi, Hard rock Hallelujah (Finlandia)
  • 2007 Marija Šerifović, Molitva (Serbia)
  • 2008 Dima Bilan, Believe (Russia)
  • 2009 Alexander Rybak, Fairytale (Norvegia)
  • 2010 Lena, Satellite (Germania)
  • 2011 Ell & Nikki, Running scared (Azerbaigian)
  • 2012 Loreen, Euphoria (Svezia)
  • 2013 Emmelie de Forest, Only teardrops (Danimarca)
  • 2014 Conchita Wurst, Rise like a phoenix (Austria)
  • 2015 Måns Zelmerlöw, Heroes (Svezia)
  • 2016 Jamala, 1944 (Ucraina)
  • 2017 Salvador Sobral, Amar pelos dois (Portogallo)
  • 2018 Netta, Toy (Israele)
  • 2019 Duncal Laurence, Arcade (Olanda)
  • 2020 /
  • 2021 Maneskin, Zitti e buoni (Italia)
  • 2022 Kalush Orchestra, Stefania (Ucraina)

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Editor: Valentina Baraldi

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